Padre nostro

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:  “Padre,  sia santificato il tuo nome,  venga il tuo regno;  dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,  e perdona a noi i nostri peccati,  anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.  Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.  Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»

 

 

“Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”.                      E tu,   chi preghi?

 

Loro.

Te lo levano,   il Padre.     Ti dicono che devi fare senza.  Che devi stare senza.  Che sei senza.   Così hai solo loro. Così preghi sono loro.    Ma sono altro da Dio.  Non ci cascare.

Ti fanno solo.  Ti vogliono solo. Devi essere solo.    Così chiedi solo a loro.   Così implori solo loro.     Ma non ti danno  il pane.    Te lo levano.

Pure a Gesù, gli levano il Padre.   Lo staccano dal Padre.  Lo separano dal Padre.  E non è più Figlio.   E non è più Figlio di Dio.  E non è più Dio.     Ma Gesù  è Dio.  E nessuno lo può staccare.    Sono loro, che si sono staccati.   Sono loro, che si sono separati.  Da Dio. E da se stessi.     Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Il Padre.

Con Gesù.  Preghi il Padre.    Con Gesù.  Ci sta il Padre.    In Gesù,  lo trovi il Padre.  In Gesù,   lo ritrovi il Padre.    E non sei più  solo.

 

Padre.      Nessuno ce l’ha.   Un Dio che è Padre.      Nessuno ce l’ha.  Dio che è Padre. Nessuno ce l’ha.   Il Figlio che sta nel Padre.   E che è Dio,  pure lui.

Padre.     Nessuno ce l’ha.    Che puoi stare,  tra il Padre e il Figlio.    Nessun non ce l’ha. Che tu puoi stare,  nel Padre e nel Figlio.     Nessuno ce l’ha.   Una preghiera così.

Sia santificato il tuo nome.    Nessuno ce l’ha.   Che puoi stare,  nel nome del Padre.  Che puoi entrare,  nel nome del Padre.   Che puoi respirare  nel nome del Padre.   La santità del nome del Padre.

Venga il tuo regno.     Nessuno ce l’ha.    Che il Padre  ti dà un regno.   Che il Padre,   ti da  il suo regno.  Che puoi stare nel regno del Padre.   Che puoi stare  nella maestà del Padre.

Venga il tuo regno.       Non il mio.    Non quello che voglio io.   Non come voglio io.  Non perché lo voglio io.     Ma il tuo regno.    Quello che vuoi tu.  Come lo vuoi tu.    Perché lo vuoi tu.   Padre.

 

Chiedete e vi sarà dato.     A quante persone chiedi. A quante persone hai chiesto. Quante persone hai implorato.    E nessuno ti ha dato.    Perché non lo chiedi  al Padre?

Cercate e troverete.    In quanti posti hai cercato.  Quante volte hai cercato.  Ma non hai trovato.     Perché non cerchi  nel Padre?

Bussate e vi sarà aperto.    A quante porte hai bussato . Quante volte hai bussato.  E nessuno ti ha aperto     . Perché non bussi  alla porta del Padre?

Chiunque chiede riceve.     Se lo chiedi al Padre.  Che non te lo da?   Lui aspetta che lo chiedi.     Lui aspetta che lo chiedi  a lui.

Chi cerca trova.      Se lo cerchi nel Padre.  Lo trovi.    Lui ti aspetta li.    Aspetta che cerchi lui.    Prima cerchi lui.  E poi trovi.     Perché hai trovato lui.

A chi bussa sarà aperto.      Se bussi alla porta del Padre.  Lui ti apre.     Lui aspetta che bussi a quella porta.   Lui ti aspetta a quella porta.    E si apre non solo la porta.  Ma anche quello che prima era chiuso.  Quello che prima era bloccato.

 

Il Padre vostro del cielo.       È Dio,   il primo Padre.    Il tuo primo Padre.   Il tuo vero Padre. Che ti ha voluto  per primo.  Che ti ha pensato, per primo.  Che ti ha fatto, per primo.   Che ti amato,   per primo.

A quelli che glielo chiedono.     Se glielo chiedi. Se glielo chiedi veramente.  Se lo chiedi a lui. E non ad altri.    Se preghi lui. E non altri.    Se ci metti  lui.  E non altri.    Se metti al primo posto lui.  E non altri.

Darà lo Spirito Santo.      E allora il Padre.  Non ti da solo quello che chiedi.    Ti da di più, molto di più.     Ti da quello che solo lui ti può dare.   Lo Spirito Santo. Il suo stesso Spirito. Lo Spirito con cui ha fatto tutto.    Con cui ha creato tutto.    Lo Spirito che è capace di fare tutto.

 

Ecco  che ti da.                                                                                                                      Se glielo  chiedi.

 

 

 

 

 

 

 

Marta e Maria

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.   Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.   Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

 

 

“Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.  Marta invece era distolta per i molti servizi.”          E tu,    ai piedi di chi stai ?

 

Di loro.

Ti mettono, a terra.  Ti buttano a terra.   Ti fanno crollare a terra.  Loro.    Ai loro piedi.   E ti schiacciano, sotto i loro piedi.        Ma non sono Dio.   Sono altro da Dio.   Non ci cascare.

La loro parola,   te la sbattono dentro.    Te la incastrano dentro.   Te la inchiodano dentro. Solo quella devi ascoltare.  Solo quella ci deve stare.      Al posto di Dio.   Non ci cascare.

Pure a Gesù,   lo mettono, ai loro piedi,  sotto i piedi.    La deve ascoltare lui,  la loro parola. Gli fanno dire,  la loro parola.     Ma Gesù è Dio  . E nessuno  la può cambiare.   Sono loro,  che si sono messi  sotto i piedi.     Che si sono calpestati.   Che si sono pestati.   Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Di Gesù.

Davanti a Gesù,   ti metti ai suoi piedi.   Stai ai suoi piedi.    Perché Gesù  è Dio.   E solo davanti a Dio ,    ti getti ai suoi piedi.

 

Marta invece era distolta per i molti servizi.     Hai gli occhi  sulle cose che fai.  Hai il cuore sulle cose che fai.     Al centro ci stanno,  le cose che fai.     Al centro ci stanno,   le cose. Non Gesù.

Era distolta per i molti servizi.      Conti tu,  che fai.    Conti tu,  perché fai.   Conti tu,  per quanto fai.     Conti tu.  Più di Gesù.     Al centro ci sei tu.    Non Gesù.

Dille dunque che mi aiuti.        Ti tiri,  pure gli altri.    Anche gli altri, devono avere al centro le cose che fai tu.    Anche gli altri devono avere al centro,  tu.     Non Gesù.   E li distogli.  Li togli.  Da Gesù.

Marta Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose.    Te lo dice Gesù.   Corri dietro alle cose. Stai dietro alle cose.  Stai dentro alle cose.  Dipendi dalle cose.    Ti portano loro.  Stai con loro.   Non con Gesù.

Di una cosa sola c’è bisogno.        Una cosa sola conta.   Una cosa sola vale.  Una cosa sola serve.    Di una cosa sola,  non si può fare a meno.     Di una cosa sola,  non devi fare a meno.       Del Signore.  Del Signore Gesù.    Di Dio.

 

Maria ha scelto la parte migliore.     Maria ha messo al centro Gesù.   Ha messo prima Gesù.   Ha messo sopra a tutto Gesù.    Più Gesù. Di tutte le cose.   Più Gesù, di tutti.

Maria ha scelto la parte migliore.     Maria  ha scelto.    È una scelta Gesù.   Gesù vuole essere scelto.   Perché l’amore vero è una scelta.    L’amore vero prima  deve essere scelto.   Prima vuole essere scelto.    Più  di altri amori.   Più di sé.

Che non le sarà tolta.       Se scegli Gesù.   Scegli Dio.    E lui sceglie te.    E nessuno te lo può levare.    Nessuno lo può toccare.   Nessuno se lo porta via.    Nessuno te lo porta via.

 

Che non le sarà tolta.     Se ci sta Gesù.  Ci stanno pure le cose.   Ci stanno tutte le cose. Perché Gesù è Dio.   E in Dio,  ci stanno tutte le cose.

Che non le sarà tolta.     E in Gesù, le ritrovi,  le cose da fare.  E in Gesù ci stanno, le cose da fare.    E in Gesù le sai,  le cose da fare.    E in Gesù, si fanno le cose da fare.  Si fanno da sole.  Vengono da sole.   Riescono da sole.   Sempre.

Che non le sarà tolta.     E non ti prendono il cuore,  le cose da fare.    Perché vengono da Gesù.    E non ti rubano il cuore,  le cose da fare.  Perché sono di Gesù.   E non ti portano via,  le cose da fare.   Perché tornano a Gesù.

Che non le sarà tolta.    E in Gesù ritrovi, pure te.  Ci stai pure tu.  Ti ha fatto lui. Stavi in lui, già da prima.    E se sta in lui.    Stai,  pure in te.

 

E come Maria,  ti siedi davanti a Gesù.   Ti metti ai piedi di Gesù.   E stai li, ai piedi di Gesù. Ai piedi del Signore.    E ascolti il Signore.  Ti apri al Signore.  Lasci entrare  il Signore.  E fai fare,  a lui.     E ti fai fare,  da lui.

E il Signore fa.   Le cose di Dio.

 

 

 

 

 

 

La suocera di Simone

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».       E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

La suocera di Simone era al letto con la febbre    e subito gli parlarono di lei.                       E tu,  lo chiami Gesù ?

 

Non ci pensi proprio.

Non sei malato tu.    Non stai male tu.     E se sta male un altro,  non ci deve stare.  Non lo vuoi vedere. Non lo vuoi sapere. Non ne vuoi parlare.     Figurati se lo chiami Gesù.

Anzi, chi sta male,   lo isoli di più.    Lo fai ammalare di più.   Lo fai star male di più.  Lo fai morire di più.  E prima.     Figurati se lo chiami Gesù.

E gli levi pure Gesù.     Così non lo cerca. Così non lo trova.  Così non lo implora.   E Gesù non ci può andare.  E non lo può guarire.      Ma sei tu che sei malato.   Più di loro.  Molto di più.     Nell’anima.

 

Lo chiami Gesù.

Eri malato.   Nel corpo. Nel cuore e nell’anima.      Ma sei andato da Gesù.    Ecco perché è venuto Gesù.   Per liberarti dal male. Per levarti il male.    Per farti guarire.

 

Era a letto con la febbre.       Sei li.    Anche tu,  hai la febbre.    Che ti brucia. Che ti arde. Che ti incendia, il corpo.  Il cuore e l’anima.    Che ti rode, che ti corrode, il corpo.  Il cuore e l’anima.   Che ti ha sfinito, e ti ha bloccato, il corpo.    Il cuore e l’anima.

Subito gli parlarono di lei.     Il dolore è troppo grande.  Manco ce la fai a pensare a Gesù. Manco ce la fai a cercare Gesù. Manco ce la fai a parlare a Gesù.     Un altro lo fa per te.

Egli si avvicinò.       Lui non fa finta di non vederti. Lui non si volta indietro. Lui non se ne va. Ma viene Viene da te. Vicino a te.  Sta con te.   È li, accanto a te.  Il tuo Signore e il tuo Dio.

E la fece  alzare.       E ti alza. E ti rialza. Ti tira su.    Da dove stavi.    E ti porta fuori.  E ti tira fuori.  Da dove stavi.   Nel corpo.    Nel cuore e nell’anima.

Prendendola per mano.         Ecco la mano di Dio.     È la mano di Dio,  che tocca la tua.  Che ti da la sua grazia.  Che ti passa la sua grazia. Che ti grazia.       È  la mano di Dio,   che prende la tua.      È Dio, che ti prende per mano.   Che ti tiene nella sua mano.  Che ti tiene nel palmo della sua mano.

 

E la febbre la lasciò.    Entra Dio. Ed esce il male.    Ora ci sta Dio. E non ci sta più il male. Davanti a Dio  scappa il male.    Se ne va,  e non ci sta più.

Ed ella li serviva.       Ti sono tornate le forze   Del corpo.   Del cuore e dell’anima.   Ora non le sprechi più.    Ora non le butti più via, per niente.    Sono diventate le forze di Dio.  Te le ha date Dio. Sono le sue. Sono per lui.    E tu le usi per lui. Solo per lui.    Per il tuo Signore e il tuo Dio.

 

E  non sei  più malato.                                                                                                               Ora sei  in Dio.

 

 

 

 

 

 

Il giudice e la vedova

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:   «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.  Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».  E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

 

 

E tu,   lo preghi,  Dio ?

 

Non lo preghi.

Tanto  non conta.      Tanto  non vale.  Tanto non serve.      Tanto  a che serve.                     Tanto  è sempre tutto uguale.     Tanto non cambia niente.   Tanto non fa niente.             Che lo faccio a fare?

Tanto,  non ci sta.     Tanto  non mi sente.  Tanto non ci sente.    Sta troppo lontano.   Manco mi vede.   Non gli importa di me.      Che ci parlo  a fare?

 

Lo preghi.

Ma che pensi?    Che Dio che ha fatto gli occhi,   non ti vede?    Che Dio che ha fatto       gli orecchi,  non ti sente?     Lui lo sa fare.

Ci sta.       Quando  vai da lui.                                                                                                   Ci sta.       Quando tendi  le mani.    Quando tendi  le braccia.   Quando alzi  le braccia, verso di lui.    È  il tuo Dio.                                                                                                      Ci sta.       Quando  alzi gli occhi.    Quando ci metti gli occhi,  in lui.    E le lacrime,  che    ci stanno dentro.

Ci sta.       Quando vai  e rivai.   E non smetti mai.  E non ti stanchi mai.    E non te ne vai. Ci sta.       Quando lo sai,   che lui fa.  Che lui può fare.  Quello che è giusto.   Lo sa fare.  Sa come fare.

 

E Dio,   non sta fermo.     Non ti fa aspettare. Non ti mette in fila.     Si muove  subito.

E Dio   fa.     Quello che ci serve.   Quello che ci vuole.   Quello che è meglio,  per te.        E per gli altri.     Solo lui  lo sa.    Solo lui  lo fa.

 

Lo fa  per te.                                                                                                                           Lo fa  con te.                                                                                                                          Ecco  la preghiera.

 

 

 

 

 

 

La briciola

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In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.  Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».  Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».  Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

 

 

 

E tu,  insisti?

Se ami,  insisti.     Stai lì.  Non vai via.      Non smetti di credere. Non smetti di chiedere.

 

Anche tu,  digli.        Pietà di me, Signore.   Guarda  quanto il male mi ha distrutto. Guarda  come mi ha ridotto.      Guarda  come mi ha spezzato.     Liberami,   perché   mi ha imprigionato.

Anche tu,  grida.    Se non ti risponde.  Grida più forte.    Non lo lasciare andare.       Non lo lasciare stare.      Solo lui,  ti può aiutare.

Anche tu,  digli.     Signore aiutami.     Basta solo una briciola   del tuo sguardo.            Del tuo cuore.  Del tuo Spirito.      Per guarire.

Basta solo una briciola  del tuo pane.    Basta solo una briciola della tua mensa, eucaristica.

 

Una briciola  di Dio.

Può   guarire.

 

 

 

 

 

 

 

Cosa è la fede

Cosa è la fede.

michelangelo_creazione_uomoDio  ti propone,   di diventare suo amico.    Di diventare  suo figlio.

 La fede è  dire di sì,  alla proposta di Dio.                            Si,  sono tuo amico.    Si, sono tuo figlio.    Si, sono la tua creatura.    E tu,  sei il mio Dio.

 E ora che siamo amici,   tu stai con me,    e io sto con te.    Ti saluto al mattino.  Ti penso. Ti parlo.  Ti racconto tutti i miei segreti.       Ti apro il mio cuore.    Ti voglio bene.

 

 

Ma mi sente?

PREGHIERA-BIMBI

 

Ma pensa!    Lui,  che ha creato gli occhi,  non è capace di vederti?    Lui che  ha fatto gli orecchi,  non ti sente?    Lui che ha creato la voce,  non sa parlare?    Lui  che ha fatto il tuo cuore,  non lo sente battere?

 

 

E mi risponde?

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Ti parla  in tanti modi.   Quando stai davanti al tabernacolo,     il suo cuore batte con il tuo.     Ti fa sentire il suo amore.   E ti parla al cuore.    Ti parla nel segreto.   Ti parla nel silenzio.   Parla diritto al cuore.   Ti fa conoscere  la verità del cuore.   Ti indica la strada.  Ti da la forza.   Tutta la Trinità è con te.    E tu sei con loro.

 

 

E quando non so che fare?

bambini - Gesù

 

Guarda Gesù.   Gesù è il tuo modello.   La tua guida.         Fai come lui.   Fai come dice lui.   Con lui,  sei al sicuro.         È il Figlio di Dio.  Sei in Dio.   Lo trovi,  lo senti, lo incontri,    nei sacramenti,  nell’Eucarestia,  e nel Vangelo.

 

 

Insieme a chi?

Angeli e Santa Messa

 

Da solo non ce la fai.   Guarda  come ha fatto Gesù.   Ha preso con sé gli apostoli.    Scegli anche tu degli amici,  con cui stai sempre insieme,  che hanno Gesù come capo.   Che hanno  Gesù come maestro, come guida, come il loro allenatore.    E così vi aiutate insieme,   vi   appoggiate insieme,   e crescete insieme.   Da amici,  diventate  fratelli .  Figli dello stesso Padre.  Tutti  figli  di una sola famiglia.       La famiglia di Dio.  Come la Chiesa.

 

 

 

 

 

 

Il pubblicano e il fariseo

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:  «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.  Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.  Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.  Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

 

 

Puoi essere come il fariseo.

Và  lì, davanti. Vicino. Di fronte a Dio.  Per lui non è Dio, perché non ha timore a stargli vicino.  Và lì, in piedi, allo stesso livello di Dio. Per lui non è Dio, perché non ne sente la grandezza e la maestà.

Prega tra sé.  Per lui non è Dio.  Non si apre. Rimane chiuso in se stesso. Rimane nascosto in se stesso. Rimane prigioniero di se stesso.

Dio ti ringrazio.  Si serve di Dio. Usa Dio. Lo chiama come spettatore, come testimone, come garante, di  se stesso.

Io non sono come gli altri uomini.  Non appartengo al genere umano. Mi distinguo, mi separo, mi divido. Mi dissocio dal genere umano. Mi dissocio dagli altri e anche da me stesso.  Io sono perfetto. Mi metto dalla parte di Dio. Io sono Dio.

Ladri, ingiusti, adulteri.  Gli altri sono peccatori. Io no.  Gli altri sbagliano. Io no.  Gli altri hanno difetti, errori, colpe. Io no.  Gli altri sono deboli. Io no.  Gli altri sono fragili. Io no.  Anche questo che prega qui vicino a me, non è giusto, non è a posto. Ha il marchio, il timbro, lo stampo di peccatore. Io no.

Digiuno e pago.  Nelle regole ho messo Dio. Nelle regole ho rinchiuso Dio. E anche me stesso. Io ci sto dentro. Ci sto preciso. Ci sto giusto.  Sono giustificato.  Mi faccio giusto.  Sono io che mi do  il  giudizio di giusto. Me lo do da solo.  La salvezza dipende da me solo. Dipende dalle cose che faccio, da quante ne faccio.   Mi salvo da solo.  Sono già giustificato,  sono già salvato.  Non ho bisogno di Dio. Non ho bisogno del prossimo.

E rimani senza Dio, senza il prossimo e senza te stesso.

Puoi fare come il  pubblicano.

Stai indietro.  Dio è grande, maestoso, splendente. Non ce la fai a reggerlo da vicino. Devi prendere una distanza. Ti metti a distanza.  Ti metti in una relazione. Lui è Dio e tu sei un uomo.

Stai in ginocchio.  Se per te è Dio, non ce la fai a stare in piedi. Ti getti ai suoi piedi. Lo adori.  Così lo preghi.

Non osi alzare gli occhi.  Se per te è Dio, non osi stare al suo livello. Alzare gli occhi verso di lui, guardarlo negli occhi. Non ce la fai, non lo reggi, è troppo forte, è troppo grande. Li tieni bassi, gli occhi, verso la terra, verso la tua condizione. Stai al tuo posto di uomo. Così lo riconosci come Dio. Così lo preghi.

Ti batti il petto.  Lui è il tuo Dio e tu sei un uomo. Entri in relazione con lui, attraverso il tuo cuore.  È  lì che batti, è  lì che punti.  È  lì  che lo incontri.  È  lì che lo ami.

Peccatore.   Ti  riconosci peccatore. Come uomo debole, fragile, imperfetto. Precario, finito, limitato.  Quello che conta non è la regola, la misura, il calcolo, la quantità. Quello che conta è la qualità.  Cosa sei. Come ti poni. Come ti metti. Dove ti metti.

Pietà di me.  Dio è Dio e tu sei il peccatore.  Ora c’è una relazione vera, reale, che funziona.  Ora c’è la preghiera che funziona.  Pietà di me!  Vieni  in me Signore.  Vieni perché ho bisogno di te.  Vieni a riempire il mio vuoto con il tuo amore. Vieni a sanare la mia anima. Vieni a riparare il mio peccato.

E  Dio Padre ti manda il Figlio.  In Lui, con Lui  e per Lui,  sarai consolato, sanato, perdonato.  In Lui sarai salvato.  In Lui sarai giustificato.

È Dio che ti giustifica,  che ti fa giusto.  Che ti salva.  Solo Dio lo può fare.  Solo Dio lo può fare veramente. Solo Dio lo può fare completamente.

E sarai portato davanti a Dio.  Presso Dio.  Per l’eternità.

 

 

 

 

La Trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.  Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.  Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.  Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».

 

Quando hai paura,  quando sei triste,  quando pensi che il mondo è pieno di tenebre,  quando le tenebre ti stanno prendendo il cuore,  lo stanno coprendo, schiacciando, opprimendo.  Guarda quella luce.  Fatti inondare anche tu da quella luce.  Svegliati anche tu e contempla quella luce.

È Gesù che sta pregando con il Padre.  È Gesù unito al Padre.  È Dio che si manifesta nella sua gloria.  E in sé,  nella luce e nella gloria,  ha portato la tua umanità,  la tua fatica,  la tua disperazione,  il tuo dolore, il tuo esodo.  Lo rappresenta lì davanti al Padre, lo presenta li al Padre.

Fatti prendere da quella luce e fatti prendere,  toccare dalla sua gloria.  Allora riuscirai a vedere anche i due testimoni.  I profeti.  Quelli che lo hanno annunciato da prima, quelli che lo hanno testimoniato da prima. Quelli che sono stati, da prima,  dentro alla gloria di Dio.

Allora verrà Dio.  Verrà come una nube.  Scenderà sul Figlio e anche su di te.  Ti coprirà e ti farà entrare in sé, nella sua gloria.  Allora sentirai la voce del Padre.  Il Padre che si manifesta come Padre e ti annuncia che quello è suo Figlio.  È solo allora che sentirai, proverai, gusterai  la dolcezza di quella rivelazione.  Il Figlio di Dio è con te,  vicino a te,  per te.   Il Figlio di Dio.  Una parte di Dio.  Dio stesso.  La parte visibile del Dio invisibile.  L’Amore diventato Persona.

Diventato Persona per dirti cosa fare, per dirti come fare,  per diventare Lui la strada, e la porta,  per tornare al Padre e a Dio.

Ascoltalo.   Ascolta Lui.  Segui Lui.  Imita Lui.  Cerca Lui.  Scegli Lui.

Ama  Lui.