È risorto!

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.   Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.   L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».   Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.      Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

 

 

“So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.”                                               

 Perché  Gesù,    è risorto ?

 

È risorto!

È risorto,  anche con il corpo.   Ha fatto risorgere anche il corpo.   Ha fatto divino,  anche il corpo.     In quel corpo ci stai pure tu.    Ha fatto divino,  anche te.    E risorgi pure tu.  In lui.

 

Vi fu un grande terremoto.       La terra trema.    Sussulta.  Si scuote.  Balza. Sobbalza. Salta. La terra.     Ha gli occhi spalancati,  la terra.     Davanti alla risurrezione.

Un angelo del Signore, sceso dal cielo.      Trema il cielo.   Sussulta il cielo.  Balza. Sobbalza.  Si scuote il cielo.    Si apre il cielo.  Scende il cielo sulla terra.  Davanti alla risurrezione.

Rotolò la pietra.       È l’angelo di Dio.    È Dio che fa rotolare la pietra.    Che scansa quella pietra.  Che sposta quella pietra.  Che la leva quella pietra.       Che apre, quel sepolcro.

E si pose a sedere su di essa.   È l’angelo di Dio.   È Dio.  Che siede sopra a quella pietra. Che la tiene. Che la contiene.  Che la tiene ferma.   Così non lo chiude più.  Quel sepolcro. E non è più un sepolcro.

 

So che cercate Gesù, il crocifisso.       Cerchi Gesù, morto.   Lo pensi morto.  Lo pensi in croce.    Lo pensi trafitto.  Inchiodato sulla croce.

Non è qui.       Non è qui. Non è più qui.    E finita la morte.  Non ci sta più la morte.  Non la trovi la morte.  Qui.

Non è qui.    Non è qui.  Non è più qui.     È finito il dolore . Non ci sta più il dolore.  Non lo trovi il dolore.  Qui.

È risorto!        Gesù,  ha vinto la morte.     È uscito fuori dalla morte.   È uscito fuori dal sepolcro.     Ha scavalcato  il sepolcro.     Con il suo corpo risorto.

È risorto!         Il suo corpo risorto.     Ora è divino.  Vittorioso. Trionfante.  Maestoso.  Vivificante.    Luminoso. Puro. Immacolato.   Glorioso.   Eterno. Come lui.

 

Gesù venne loro incontro.      Lo volevi incontrare.  Lo volevi vedere.  Lo volevi abbracciare. Gesù.    Eccolo lì.    È venuto lui.  È venuto per te.

Salute a voi.        Il buongiorno te lo da Dio.   Ti saluta Dio.  Ti chiama Dio.  Ti chiama per nome, Dio.    Ti vuole Dio.  Ti cerca Dio. Ti parla di Dio.

Gli abbracciarono i piedi.      Ecco,   quel corpo non è luce.  Non è un corpo di luce.  Non è solo luce.  Non è un corpo annichilito.       È un corpo reale.   Un corpo che si può toccare.  Un corpo vivo.   Che si può abbracciare.

E lo adorarono.      Ecco ora lo sai,   che Gesù è Dio.     E puoi stare ai suoi piedi.  E te ne stai ai suoi piedi.    E lo adori.  Perché è Dio.

 

Solo Dio. È risorto.

 

 

 

 

 

 

 

Io sono il buon Pastore

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.   Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.   Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

 

 

 

Gesù disse:   “Io sono il buon pastore.   Il buon pastore da la propria vita per le pecore.  Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge,  e il lupo le rapisce e le disperde.”             E tu cosa sei,     un mercenario  o un buon pastore ?

 

 

Un mercenario.

 

Pensi solo a te.     Guardi solo te.  Non le pecore.     E se viene il lupo,  non solo te ne vai. Ma lo chiami tu.   Ce lo fai venire tu. Ce lo porti tu. Il lupo, dalle pecore.  Gli apri tu, la porta. Della stalla.    Ce lo tieni tu, il lupo,  nella stalla.    Che pastore sei?

E gliele metti tu, in bocca al lupo,   le pecore.    Le fai divorare tu, al lupo, le pecore.  Le fai immolare tu, davanti a lupo,  le pecore.   Conta più il lupo, delle pecore.  Conta solo il lupo. Che pastore sei?

Sei tu,  il lupo.    Le fai fuori tu,  le pecore.    Le fai a pezzi tu, le pecore.   Le disperdi tu,  le pecore.   Le fai finire tu, le pecore.  E non ci sono più.   E rimani solo tu.  Un lupo.   Ma Dio, non è una pecora.    E i lupi li ha già cacciati.  Li ha già gettati via.  Li ha già precipitati. Giù.  E tu con loro.    Già,  da ora.

 

 

Il buon pastore.

 

Sei pastore,   se Gesù   è il tuo pastore.    Se lo metti davanti a te.  Se lo metti prima di te. Se ti lasci portare da lui.   Se ti lasci condurre  da lui.

 

Io sono il buon pastore.     Gesù è il buon pastore,  perché è  il Figlio di Dio.  È Dio.   E  solo lui  ti sa portare.    Solo lui,  sa dove andare.

Conosco le mie pecore.      Dio ti ha fatto.   Solo lui ti conosce.   Ti conosce fino in fondo. Più di te.     Ci sta lui  nel profondo. Di te.   Più di te.

E le mie pecore conoscono me.     E la riconosci la sua voce.  La riconosce il tuo cuore. Ce l’hai stampata  nel cuore.   Ce l’hai impressa  nel cuore.   Ce l’hai incisa nel cuore.       E ti sobbalza il cuore,   quando la senti.

Così come il Padre conosce me e io conosco il Padre.      E con Gesù,  ci sta il Padre.   La riconosci la voce  anche del Padre.   E conosci anche il Padre.   E ti fai portare anche dal Padre.   Dove vuole il Padre.

Io do la mia vita per le pecore.     Ecco il vero pastore.  Quello che non ti lascia.  Quello che non ti perde.   Quello che non ti vende.      Quello che ci mette la propria vita. Quello che per salvare la tua vita,  ci mette la sua.    Ti da la sua.     La sua,  per la tua.

 

Io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.    Ecco Gesù risorto.   Da la vita, ma poi la può riprendere.   Perché la vita è la sua.   È nata in lui.  Esiste in lui.    Sta in lui. La vita.  Da sempre.    Non ci sta senza di lui.  È lui.     Certo,  che può risorgere!

Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo.      A Gesù, nessuno leva la vita.  Nessuno la porta via.  Nessuno la toglie. È lui che la da.   È lui che l’ha data.  È lui che l’ha ripresa.    Perché è Dio.   E Dio ha il potere sulla vita.  Può darla e può riprenderla.    Ecco perché è risorto.  Per farti vedere che è Dio.

Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio.    E lo ha fatto perché lo ha voluto il Padre.   Lo ha deciso il Padre.     È il Padre che ti ha dato il Figlio.   Per salvarti.  E portarti  a lui.     E con il Figlio.  Riportarti a casa.

 

Ecco,   il buon pastore.                                                                                                             È anche   il Padre.