La tempesta sedata.

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

“Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che oramai era piena. Egli se ne stava a poppa, su cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non ti importa che siamo perduti?”. Si destò, minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!” Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”

 

 

Perché Gesù  dorme ?

  • Per farti vedere.
  • Come ci devi stare.
  • Nella tempesta.

 

Ci fu una grande tempesta di vento.

  • Ancora. Ora.   Ci sta la tempesta di vento.
  • Ancora. Ora.   Il vento ti sbatte via.
  • Ancora. Ora.   Il vento ti porta via.

Le onde si rovesciavano nella barca.

  • Ancora. Ora.   Le onde sono entrate nella barca.
  • Ancora. Ora.   Le onde si sono prese la barca.
  • Ancora. Ora.   Le onde si portano via la barca.

Che oramai era piena.

  • Ancora. Ora.   La misura è piena.
  • Ancora. Ora.   La misura è colma.
  • Ancora. Ora.   Non ci sta più misura.

 

Egli se ne stava sul cuscino e dormiva.

  • Ancora. Ora.    Gesù che fa?  
  • Ecco che fa.    Fa quello che conta.
  • Ecco che fa.   Sta nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta sereno nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta disteso nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta adagiato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta riparato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Sta rifugiato nelle braccia del Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Rivolti al Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Li ha messi nel Padre.
  • Ecco che fa.   Ad occhi chiusi. Ci sono gli occhi del Padre.
  • Ecco che fa.    Ti fa vedere. 
  • Come ci devi  stare tu.
  • Nel Padre.
  • Quando  ci sta la tempesta.
  • Proprio perché  ci sta la tempesta.
  • Ancora di più.   Se c’è la tempesta.
  • Ci vuole il Padre.    Per quella tempesta.

 

Maestro, non ti importa che siamo perduti?

  • Ancora. Ora.   Ti dai per perduto.
  • Ancora. Ora.   Ti dai per finito.
  • Ancora. Ora.   Ti dai per perso.

Taci, calmati!

  • Ecco cosa fa.   Il Padre che è in Gesù.
  • Si inginocchia il vento.   Davanti a lui.
  • Si inginocchia il mare.   Davanti a lui.
  • Si placa il mare.   Davanti a lui.
  • E la tempesta è perduta.   Non tu. 
  • E la tempesta è finita.   Non tu.
  • E la tempesta è sparita.   Non tu.
  • E la tempesta si è persa.   Non tu.

 

Non avete ancora fede?

  • Ecco come fare.   Come Gesù.
  • Ti affidi  al Padre.
  • Ti fidi  del Padre.
  • Confidi  nel Padre.
  • Lasci fare  al Padre.
  • Lo sa  il Padre.
  • Lo fa  il Padre.   
  • E ti salva.

 

Ecco   la fede.

 

 

 

 

 

 

La tempesta sedata

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.   Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».   Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

 

In questo tempo,   anche noi,   siamo come una barca  nella tempesta,   in balia delle onde.            E tu  che fai,    davanti alla tempesta?

 

Niente.

Te la fanno loro,   la tempesta.      Ti ci mettono loro,  nella tempesta.   Ti fanno morire loro, per la tempesta.      Per farti andare a fondo.   Per tenerti a fondo.  Per incollarti al fondo.  Con loro.  Come loro.

Sono loro,    la tempesta.     Ti ricoprono con le loro onde.   Ti travolgono con le loro onde. Ti rovesciano con le loro onde. Ti affogano con le loro onde.    Perché sono affogati,   loro.

E pure a Gesù,    lo rovesciano.   Lo fanno sparire.    Così non li tocca.  Così non li ferma.   Così non li comanda.      Ma  non ce la fanno.   Ma non possono.    Ma non ci riescono.    Perché Gesù  è Dio.     E non glielo fa fare.      E li fa piegare.   E li fa inginocchiare.    E li fa cadere.     E li fa precipitare.      Ancora. Ora.    Per sempre.

 

Chiami Gesù.

Non stai lì a guardare.   Chiami Gesù.    Lui ti può salvare.   Perché è Dio.   Ed è lì con te. Su quella barca.    Di che hai paura?

 

Ci fu una grande tempesta di vento.         Ecco la tempesta.    Una tempesta  tenebrosa, cattiva.     Una tempesta che butta al vento,  tutto quello che trova.     Una tempesta che sconvolge,   tutto quello che trova.  Una tempesta che si prende,   tutto quello che trova. Una tempesta che getta via,   tutto quello che trova.

E le onde si rovesciarono nella barca.           E ti sovrasta,   con le sue onde,   violente.   E ti impone, le sue onde.    E ti sommerge, con le sue onde.     E ti  rovescia con tutte le sue onde.    Te  e tutta la barca.

Tanto che ormai era piena.        Tanto,  che la barca  si è riempita,   di tutte le sue onde.   E si è assorbita,  tutte le sue onde.     E si è identificata,   con tutte le sue onde.   Ed è diventata,   tutte le sue onde.

 

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.      Gesù dorme.  Perché vuole vedere che fai.  Proprio li.    Davanti a tutta quella tempesta.   Davanti a tutto quel male,  che ci metti?     Ci metti te,  o ci metti Dio?      Ti rifugi in te.  O ti rifugi in Dio?     Lasci fare a te.  O lasci fare a Dio?      Ti fidi di te.   O ti fidi di Dio?

Maestro, non ti importa che siamo perduti?           Pensi  che ti ha lasciato.   Che ti ha abbandonato. Che ti ha dimenticato.   Che non ti vede. Che non ti pensa. Che non ci sta. Che non sa.

Si destò, minacciò il vento.        Si alza Gesù.  Si alza Dio.    È più grande Gesù, di tutto il male.     E il male si fa piccolo,  davanti a lui.     E il male si fa docile,  davanti a lui.

Taci, calmati!      Taci!  Lo dice al male, che sta in quella tempesta.   Lo dice al male che ha fatto,  quella tempesta.     Lo dice al male che è,  quella tempesta.      E  lo blocca.  Lo mette al muro.      E lo fa tacere.

Il vento cessò.           E lo fa cadere.   E lo fa piegare.    E lo fa inginocchiare.  Davanti a lui. E lo fa crollare.   Ai suoi piedi.

 

Perché avete paura?         Ci sta  Gesù.    Perché hai paura?       Ci sta lui.   Di che hai paura.      Ci sta lui.    E non ci sta più  la paura.

Non avete ancora fede?         Ancora non ti fidi,  di Gesù.   Ancora non ti affidi.    Ancora non lo sai,  chi è Gesù.     Ancora non lo sai,  chi è Dio.    Che è il tuo Dio.   Che lui ci sta.  Che lui lo sa.    Che lui,  fa.      Anche se non lo sai.   Anche se non pare.  Anche se non appare.

Chi è dunque costui, che anche il vento il mare gli obbediscono?        Ecco,  lo hai capito. Ora lo hai capito,  chi è Gesù.     È Dio.     Solo Dio  comanda  il vento e il mare.   Perché   è solo  Dio,  che ha fatto il vento e il mare.       E il vento il mare, sono suoi.    Sono in lui.   Non ci stanno  senza di lui.

 

Ecco   chi è Gesù.     È Dio.                                                                                                      È Dio   che ti salva.