Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
“Hanno portato via il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l’hanno posto!” E anche tu, non lo trovi più Gesù ?
Te lo portano via.
Ti fanno credere che Gesù, non è risorto. Non si può. Non è possibile. Non può essere. Non esiste. Perché non possono farlo loro. Ma Gesù è Dio. E loro non sono Dio.
Te lo levano. Perché non lo possono vedere. Gesù risorto. Perché è la potenza più grande che c’è. E non la possono avere. E non la possono possedere. E non te la vogliono dare. A te.
Te lo levano. E ti stanno addosso, come dei soldati. Con i soldati. Per non farci uscire. Per non farti andare. Per non farti correre da lui. Ma Gesù, è risorto uguale. Ancora. Ora. E li fa cadere. E li mette a terra. Ancora. Ora.
Non te lo fai portare via.
Senza di lui, non ci stai. Senza di lui, non puoi. Senza di lui, non ce la fai. E ti parte il cuore. E si lancia il cuore. E corre il cuore. A cercarlo. Ancora. Ora.
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo. Correvano insieme tutti e due. Stavi al chiuso. Stavi rinchiuso. Riparato. Rassegnato. Ma il corpo che non si trova, ti ha colpito al cuore. Ti è sobbalzato il cuore. Ha sussultato il cuore. E si è lanciato. E si è messo a correre. Più di te. Prima di te.
L’altro discepolo giunse per primo al sepolcro. Si chinò, ma non entrò. È troppo grande. È troppo forte. Non lo regge il cuore. Non lo tiene il cuore. Si ferma il cuore. A guardare. A rimirare. A contemplare.
Giunse Simone Pietro ed entrò nel sepolcro. Il sepolcro è vuoto. È vuoto della morte. È svuotato della morte. È vuoto di dolore. È svuotato del dolore. Non ci sta più la morte. Non ci sta più il dolore. Ecco cosa fa, Gesù risorto.
Osservò i teli. È vuoto delle ferite. Non ci stanno più le ferite. Ci sta solo quello che le conteneva. Quello che le asciugava. Quello che le riparava. Ecco cosa fa, Gesù risorto.
E il sudario -che era stato sul suo capo- avvolto in un luogo a parte. E ci sta il sudario. Il telo che ha coperto il suo volto. Dove si è impresso il suo volto. Dove è rimasta l’impronta del suo volto e del suo corpo. Il telo attraverso cui, è passato il suo volto e il suo corpo. E lo ha trapassato. E lo ha segnato. E lo ha trasfigurato. Ora lo fa anche sul tuo cuore. Ecco cosa fa, Cristo risorto.
Entrò anche l’altro discepolo, e vide e credette. Ecco, ora ce la fa Giovanni ad entrare. Ora è il momento. Non con le parole. Non ci sono parole. Non bastano le parole. Lo devi vedere. Lo devi sentire. Lo devi provare. È il cuore che tocca. E viene toccato.
Non avevano ancora compreso la scrittura. Lo Spirito Santo ci sta li dentro. È lui che ti apre gli occhi. È lui che ti apre la mente. È lui che ti apre il cuore. E ti fa capire. E ti fa sentire. Ecco cosa fa, Gesù risorto.
Che egli doveva risorge dai morti. Ecco che doveva fare. Far morire la morte e risorgere. Nel Padre, per il Padre. Per far risorgere anche te. Con lui e in lui. E portarti al Padre. Ecco cosa fa, Cristo risorto.
Il Signore è risorto. Veramente. Ora sta con te. Vicino a te. Sempre.