In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
“Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.” E tu, che seme sei ?
Marcito.
Ti fanno credere che sei un seme marcito. Ti ci fanno diventare loro, un seme marcito. Ti vogliono loro, come seme marcito. Così non dai frutto. Come loro.
Ti fanno credere che sei un seme cattivo. Ti fanno diventare loro, un seme cattivo. Ti vogliono come un seme cattivo. Così dai frutti cattivi. Come loro.
Ti strappano pure Gesù. Ti sradicano pure Gesù. E sradicano pure te, da lui. E strappano pure te, da lui. Così ti secchi subito. Così ti pieghi subito. Così ti spezzi subito. Ma sono loro, che si sono seccati. Sono loro, che non sono più semi. Che non sono mai stati semi. Nella mano di Dio.
Un granello di senape.
Sei un granello di senape. Piccolo. Tanto piccolo, che nessuno lo vede. Piccolo, tanto piccolo, che neppure tu, ti vedi. Ma sei il granello di Dio. Il granello del Padre. E in te ci sta il Padre.
Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno. Ti ha gettato Gesù, nel regno di Dio. Ti ha seminato Gesù, nel regno di Dio. Ti ci ha messo Gesù, nel regno di Dio. Sei venuto dalla mano di Gesù, nel regno di Dio.
Dorma o vegli, di giorno o di notte. Ti senti disperso. Ti senti perso. Ti senti abbandonato. Ti senti affondato nel terreno. Ti senti dimenticato nel terreno. Ti senti calpestato nel terreno.
Il seme germoglia. Ma è proprio li, che germogli. È proprio li, che vieni fuori. È proprio lì, che viene fuori quello che ci sta dentro di te. Quello che Dio ci ha messo, dentro di te.
E cresce. E lo cominci a vedere. E lo cominci a scoprire. E lo cominci a capire. Quello che ci sta dentro di te. Quello che Dio ha messo, dentro di te. Quello che vuole Dio, da te.
Prima lo stelo. Nessuno te lo può levare, lo stelo. È quello che ti tiene. È quello che ti porta in alto. È quello che ti fa salire al Padre. È Gesù che lo fa. È Gesù che ti tiene. Anche se non ce la fai. Quando non ce la fai. Ti tiene lui.
Poi la spiga. Nessuno te lo può levare, la spiga. Viene fuori lo stesso. Ti scappa fuori lo stesso. È quello che tiene il chicco. È quello che prepara il chicco. È quello che porta il chicco. Del pane.
Poi il chicco nella spiga. Ed ecco il chicco. È il chicco del pane. È Gesù, che è il chicco. È Gesù, che è il pane. E ti riempi di lui. E ti ricopri di lui. E ti pieghi, per lui. Verso gli altri. Per darlo agli altri. Per porgerlo agli altri. E nutrire gli altri, di lui.
E diventa più grande di tutte le piante. Eri piccolo. Ma non sei più piccolo. Ci sta Gesù. È Gesù, che è grande. È Gesù il regno di Dio, che è grande. È Gesù che è Dio, che è grande. Più grande di tutte le altre piante.
E fa rami così grandi. I rami sono le braccia di Gesù. Che sono tese, protese. Pronte a tenere. A contenere. Ad abbracciare, tutti quelli che lo cercano.
Che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra. Ecco dove puoi andare. Ecco dove puoi stare. Ecco dove puoi fare il nido. Il tuo nido. La tua casa. Il tuo posto. Alla sua ombra, prendi respiro. Puoi respirare.
Nelle sue braccia, puoi riposare.