In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
“Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio.” E tu, dove metti i tuoi beni ?
In loro.
Ti fanno, grano. Devi essere grano. Così ti ammucchiano, nel loro granai. Ti incastrano nei loro granai. E ti incatenano ai loro granai. Ma non sono di Dio.
Ti fanno, mandria. Devi essere mandria. Così ti pascolano. Così ti spingono. Così ti orientano. E ti marchiano. E sei di loro. Non di Dio.
E pure a Gesù, lo orientano. Lo cambiano. Lo fanno come loro. E si fanno Dio. Al posto di Dio. Ma Gesù è Dio. E Dio non si può cambiare. Sono loro, che si sono ingannati. Che si sono mentiti. Che si sono venduti. Ancora. Ora. Per sempre.
In Dio.
Il bene più grande che hai, sei tu. E lo metti in Dio. E ti metti in Dio. E lo ritrovi in Dio.
Un uomo ricco. L’uomo ricco, sei tu. I beni li hai tu. Sono i beni che ti ha dato Dio. Che ci ha messo Dio, in te. Sono i beni di Dio.
Un uomo ricco. L’uomo ricco, sei tu. Il bene sei tu. Il bene che conta di più. Che vale di più. Dentro di te, ci sta l’impronta di Dio. L’opera di Dio. Il progetto di Dio. Per te.
Stolto. Lo stolto, sei tu. Se questo bene, lo fai tuo. Solo tuo. Se lo dai a te. Se lo tieni per te. Se lo fai, per te.
Stolto. Lo stolto, sei tu. Se questo bene, lo dai a un altro. Se lo cedi, se lo passi, se lo vendi a un altro. Se lo fai suo. Solo suo.
Stolto. Lo stolto, sei tu. Se questo bene, lo tieni chiuso. Lo tieni rinchiuso. Se lo fai marcire. Lo fai ammuffire. Lo fai morire. In te.
Stolto. Lo stolto, sei tu. Se il progetto di Dio in te, non lo vuoi. Non lo sai. Non lo fai. Se non ci stai.
Ti sarà richiesta la tua vita. Manco la tua vita, è la tua. Non te la dai tu. Non te la riprendi tu. Te l’ha data di Dio. L’ha fatta Dio. E la riprende Dio. E torna a Dio.
Chi accumula tesori per sé. I beni che hai tenuto per te. Che hai fatto tuoi. Che hai voluto tuoi, non passano. Non sono di Dio. Non tornano a Dio.
Si arricchisce presso Dio. I beni che hai messo in Dio. Che hai fatto suoi. Che hai voluto suoi. Passano. Sono di Dio. E tornano a Dio.
Si arricchisce presso Dio. E ci hai messo il bene più grande, in Dio. Te stesso. E hai visto il progetto di Dio. E hai capito il progetto di Dio. E hai fatto il progetto di Dio. In te.
Si arricchisce presso Dio. Nel progetto di Dio, i beni di Dio sono aumentati. Si sono moltiplicati. Si sono triplicati. Sono nuovi. Sanno di Dio. Vengono da Dio.
Si arricchisce presso Dio. E tornano a Dio. Perché sono di Dio. Passano a Dio. Perché sono già in Dio. E li ritrovi in Dio. Perché stanno in Dio. E con te ci stanno. Per l’eternità.
Allora si, che sei felice davvero.