Elisabetta

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 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

 

 

 

Maria  porta Gesù.      Maria ti porta Gesù.   Lo porta a casa tua.   In te.

Lasciala entrare.   Lasciala passare nel tuo cuore.   Lascia che si prenda cura del tuo cuore.    Di te.

Allora lo senti,   allora lo riconosci il tuo Creatore,  il tuo Dio.

 

Come Elisabetta,  attendi così il Natale.     Con il cuore che sussulta di gioia.

Con il cuore che salta.    Che si lancia,  incontro al Signore che viene.

Con il cuore che danza.    Di un battito sempre più forte.  Perché il suo Signore è sempre più vicino.

Con il cuore che palpita.    E ad ogni palpito,  canta al suo Dio.

Con il cuore che freme.   Perché non vede l’ora,  di incontrare il suo Signore.

Con un cuore che arde,   ogni giorno di più.

 

Con un cuore che risponde,   ad un altro cuore.

Il cuore di Dio.   Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le donne di Gerusalemme

stazione9 - Copia

 Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”.Allora cominceranno a dire ai monti: ‘‘Cadete su di noi!’’, e alle colline: ‘‘Copriteci!’’.  Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?

 

 

 

 

Gesù incontra le donne.

In loro,  ci sono tutte le mamme,  e tutti i loro figli.    C’è la fatica che fanno.  Le lacrime che versano.

C’è   il loro cuore di madri,  ferito, dilaniato, sfinito.   Ci sono tutte le spade, che gli trapassano il cuore.

C’è tutta l’angoscia  per il loro figlio malato.  Tutta la paura  per il loro figlio perduto. Per il suo cuore ferito.

C’è tutto il terrore   di vederlo schiacciato.   Da una croce.  Dal peso della vita. Di vederlo caduto.  Di non vederlo rialzato.

C’è   il tuo cuore di madre.   C’è  il cuore  di tuo figlio.   Prendilo e mettilo in quel Figlio.           Il Figlio di Dio.   Prendilo e mettilo in quel cuore santo,  nel cuore di Dio.

In lui,  sopporterà tutte le croci.   In lui si alzerà,  se sarà caduto.   Con lui rinascerà,           se sarà finito.

Dagli la vita di nuovo.  Dagli il Figlio di Dio.

La vita eterna.