I santi

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In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e  , mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

 

 

 

Non sei da solo.     In tutto quello che fai,   non sei da solo.      Vicino a te,  con te,   ci sono gli angeli e i santi.    Che ti sostengono, che ti proteggono,    che tifano,  per te.

Non è vero   che non lo vede nessuno,  quello che fai.      Non è vero  che non interessa  a nessuno,   quello che fai.

Quando sei povero, semplice, piccolo,   nel cuore e nello spirito.    Quando sei vero,         e sei giusto.   Quando hai pietà.    Quando  non ti fai portare via Dio,  anche se ti  insultano  e ci provano.

Allora gli angeli e santi,   fanno festa per te,  e con te.      Battono le mani,  cantano e danzano di gioia.

 

Perché anche tu  con loro,   hai vinto.

Perché anche tu   con loro,   hai scelto Dio.

Perché anche tu   con loro,    hai glorificato Dio.

 

Perché anche tu,  con loro,     sei in Dio.

Anche tu con loro,   sei  nella gioia di Dio.

Sei,    la gioia di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Il lebbroso guarito

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

 

 

La lebbra dell’anima.  Qual’è il tuo bubbone?  Cosa ti ha mutilato l’anima?  Cosa l’ha deformata, deturpata, consumata?  Cosa ti ha contagiato, emarginato, isolato, escluso?  Cosa ti ha allontanato da Dio?

Una volta che hai scoperto il tuo bubbone, cosa fai?  Dove vai?  Te lo tieni  nascosto, chiuso, rinchiuso. Isolato, sotterrato, negato.  Oppure cerchi chi lo può guarire?  Ti metti allora alla ricerca del Figlio di Dio, il medico dell’anima.

Ma ti accorgi che non sei solo.  Intorno a te, accanto, dietro, ci sono tanti altri lebbrosi come te, isolati come te, disperati come te, che cercano Dio. È il popolo di Dio che si riconosce bisognoso di lui.

Vedi Gesù da lontano.  Sai che è il Signore.  Non ti avvicini, non ti senti degno.  Stai a distanza, ma quella distanza la riempi con il tuo grido, con la voce della tua anima piagata, consumata, sfigurata.

“Gesù, maestro, abbi pietà di noi!”  Gesù, tu sei il maestro. Tu sai, tu puoi. Tu sei la mia sola e unica speranza. Guardami. Rivolgi il tuo sguardo su di me. Rivolgi il tuo cuore sul mio. Entra nella mia anima e sarà guarita, ristorata, rinnovata.

Allora lui ti dice cosa fare. “Vai dei sacerdoti.”  Puoi pensare che non corrisponde alle tue aspettative. Che è una risposta fuori dai tuoi schemi, fuori dalla logica. Ma lo fai, lo fai lo stesso. Perché lo ha detto lui. Ti fidi. Ti fidi più  di lui,  che  della tua ragione,  delle tue certezze, delle tue sicurezze. Ti fidi e fai concretamente quello che ti ha chiesto.  Fai la sua volontà.

Fai un cammino di conversione. Un cammino nel verso indicato da Dio. Vai verso Dio.  Allora ti accorgi che quel bubbone non ti fa più male, non ti consuma più, non ti isola più. La tua anima è guarita. La lebbra è sparita.

Ti avevano detto che era impossibile. Che i miracoli non esistono, che Dio non esiste. Che non ce l’avresti fatta, che ti dovevi solo rassegnare. Invece hai incontrato Dio. Quella malattia ti ha fatto sperimentare Dio.

Ora sei guarito. Ora  puoi  tornare alla vita di tutti giorni. Far finta che non ti è successo niente. Far diventare quell’opera una tua conquista. Mostrarla come una tua vittoria. Esporla come un tuo trofeo.  Altri lo fanno. Ma tu no.

Perché  sai  che non sei tu l’autore. Non sei tu il Signore. La tua anima ha riconosciuto il suo creatore, la tua anima lo ha ascoltato, la tua anima lo ha amato. Per questo è guarita.

Allora segui il tuo cuore  e  ritorni da lui, da Gesù . E lasci cantare il tuo cuore, lo lasci danzare, esultare, lodare il suo Dio. Lo lasci vibrare, espandere, risplendere  del suo Dio.  Poi ti getti ai piedi di Gesù. Concretamente, veramente, totalmente.

Gesù ti indica che solo tu, sei  tornato.  Il segno, la prova, la verifica della fede, è riconoscere Dio come l’unico, il vero, il tuo  Signore. È gettarsi ai suoi piedi.  Adorarlo, ringraziarlo, glorificarlo. Rendergli grazie.  È gioire, far festa, esultare  per poterlo  lodare, insieme agli angeli e ai santi. Per poterlo cantare, insieme agli angeli e ai santi. Per poterlo danzare, insieme agli angeli e ai santi.

Allora non sei solo guarito, ma sei anche salvato.

Perché sei diventato un grazie vivente. Una grazia di Dio.

 

 

 

 

Ostia divina

 

Ostia divina

 

Davanti a un mistero così grande, Gesù,

la mente svanisce. Rimane il cuore,

preso d’amore, arso d’amore. 

 

Ostia divina, corpo di  Cristo, 

sangue di Cristo,  Figlio di Dio!

 

Tu, con il Padre e lo Spirito Santo,

mi vieni incontro, mi chiami,

mi guardi, mi ami.

 

Mi riempi gli occhi,

mi riempi il cuore.

Riempi tutto, di te.

 

Non  ho  più paura,

non  ho  più timore,

non  ho più dolore,  con te.

 

L’aria si illumina,

l’aria sussulta,

lo spirito esulta,  in te.

 

Signore,  voglio restare,

qui,  presso  a  te.

Cantare con gli angeli,

adorare con gli angeli,

che sono intorno a te.

 

Qui, presso a te, Signore,

con loro,  come loro.

 

Alla tua presenza,

nella tua casa,

nel mio cuore.

 

 

 

I Santi

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.  Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.  Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.  

 

Solo Dio è Santo. Lui è il Santo. Partecipare della sua vita, della sua grazia, del suo Spirito, ti  fa santo. È lui che ti santifica.

Quando sei umile e non superbo, quando sei mite e non violento, quando sei nel pianto, quando hai fame e sete di giustizia, quando sei perseguitato  per la giustizia, quando ti  condannano, ti  insultano e ti mettono in croce perché sei come Gesù, allora sei beato tra i beati.

Allora  scopri che non sei solo. I santi sono vicino a te, alla tua destra e alla tua sinistra, per sostenerti, per consolarti. Ti accolgono tra di loro.   Fai parte di una processione di beati e di santi, che va verso il Padre. Loro ti portano, ti accompagnano così, verso il Padre. Sono con te, camminano con te al tuo fianco, per sostenerti, per appoggiarti, per condividere con te quel momento di grazia. Sono in comunione con te in quel momento di grazia.

Quando decidi di scegliere il bene, la giustizia, la verità, il perdono, la pace, è come se raggiungessi un traguardo, dopo una lunga corsa ad ostacoli. È come se facessi un gol, dopo tanti passaggi e tanta fatica. La comunità dei santi, la Chiesa celeste, partecipa di ogni tua scelta. È come se fosse sugli spalti dello stadio, a fare il tifo per te. A farti coraggio, a sostenerti con il proprio appoggio, il proprio assenso. È in trepida attesa, per tutti gli sforzi che fai, è in tensione per la fatica che fai e per il timore che rinunci. Ma quando arrivi al traguardo e lo superi, quando fa il gol,  esplode di gioia, esulta, grida, fa festa e loda il Signore insieme a te, con te e per te.

I santi sono alla presenza di Dio, per adorarlo. Sono presenti anche nella Messa, nella consacrazione, perché lì viene lo Spirito Santo e Dio diventa presente realmente, nell’Eucaristia.

Sono lì, davanti a Dio, alla Trinità di Dio, inchinati, ad adorarlo. A riconoscerlo come Dio e il Signore. A lodarlo. A glorificarlo, a rendergli grazie. Sono lì presenti insieme agli angeli di Dio.

Fai come loro. Loda con loro, esulta con loro, adora con loro. Canta con loro, insieme a  loro, la gloria di Dio.