In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. Giosuè sconfisse Amalèk.
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Ogni giorno tanta fatica. Ogni giorno una ferita. Ogni giorno delusione, dolore, frustrazione. Sembra di stare in guerra. Lottare per difendersi, per non soccombere, per non cadere, per non finire. Spesso non ce la fai più. Ti cadono le braccia. Ti fanno cadere le braccia.
Fai come Mosé. Alza le braccia a Dio. Apri le tue braccia all’abbraccio di Dio Padre. Sono le tue braccia alzate che pregano, che gridano, che chiamano, che amano. Sono le tue braccia alzate che risolvono, che cambiano.
Quando hai le braccia alzate, Dio ti risponde, Dio interviene. Perché con le tue braccia alzate, tu lo riconosci come il Signore. Tu lo lodi e lo adori come il Signore. Tu lo glorifichi come il Signore.
Perché con le tue braccia alzate, assomigli al Figlio. A Cristo sulla croce, con le braccia alzate dalla croce. E nel Figlio, con il Figlio e attraverso il Figlio, ti sostiene, ti consola, ti risana. E ti salva.
A volte sei come la vedova. Vedovo, privato della sicurezza, della forza, della speranza. Te l’hanno portata via, te l’hanno fatta morire. Ti hanno portato via la verità, la giustizia, la dignità.
Come la vedova, vai da Dio . Ogni giorno. Sempre. Continuamente. Grida, urla, chiama, invoca. Lui è il Creatore, lui è il Signore. Lui è la verità, la giustizia, la speranza vera. Lui è il centro, l’origine e il fine di tutto. Vai da lui. Giorno e notte. Sempre. Perché quando si cerca e si ama veramente, si cerca e si ama sempre. Disperatamente. Assolutamente. Allora Dio verrà.
Se non viene, è perché la tua fede l’hai programmata, organizzata, adattata. L’hai usata, venduta, snaturata. L’hai irrigidita, congelata, pianificata. Appartiene a te, non appartiene a Dio. Ci sei tu, non c’è Dio.
Alza le braccia del cuore e dell’anima e fai entrare Dio Padre, totalmente.
Quando tornerà il Figlio di Dio sulla terra, troverà in te la fede, perché avrà il Volto del Padre.