Alla fine dei tempi

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».  Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.  Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

 

Delle volte sembra la fine del mondo.  Tutto va a scatafascio. Tutto va in rovina. Tutto si rompe. Tutto si consuma.  Spariscono le certezze. Si perdono le sicurezze. Anche il tuo tempio, che ti  eri costruito, lucente, splendente, vincente, cade,  pietra su pietra.

Non avere paura, non ti spaventare, non ti disperare.  Stai solo sperimentando che quelle cose distrutte, non durano, non rimangono, non bastono, non valgono.  Ti crollano intorno per lasciarti vedere solo quello che conta.  Ti svelano quello che vale.

Solo Dio rimane, e  tu con lui.  E tu in lui. E tu per lui.  Più è forte il disastro, e più intenso  diventa il  rapporto con Dio.  Più è grande e vasto,  e più profondo diventa il  rapporto con lui.  Più è nero,  e più si riempie di colori vivi e vitali.  Più è freddo,  e più caldo diventa, per la tenerezza di lui.

Il corpo di Cristo risorto, è il Tempio di Dio.  Lì lo trovi, lì lo incontri, lì lo ami.  Non fartelo portare via. Tienilo stretto. Tienilo forte.  Non mollarlo, non passarlo, non sostituirlo con altri.  Non venderlo, ad altri.  Non rinunciare, per altri.  Non farti ingannare da chi si fa Dio. Da chi usa Dio. Da chi nega Dio.

Se il Figlio di Dio è in te e tu in lui,  ti perseguitano, ti giudicano, ti condannano, come hanno fatto con lui. Non temere, è il segno, è la prova che lo hanno  trovato in te.   Ma tu non sei solo,  con te c’è il Cristo risorto.  Lo puoi annunciare, testimoniare, passare.  Passare lo Spirito Santo che  parla di lui.

Se il Figlio di Dio è in te e tu in lui,  non appartieni più al mondo e il mondo ti nega,  ti attacca, ti odia, perché non sei suo, perché non ti possiede. Non temere, è la prova che appartieni a Dio.

Se il Figlio di Dio è in te e tu sei rimasto in lui.  Se  sei rimasto lì, sempre, senza interruzione, senza mollare, senza lasciarlo andare, senza rinunciare,  allora ti sei salvato. Sarai nel palmo della mano di Dio, e niente potrà mai portarti via.

Alla fine dei tempi,  canterai,  suonerai,  danzerai  per la gioia,   ed esulterai  e batterai le mani  insieme ai fiumi e alle montagne, davanti al Signore che viene.

Che viene a liberare e a far risorgere tutta la creazione.

 

 

 

 

Le tentazioni

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».  Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».  Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

 

Gesù era ripieno dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è Dio stesso. Era ripieno di Dio. Lo Spirito Santo lo porta nel deserto. Quando c’è Dio veramente, ti ritrovi nel deserto del mondo, nel posto dove il mondo non domina, non predomina, non invade.

Nel deserto c’è il diavolo, il male in persona.  È colui che invidia Dio, che non sopporta che sia più di lui. È  lì per separarti da Dio, per farti come lui.  Lì nel deserto  ti tenta. Tocca i tasti deboli, stonati, tocca le parti di te più profonde, più viscerali, più potenti.  E’ lì per tentare anche Gesù,  ma  il Figlio di Dio  lo vince e  ti insegna come affrontarlo e cosa fare.

1° tentazione.  Il male aspetta che tu hai fame. Hai bisogno e ti mette alla prova.  Ti dice:  Vedi, il pane, questa è l’essenza, l’unica cosa che può soddisfarti, quello che conta più di tutto. Mettilo al centro del tuo mondo, smetti di pensare a Dio. Fai delle cose concrete, materiali, il tuo cibo, il tuo unico cibo.

Gesù ti dice: Non di solo pane vivrà l’uomo.  Non basta il pane. Non è il pane che ti da la vita vera. Non è il pane che ti ha creato. Non è il pane che ti ama. Non è il pane che ti  salva per l’eternità. Dio è al centro, Dio è il centro. Dio è il cibo di cui nutrirsi, come il pane.

2° tentazione. Il potere e la gloria.  Essere superiore a tutti, agli altri. Dominare gli altri. Essere il padrone degli altri. Nella gloria, osannato, applaudito, ricercato da tutti, sopra tutti, oltre a tutti, nonostante tutti. Il  potere assoluto. Ma il diavolo, il male in persona, è anche l’ingannatore. Colui che ti inganna, ti imbroglia, ti fa credere quello che non è vero, ti dice cose false. È la falsità in persona, perché è il contrario della verità. Perché rifiuta la Verità.  Quindi ti fa credere che tutto il potere è suo e  lo dà a chi vuole lui.  Se tu lo adori.

Se tu lo adori, adori un potere basato sulla falsità. Un potere basato sull’inganno, sull’imbroglio. Basato sul male. Se lo adori, se ti inginocchi davanti a questo potere, se ti prostri, ti abbandoni a questo potere, se ti metti nelle mani di questo potere, avrai tutto, tutto il male. Stai  adorando il male. Stai adorando il nemico di Dio. Stai  tradendo Dio. Il male ti ha separato da Dio e ora  è lui che  ha il potere su di te.

Gesù ti dice cosa fare.  Inginocchiati  solo davanti a Dio. Prostrati, abbandonati solo ai piedi di Dio. Rendi culto, osanna, glorifica, esalta, solo il tuo Dio. Adora, canta, loda, solo il tuo Dio. E solo Lui.

3°  tentazione. Nuovo inganno. Il male ti dice:  Se non sono riuscito a farti adorare me, allora adora te. Se non vuoi prendere me come Dio, prendi  te, come Dio.

Gettati dall’alto e fai vedere a tutti che sei Dio. Che non ti succede niente. Che sei superiore all’uomo. Che sei superiore alle forze umane, alle tue forze. Buttati, così  obblighi Dio a salvarti, obblighi Dio a intervenire. Così si vede che anche Dio è costretto a fare quello che tu vuoi. Che anche Dio è al tuo servizio.

Ti fa credere che è parola di Dio. Ti fa credere che così lo manifesti, lo rendi visibile, lo  esalti, lo proclami. Che quindi sei un bravo cristiano. Un uomo di fede. Invece è riuscito a farti usare Dio, a strumentalizzare Dio. È riuscito a farti diventare il padrone di Dio, il signore di Dio.  Ti ha fatto negare Dio. Ti ha fatto manipolare Dio. Ti ha fatto crocifiggere Dio, un’altra volta.

Gesù te lo dice. Il Signore non può essere messo alla prova, non può essere comandato. Non può essere obbligato a manifestarsi per forza, perché tu lo decidi, perché tu lo vuoi.  Va rispettata la Sua volontà. È Lui il Signore.

Riconosci Lui come il Signore, se riconosci i tuoi limiti, i tuoi confini. Se riconosci la tua precarietà, la tua povertà, la tua umanità. Se riconosci la tua fatica, la tua debolezza, la tua fragilità.

Allora si manifesta Dio.

 

 

 

Cosa devo fare?

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

 

Come si fa ad abbassare i monti e a riempire le valli?  Giovanni,  la voce che anticipa la Parola vivente,  ti indica la strada.

Fai entrare Dio in quello che sei. Fa che entri  in quello che hai. Fa che  entri in quello che fai. Fa che si  incarni  nelle tue scelte, nelle tue opere, nelle tue cose.

Se sei  uno della folla e sei andato a cercarlo, puoi cominciare ad abbassare le tue montagne di vestiti e di cibo e darlo, dividerlo con chi ha i vuoti di cibo e di vestiti.

Se sei  un  pubblicano e sei andato a farti battezzare, a lavare i tuoi peccati,  puoi levarti di dosso il tradimento, l’uso, l’abuso, il sopruso.  Puoi raddrizzare le vie tortuose, contorte e distorte  del denaro, della truffa, dell’inganno, e puoi chiedere solo il giusto, il lecito, il possibile, l’onesto.

Se sei  un soldato,  se sei una persona delle istituzioni,  se hai usato la potenza, la prepotenza, la violenza, per sottomettere, ricattare, soggiogare l’altro, allora puoi riempire  i burroni del tuo cuore violentato e soggiogato. Puoi non aggredire, non maltrattare, non tiranneggiare. Puoi consolare, aiutare, difendere, sanare, curare, alleviare. Proteggere.

Giovanni ti battezza nell’acqua, ma Colui che verrà  ti battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Nel fuoco brucerà il tuo peccato, il tuo male e la tua morte. Con il fuoco accenderà l’amore di Dio in te. Con lo Spirito Santo verrà Dio stesso su di te, per te e in te, e ti immergerà nella sua vita, nella sua gioia, nella sua gloria.

Tu, come Giovanni, non sei degno di stare alla sua presenza. Ma è  Lui che ti rende degno, per incontrarti.

Preparati  ad accoglierlo.

 

 

 

Al primo posto

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra»….«Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Al primo posto, a qualunque costo. A costo di tradire, di usare, di corrompere, di ingannare, di uccidere. Al primo posto, davanti a tutti, sopra a tutti. Al primo posto per comandare, per dominare, per sentirsi i re, i padroni assoluti. Per guardare tutti dall’alto, per sentirsi grandi, invincibili, intoccabili.  Al primo posto per non essere messi in discussione. Per essere serviti, temuti, riveriti. Al primo posto per essere visti, ricercati, adorati, osannati come un Dio. Per essere Dio in terra. Per prendere il posto di Dio.

Al primo posto vicino a Dio, nel Regno di Dio, accanto a Lui, accanto al suo trono, alla sua regalità, nel suo trionfo, nella sua gloria.

Ma come fai a stare vicino al Figlio di Dio, a far parte della vita di Dio, del Regno di Dio, se non sei come lui? Se non ne prendi parte fin da ora?

Stare con Gesù significa essere come Lui. Partecipare di Lui, fare quello che ti  ha detto, seguirlo sulla sua strada, vivere la sua vita. Percorrere la strada che ha segnato, che ha tracciato per primo, che ha percorso per primo, verso il Regno di Dio Padre.

Il vero regno non è  potere,  dominio, oppressione, che schiaccia e distrugge  gli altri e anche chi lo usa.

Il vero Regno è partecipazione del Padre, del cuore del Padre, della vita del Padre. È uscire fuori da sé per andare verso l’altro, per portare all’altro l’amore del Padre per lui, per portare il sorriso, la gioia del Padre per lui, per portare il perdono del Padre verso di lui, per donare la vita del Padre a lui.

Come Gesù, in Gesù e attraverso Gesù. A qualunque costo. Al suo posto.