Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Gesù è sulla croce.
In lui, ci sono tutti gli uccisi. Tutti i giusti uccisi. Traditi, falciati, spezzati.
Tutti gli innocenti. Tutti i bambini che soffrono. Tutti i bambini che muoiono. Tutti i malati crocifissi.
Tutte le vittime sacrificate. Distrutte. Bersagliate. Bombardate. Esplose.
In lui, ci sei anche tu, quando sei inchiodato. Quando sei trapassato dal male, dall’odio e dal peccato.
Ci sei tu, quando sei assetato di amore e ti danno solo aceto, che ti brucia e ti avvelena.
Tu, quando sei insultato, annullato, eliminato, perché hai scelto Dio, più di loro, prima di loro, sopra a loro.
Tu, quando con la lancia ti spezzano il cuore. Ti rubano il cuore. Ti uccidono il cuore.
Metti il tuo cuore in Gesù. Ai piedi della croce.
Ecco la confessione.
È stare sotto la croce. È farsi toccare dal sangue e dall’acqua che escono dal costato di Dio. È farsi toccare dal cuore di Dio.
È stare nelle braccia di Dio.