In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Sono li, davanti a lei, i pastori. Gli umili, i poveri, i piccoli, a cui ha parlato Dio. Scelti da Dio, chiamati da Dio, mandati da Dio, anche a lei. Maria li accoglie e custodisce nel suo cuore tutto. Anche loro.
Metti la tua piccolezza, la tua debolezza, la tua mancanza, la tua povertà, la tua ferita, nel suo cuore. Rifugiati nel suo cuore. E lei ti custodisce. Ti tiene al riparo. Ti protegge. Ti ama. Ti consola. Si prende cura di te, con il Figlio e nel Figlio. È tua madre. È la Madre di Dio, e anche madre tua. Ecco chi è Maria.
Otto giorni dopo la nascita, viene dato il nome. Viene dato, decretato, annunciato. Il nome è stato scelto da Dio, e rivela chi è il Figlio. Un nome santo ed eterno. Gesù, che significa: Dio che salva. Ecco chi è Gesù. Ecco la sua identità, la sua essenza. È Dio che salva. Dal male, dal peccato e dalla morte dell’anima. Solo lui lo può fare.
Non è un uomo. È un Dio che salva. Non è una salvezza virtuale, potenziale, ipotetica, transitoria. La salvezza di Dio è una realtà, è un fatto, un evento divino. Appartiene a Dio. Viene da Dio. È Dio stesso.
Ecco chi è venuto in mezzo a noi. Dio che salva.
Con i pastori, vai da lui. Senza indugio. Cercalo, raggiungilo, adoralo.
E troverai Dio, il suo volto, e la pace.