Come Maria

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.  Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

 

Il nome Gesù significa  ‘Dio salva’.  Ogni volta che lo pronunci, annunci la salvezza di Dio.

Come Maria,  con Maria,  conserva nel tuo cuore questo nome.

Come Maria e con Maria custodisci  nel tuo cuore lo stupore per questo amore, che supera la fantasia, il pensiero, l’immaginazione. L’amore di un Dio.

Come Maria  e  in Maria,  medita nel tuo cuore, le parole dei pastori.  Quello che hanno visto. Quello che gli è stato rivelato dagli angeli.

Come Maria e in Maria esulta nel tuo cuore per il Signore che è li, davanti a te,  per te e con te.

E canta con gli angeli.

 

 

 

Nel tempio

Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.  Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

 

Tutti si aspettano che fai le stesse cose che fanno loro,  che ti comporti come loro,  che sei con loro sempre.  Lo danno per scontato. Ma se metti Dio al primo posto, se ti fai portare da Dio, se segui la strada che ti indica Dio, allora non segui la strada degli altri.  Ti trovi in un altro posto da quello che pensano gli altri. E gli altri  ti perdono.

Se vai nel tempio di Dio. Se sei nel tempio di Dio.  È quello il tuo posto. Il posto di Dio.  Gesù te lo  indica, Gesù te lo insegna. Nel tempio di Dio ci sono le cose di Dio. Le cose del Padre,  di tuo Padre,  del tuo primo Padre,  del Padre di tutti gli uomini.

Lì puoi conoscere quello che Lui ha preparato per te, quello che Lui ha pensato per te, quello che Lui ha voluto per te.  Lì trovi la sua volontà, il suo progetto misterioso, le sue strade misteriose.

Lì puoi occuparti delle sue cose, che sono le tue cose.

Li gli altri se vogliono, ti cercano. Li, se ti cercano, gli altri ti ritrovano.

 

 

 

Natale

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

Ecco l’angelo annuncia anche a te:  Oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore.  Vai da lui, troverai  un bambino, avvolto in fasce, in una mangiatoia.

Non perdere tempo, non prendere scuse. Alzati  e vai. Vai da lui, vai da Dio. Vai a vedere, vai a  scoprire, vai a trovare. Lui, il Signore Dio, l’Onnipotente, è nato. Si è incarnato nel mondo. Per starti vicino, per stare con te, per partecipare di te, per salvarti.

È Dio che viene nel tuo mondo, a casa tua, in te. Lascialo entrare, lascialo incarnare. Lascialo partecipare di te, della tua vita, delle tue cose.  E’ con te  quando lavori,  quando fai  i piatti, quando cucini,  quando stiri.  Quando hai  freddo, hai fame, hai paura. E’ con te quando sei  triste, disperato, distrutto.  E’ con te quando ti rialzi, ritorni,  risorgi, risplendi.  Quando ami.

Viene in una mangiatoia. Dio non viene nelle cose grandi, eccelse,  perfette,  superlative. Dio viene nelle cose piccole, semplici, umili, fragili.

Viene nella notte. Non viene nella luce abbagliante, non viene nella luce accecante della ragione, della logica. Viene nella notte, nel buio, nelle tenebre. Per  sorgere come il sole e illuminarle.

Viene nel silenzio. Non viene nel clamore, nello sballo, nel ritmo  assordante, nel rullo di tamburi. Viene nel silenzio. Solo il silenzio riesce a dire e a contenere l’intensità del cuore di fronte a Dio,  e l’intensità di Dio di fronte al  tuo cuore.

Viene nella gloria. Il tuo incontro con lui,  vicino a lui, inginocchiato davanti a lui, con i tuoi occhi nei suoi occhi, con il tuo cuore nel suo cuore, è  accompagnato dagli angeli.

Una moltitudine di angeli, vicino, intorno, attorno, canta la lode a Dio. Canta la gloria di Dio. Canta l’amore di Dio per te.

 

 

 

Viene Maria

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

Maria viene a casa tua. È lei che si alza e parte,  e con gioia bussa alla tua porta,  entra nella tua casa.  Viene per starti vicino, viene a sostenerti, viene per portarti il Figlio, il tuo Dio, il tuo Salvatore.

È lei il ponte, la porta, che ti apre a Dio. È lei che ti conduce a Dio. È attraverso di lei,  che puoi riconoscere Dio.  Lei è la madre di Dio e anche la madre di Dio in te.

Se la fai entrare nella tua casa, nel tuo cuore, allora la parte più profonda di te, la tua anima, riconoscerà  il Salvatore che è in lei. E trasalirà, gioirà, ed esulterà di gioia. E nascerà dentro di te, il desiderio di Dio, l’amore di Dio,  la presenza  di Dio.

Lasciati abbracciare da Maria, lasciati accogliere da Maria, lasciati portare da Maria.  Allora lo Spirito Santo ti colmerà il cuore e con Elisabetta potrai dire: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù!”

E sarai benedetta anche tu, perché hai creduto.

 

 

 

Cosa devo fare?

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

 

Come si fa ad abbassare i monti e a riempire le valli?  Giovanni,  la voce che anticipa la Parola vivente,  ti indica la strada.

Fai entrare Dio in quello che sei. Fa che entri  in quello che hai. Fa che  entri in quello che fai. Fa che si  incarni  nelle tue scelte, nelle tue opere, nelle tue cose.

Se sei  uno della folla e sei andato a cercarlo, puoi cominciare ad abbassare le tue montagne di vestiti e di cibo e darlo, dividerlo con chi ha i vuoti di cibo e di vestiti.

Se sei  un  pubblicano e sei andato a farti battezzare, a lavare i tuoi peccati,  puoi levarti di dosso il tradimento, l’uso, l’abuso, il sopruso.  Puoi raddrizzare le vie tortuose, contorte e distorte  del denaro, della truffa, dell’inganno, e puoi chiedere solo il giusto, il lecito, il possibile, l’onesto.

Se sei  un soldato,  se sei una persona delle istituzioni,  se hai usato la potenza, la prepotenza, la violenza, per sottomettere, ricattare, soggiogare l’altro, allora puoi riempire  i burroni del tuo cuore violentato e soggiogato. Puoi non aggredire, non maltrattare, non tiranneggiare. Puoi consolare, aiutare, difendere, sanare, curare, alleviare. Proteggere.

Giovanni ti battezza nell’acqua, ma Colui che verrà  ti battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Nel fuoco brucerà il tuo peccato, il tuo male e la tua morte. Con il fuoco accenderà l’amore di Dio in te. Con lo Spirito Santo verrà Dio stesso su di te, per te e in te, e ti immergerà nella sua vita, nella sua gioia, nella sua gloria.

Tu, come Giovanni, non sei degno di stare alla sua presenza. Ma è  Lui che ti rende degno, per incontrarti.

Preparati  ad accoglierlo.

 

 

 

Voce nel deserto

La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

Ecco il secondo messaggero di Dio, preparato da Dio, inviato da Dio. Giovanni , figlio di Zaccaria. La parola di Dio è venuta su di lui e  lui l’ha  incarnata e l’ha fatta diventare voce, voce di Dio.

Quella voce è diventata un grido, un urlo, per farsi sentire, per arrivare a tutti, per arrivare a te. Prepara la via del Signore! Il Signore, il tuo Dio verrà, verrà in te. Cosa trova?

Guardati dentro. Prima devi prendere coscienza di quello che c’è, per poterlo aggiustare. Cosa vedi? Cosa c’è veramente? Cosa ti impedisce di gioire, di lodare, cosa ti rende triste, cosa appesantisce il tuo cuore? Qual è il peccato che divide il tuo cuore e che lo avvelena,  lo chiude,  lo secca,  lo fa morire?

Abbi il coraggio di guardarlo, abbi la forza di capirlo. Non sei solo, il Signore è con te.  Abbi il coraggio di entrare nella tua fatica, nella tua paura, nel tuo dolore, e comincia a guardarlo con lo sguardo di Dio, con il cuore di Dio, con la misericordia di Dio.

Fai entrare Lui, lì in profondità, dove non  osi  entrare, dove nessuno può e deve entrare, dove nessuno può stare.

Dio lo può fare, solo Lui lo può fare, senza farti male. Lui può risanare, risollevare, aggiustare.  Lui  solo può riempire i tuoi burroni, solo Lui può abbassare il monte che ti impedisce di vedere e di camminare. Solo Lui può raddrizzare il sentiero così torto, così contorto, così distorto, dove ti trovi.

Aprì il tuo cuore, prepara il tuo cuore  al Signore che viene.

Lui viene e così tu gli vai  incontro.

 

 

 

Annunciazione

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

 

L’Annunciazione è il modello della fede, la rappresenta.

Dio prende l’iniziativa, è Dio che decide, è Dio che vuole, è Dio che viene.  Viene nel mondo e si presenta a una vergine, a Maria, che  rappresenta  tutta l’umanità e anche  te. Per incontrarlo devi essere anche tu, come Maria vergine. Puro nel cuore, vero, sincero, trasparente, integro, aperto a  Lui, in attesa di Lui.

Ti manda il suo angelo, il suo messaggero, il suo annuncio.  Rallegrati, non piangere più, non soffrire più.  È finito il tempo del pianto, inizia il tempo della gioia. Perché il Signore è con te, vicino a te, qui, per te.

Come Maria,  l’Infinito ti ha guardato e ora è venuto per incontrarti. È venuto per consolarti, per prendersi cura di te, per ristorarti, guarirti, risanarti, salvarti. Per farti partecipare al suo piano di salvezza per te, per il mondo. Per renderti protagonista della tua stessa salvezza.

Ti propone di fare entrare in te lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio, Dio stesso.  Te lo propone, non lo impone. Perché  ti ama, ti rispetta e vuole che tu rispondi liberamente, che tu corrispondi liberamente.

E tu che fai? Che decidi? Che rispondi? Maria te lo insegna, Maria te lo mostra.

Si, tu sei il mio Signore, il mio Dio, il mio creatore.  Si, mi fido di te,  Tu mi conosci e sai  quello di cui ho veramente  bisogno.  Non so comprendere, ma mi faccio prendere dalla tua parola. Che il tuo Santo Spirito entri in me, che fruttifichi in me, che generi   in me una persona nuova, un uomo nuovo,  rigenerato in Dio, risanato in Dio, liberato in Dio, figlio di Dio.

Che il tuo piano misterioso di salvezza si compia in me, fino in profondità, in tutto il mio essere. E mi faccia  diventare quello che tu chiedi, quello che tu sai, quello che tu vuoi.

Si, Signore, sia fatta in me la tua volontà. Si realizzi in me la tua volontà. Si incarni in me la tua volontà.

Ecco, ti dono le mie mani, i miei occhi, la mia voce,  il mio corpo, il mio cuore, la mia anima, perché Tu te ne serva,   perché  tu li usi,  per  annunciare  Gesù, tuo Figlio,  il Salvatore.

Come vuoi,

quando vuoi,

quanto vuoi,

perché lo vuoi.

 

 

 

Immacolata

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

 

 

Puoi pensare: ma perché Immacolata concezione se il concepimento di Maria è venuto prima del suo ‘Si’? Come è possibile?

Ecco, in Dio non esiste il tempo  e lo spazio. Il tempo e lo spazio è  scaturito  dalla ragione dell’uomo per poter misurare la realtà e il mondo e poterlo conoscere e gestire.

Dio invece è illimitato, eterno, infinito. In Lui non c’è il tempo e lo spazio. Tutto è già presente in Lui, tutto è già compreso in Lui, tutto è già compiuto in Lui. Davanti a Lui c’è tutto, il passato, il presente e il futuro, non esiste un prima e un dopo.

Quindi  il ‘Si’ di Maria era già presente in Dio, fin dal suo concepimento. Lui l’ha visto, Lui lo conosceva fin dall’inizio, da sempre. In quel  ‘Si’, in quella persona, in quella donna, sarebbe nato il Figlio suo, il Salvatore, il Santo.  Maria era già santificata in partenza, era già glorificata fin dall’inizio, da sempre. La grazia di Dio era già in lei, da sempre.

Ripiena di grazia di Dio, ripiena della sua presenza, ripiena della sua vita, ripiena del suo amore.

Dove c’è la grazia di Dio non c’è il peccato. Maria è senza peccato, senza macchia, Immacolata, fin dall’inizio, da sempre.

Immacolata concezione.

 

 

 

Re della gloria

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.  Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

 

Quando  viene il tuo momento di  gloria?  Quando trabocchi di felicità? Quando il tuo cuore sussulta  pieno, ripieno di  infinita gioia? Quando è riempito  al massimo grado? Quando è travolto, coinvolto  e preso in modo totale?   Cosa  ti fa esultare, lodare, inneggiare?  Cosa  prende tutto quello che sei? Quando raggiungi il massimo grado di quello che sei?

Davanti al tuo cibo preferito, sulla tavola della domenica.  Quando la tua squadra del cuore, vince una partita.  Quando hai superato il tuo rivale.   Quando hai qualcosa in più dell’altro.   Quando ti sembra di aver vinto, stravinto, sottomesso l’altro, umiliato, dominato,  asservito.

Prendi il tuo sguardo, alzalo dalle cose che sono a terra, per terra, vicine ai tuoi piedi,  basse, infime, piccole, fragili. Prendi il tuo sguardo  e alzalo in alto. Guarda lontano, guarda al futuro, al tuo vero futuro. Guarda  la tua meta,  la tua vera meta. Guarda il tuo senso. Guarda  Colui per il quale sei stato fatto. Volgi lo sguardo  a Colui dal quale vieni e al quale ritorni. Volgi lo sguardo a Colui che ti aspetta e ti viene incontro: il Re della gloria!

Verrà il Signore Gesù, con grande potenza e gloria!  Verrà a liberarti dalla morte, dalla caducità, dalla precarietà. Verrà a liberarti da ciò che ti chiude, ti blocca e ti  impedisce di arrivare a Lui. Verrà per farti raggiungere Lui. Verrà per completarti. Lui il Santo, verrà a prendere quello che sei e che hai, per santificarti.  Lui il Re della gloria, verrà per glorificarti. Lui il Re dei re, verrà per farti partecipare al suo Regno.  Per l’eternità.

Se  lo hai scelto.  Se  lo hai amato.  Se  lo hai  voluto.  Se  lo hai aspettato. Se  lo hai invocato.

Se  lo hai  proclamato

Re della gloria della tua vita.

 

 

 

Re

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
 Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

Chi è il tuo re? Chi è il re della tua vita, nella tua vita?

A che ti sei  inchinato? A chi hai dato il potere e la gloria? Chi hai lodato? Chi hai messo sull’altare?

Se ci  hai messo te stesso,  un’altra persona ,  una passione,  o una cosa,  hai fatto un regno tuo.  Un regno di questo mondo.  Un regno  sintetico,  sottomesso ad altri regni, ricattato, asservito, usato, corrotto.  Un regno di precarietà,  di illusioni,  di delusioni, pensato,  sognato,  virtuale.

Se entri nel Regno di Dio, entri in una dimensione nuova.  È tutto diverso, è un’altra cosa. Tutto è irradiato, illuminato, riscaldato, vivificato, da un centro.  Il centro  è Cristo glorificato dal Padre e dallo Spirito Santo.  È il  Re di tutto.  Il punto  a cui si riferiscono tutte le cose, l’origine e la meta di tutte le cose. Tutte le cose in Lui prendono vita e ritornano. Tutte le cose in  Lui acquistano senso, significato, consistenza ed esistenza.

Anche tu sei stato creato in Lui e per Lui. Anche la tua vita esiste in Lui e per Lui.

Se fai di Lui il tuo  Re, il tuo centro, il centro di tutta la tua vita, il centro di tutte le tue cose, allora ti accorgerai di essere entrato nel suo Regno.  Nel Regno di Dio.  Nel Regno del Padre.

Nella volontà di Dio.

Nello Spirito di Dio.

Nella vita stessa di Dio.