La guarigione del sordomuto

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

“Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli tocco la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro egli disse: “Effatà”, cioè “Apriti”.

 

 

Un sordomuto.

  • Anche tu.    Come il sordomuto.
  • Da quell’orecchio.    Non ci senti.
  • Da quell’orecchio.    Non ci senti proprio.
  • Da quell’orecchio.    Non ci vuoi sentire proprio.
  • Anche tu.    Come  il sordomuto.
  • La lingua.    Ce l’hai  legata.
  • La lingua.    Ce l’hai  incollata.
  • La lingua.    Ce l’hai  inchiodata.
  • È il male.    Che   non ci senti.
  • È il male.    Che senti.   Solo quello che vuole lui.
  • È il male.    Che senti.   Solo quello che dice lui.
  • È il male.    Che  è sua  la lingua.
  • È il male.    Che si muove.   Solo per lui.
  • È il male.    Che si muove.   Solo se lo dice lui.

 

Gli pose le dita negli orecchi.

  • Ora Gesù.    Ci mette  le dita di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci stanno  le dita di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci sta Dio.
  • Ora Gesù.    Nei tuoi orecchi.

E con la saliva gli tocco la lingua.

  • Ora Gesù.    Ci mette  il sale di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci mette  il sapore di Dio.
  • Ora Gesù.    Ci mette  la sapienza di Dio.
  • Ora Gesù.    Sulla tua lingua.

Guardando il cielo.

  • Ora Gesù.    Non lo fa da solo.
  • Ora Gesù.    Lo chiede  al Padre.
  • Ora Gesù.    Lo fa con  il Padre.

Emise un sospiro.

  • Ora Gesù.    Lo fa  con lo Spirito Santo.
  • Ora Gesù.    Ci mette  lo Spirito Santo.
  • Ora Gesù.    Ci mette  il sospiro dello Spirito Santo.

 

Effatà.

  • Via.    Tutto quello  che ti chiude.
  • Via.    Tutto quello  che ti tiene.
  • Via.    Tutto quello  che ti trattiene.
  • Via.    Tutto quello  che ti blocca.
  • Via.    Tutto quello  che ti serra.
  • Via.    Tutto quello  che ti lega.
  • Via.    Tutto quello  che ti ostacola.
  • Via.    Tutto quello  che ti impedisce.
  • Via.    Tutto quello  che ti incatena.
  • Apriti.    Vieni fuori.
  • Apriti.    Salta fuori.
  • Apriti.    Esci fuori.
  • Apriti.    Tira fuori.
  • Apriti.    Spalanca fuori.
  • Apriti.    Metti fuori.
  • Apriti.    Quello che ti ha dato Dio.
  • Apriti.    Quello che ci ha messo Dio.
  • Apriti.    Quello che è di Dio.

 

Si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua.

  • E anche tu.    Senti la parola di Dio.
  • E anche tu.    Senti la voce di Dio.
  • E anche tu.    Senti Dio.
  • E anche tu.    Non ci sta più il nodo sulla lingua.
  • E anche tu.    Non hai più il nodo.  Sulla lingua.
  • E anche tu.    Non hai più nodi.  Sulla lingua.
  • E anche tu.    E  acclami  la gloria di Dio.
  • E anche tu.    E  proclami la gloria di Dio.
  • E anche tu.    E  gridi   la gloria di Dio.

 

  • E non sei più   sordomuto.

 

 

 

 

 

Cosa rende impuro.

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo.

 

 

Impuro.

  • Per loro.    Sei impuro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei  dei loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei come loro.
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non fai come loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non stai con loro. 
  • Per loro.    Sei impuro.    Perché non sei  loro.

 

Dal cuore degli uomini.

  • Impuro.    È il male.     Che hai nel cuore.
  • Impuro.    È il male.    Quando ce l’hai dentro.
  • Impuro.    È il male.    Che ce l’hai dentro.   
  • Impuro.    È il male.    Perché ce l’hai dentro.   

 

Tutte queste cose cattive.

  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non lo puoi vedere.  
  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non lo vuoi vedere.   
  • Impuro.     È  l’invidia.      Che non ti fa vedere. 
  • Impuro.     È  l’invidia.       E non vedi Dio
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che non la vuoi  la verità.   
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che la cambi la verità.
  • Impuro.     È  l’inganno.      Che sei contro la verità.    
  • Impuro.     È  l’inganno.       E sei contro Dio.   
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che vuoi il male.   
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che fai il male.  
  • Impuro.     È  la malvagità.      Che stai con il male.   
  • Impuro.     È  la malvagità.       E non stai con Dio. 
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che gli levi la vita.  
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che gli togli la vita.   
  • Impuro.     È  l’omicidio.       Che è tua  la vita. 
  • Impuro.     È  l’omicidio.        E non è di Dio.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che lo fai tuo. 
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che deve essere tuo.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.       Che lo separi.   
  • Impuro.      È  l’adulterio.        E lo separi  da Dio.   
  • Impuro.      È  la superbia.     Che ti senti Dio.    
  • Impuro.      È  la superbia.     Che vuoi fare Dio. 
  • Impuro.      È  la superbia.     Che fai Dio.   
  • Impuro.      È  la superbia.      E non ci sta Dio. 

 

Vengono fuori dall’interno. 

  • Impuro.       Non sta fuori di te.   
  • Impuro.       Sta dentro di te.     Quello che ti fa male.  
  • Impuro.       Sta dentro di te.     Quello che ti fa  stare male. 
  • Impuro.       Perché  dentro di te.     Ti ha levato  Dio.  
  • Impuro.       Perché  dentro di te.     Non ci sta  Dio. 

 

E rendono impuro l’uomo.

  • Sei puro.      Se non ci sta  il male.
  • Sei puro.      Se non ce lo fai stare  il male.
  • Sei puro.      Se non lo vuoi il male.
  • Sei puro.      E vuoi Dio.
  • Sei puro.      Se ci metti   Dio.
  • Sei puro.      Se ci fai stare  Dio.
  • Sei puro.      Se ci sta Dio.   
  • Sei puro.      Nel tuo cuore.

 

  • Allora si.     Che sei puro davvero. 

 

 

 

 

 

 

Signore, da chi andremo?

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

 

“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Figlio di Dio.”

 

 

Signore da chi andremo?

  • Da chi vai ?
  • Da chi la vita.    Non ce l’ha.
  • Da chi la vita.    Non la dà.
  • Da chi la vita.    Non ci sta.
  • Da chi la vita.    Te la prende.
  • Da chi la vita.    Se la prende.
  • Da chi la vita.    Non te la ridà.
  • Da chi la vita.    Se la porta via.
  • Da chi la vita.    Te la porta via.
  • Da chi la vita.    E non ci sta più.

 

 

Tu hai parole di vita eterna.

  • Senza Gesù.    Rimani qui.
  • Senza Gesù.    Ti fermi qui.
  • Senza Gesù.    Stai qui.
  • Senza Gesù.    A  terra.
  • Con Gesù.    Si apre il cielo.
  • Con Gesù.    Si spalanca il cielo.
  • Con Gesù.    Te lo da lui il cielo.
  • Con Gesù.    È lui  il cielo.
  • È Gesù.    Che ti prende per mano.
  • È Gesù.    Che ti dà la mano.
  • È Gesù.    Che ti porta per mano.
  • È Gesù.    Che ti porta in Dio.
  • È Gesù.    Che ti da  Dio.
  • È Gesù.    Che ti da la vita eterna.
  • È Gesù.     È  lui.   La vita eterna.  

 

Tu sei il Figlio di Dio.

  • Perché Gesù.    È il Figlio di Dio.
  • Perché Gesù.    È Dio.
  • Perché Gesù.    È il Figlio del Dio vivente.
  • Perché Gesù.    È risorto.
  • Perché Gesù.    È risorto  con il suo corpo.  
  • Perché Gesù.    È risorto  con il suo corpo.   Per sempre.
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È salito al cielo. 
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È asceso al cielo.  
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.   È tornato al cielo.
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.    È tornato al Padre.   
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto     Sta con il Padre.   
  • Perché Gesù.    Con il suo corpo risorto.    Siede alla destra del Padre.  

 

  • Perché Gesù.    Fa risorgere.    Pure il tuo corpo.
  • Perché Gesù.    Con il tuo corpo risorto.    Ci porta pure te in cielo. 
  • Perché Gesù.    Con il tuo corpo risorto.    Ci porta pure te dal Padre. 
  • Con il tuo corpo risorto.     Stai con lui e con il Padre.
  • Per l’ eternità.

 

  • Ecco cosa è   la vita eterna.

 

 

 

 

 

 

Il pane è la mia carne

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.”

 

 

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

  • Lo dici oggi  anche tu.
  • Ma che dice?
  • Ma non ci dice.
  • Ma non si dice.
  • Ma non si può dire.
  • Ma non sta bene.
  • Ma non ci sta bene.
  • Ma non ci può stare.
  • E non ce lo fai stare.
  • Ma non si fa.
  • Ma non si può fare.
  • Ma non ce la fa.
  • E non glielo fai fare.

Lo dici perché.

  • Per te.   Gesù non è Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  del Dio vivente.
  • Per te.   Gesù non è il Figlio  di Dio da sempre.

 

Il pane che io darò è la mia carne.

  • Gesù è Dio.   E lo può dire.
  • Gesù è Dio.   E lo può fare.
  • Gesù è Dio.   Solo Dio lo può fare.
  • Quel pane.    È lui che lo fa cambiare.
  • Quel pane.    È lui che lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo può cambiare.
  • Quel pane.    Solo lui lo fa diventare.
  • La sua carne.

 

Perché la sua carne?

  • La sua carne.    Per darti lui. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti Dio. Vivo.
  • La sua carne.    Per darti il suo cuore. Vivo.
  • La sua carne.    Per farti sentire il battito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per farti sentire il palpito del suo cuore.
  • La sua carne.    Per far battere il tuo cuore  con il suo cuore.

 

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna.

  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita viva,  di Dio vivo.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita di Dio.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta Dio eterno.
  • Se mangi la sua carne.    Ci sta la vita eterna.
  • Se bevi il suo sangue.     È il suo sangue versato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha liberato.
  • Se bevi il suo sangue.     È il sangue che ti ha salvato.
  • Se bevi il suo sangue.     E che ti salva  ora.

 

Io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

  • Se mangi la sua carne.    Non solo tu.
  • Se mangi la sua carne.    Non solo la tua anima.
  • Se mangi la sua carne.    Ma anche la tua carne.
  • Se mangi la sua carne.    Si è unita a Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha toccato Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha sentito Dio.
  • Anche la tua carne.     Ha provato Dio.
  • Anche la tua carne.     Si è nutrita di Dio.
  • Alla fine dei tempi.      Risorge anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù fa risorgere anche la tua carne.
  • Alla fine dei tempi.      Gesù viene a prendere anche la tua carne.

 

  • Alla fine dei tempi.     E ti porta tutto intero  in cielo.   Dal Padre.

 

 

 

 

 

 

Io sono il pane vivo disceso dal cielo

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.”

 

 

Io sono il pane.

  • Io sono il pane.    Chi te lo da un pane così.
  • Io sono il pane.    Dove lo trovi un pane così.
  • Io sono il pane.    Non ci sta un pane così.
  • Io sono il pane.    Te lo da il Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    Viene dal Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    Parte dal Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    Comincia dal Padre.  Un pane così.
  • Io sono il pane.    L’ha pensato il Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    L’ha voluto il Padre.   Un pane così.
  • Io sono il pane.    Te lo manda il Padre.   Un pane così.

 

Vivo.

  • Vivo.    È un pane vivo.
  • Vivo.    È l’unico pane vivo.
  • Vivo.    Non ci sta un altro pane vivo.
  • Vivo.    È il pane di Dio.
  • Vivo.    È il pane del Dio vivo.
  • Vivo.    È il pane.   Che è Dio vivo.

 

Disceso dal cielo.

  • Quel pane.    Stava  in cielo.
  • Quel pane.    Stava  alla destra del Padre.
  • Quel pane.    Stava  da sempre alla destra del Padre.
  • Quel pane.    È sceso dal cielo.
  • Quel pane.    È disceso dal cielo.
  • Quel pane.    È venuto giù.  Dal cielo.

 

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

  • È venuto.    Per darti Dio.
  • È venuto.    Per darti il Padre.
  • È venuto.    Per portarti il Padre.
  • È venuto.    Glielo ha chiesto il Padre.
  • È venuto.    Perché ti puoi perdere.
  • È venuto.    Per non farti perdere.
  • È venuto.    Per non farti disperdere.
  • È venuto.    Per non farti finire.
  • È venuto.    Per non farti morire.
  • È venuto.    Per non farli sparire.
  • È venuto.    Per darti la vita.
  • È venuto.    Per darti la vita di Dio.
  • È venuto.    Per darti la vita in Dio.
  • È venuto.    Per darti la vita eterna.

 

Il pane che darò è la mia carne.

  • Ecco come fa.    A darti lui come pane.
  • Ecco come fa.    A darti lui come pane vivo.
  • Ecco cosa è.      Il pane vivo.
  • Quel pane.     È lui vivo.
  • Quel pane.     È la sua carne.
  • Quel pane.     È la sua carne viva.
  • Quel pane.     Ti da  la sua vita.
  • Quel pane.     Ti da la vita  di Dio.
  • Quel pane.     Ti da la vita di Dio.   Che è eterno.

 

Quel pane.     Ti da la vita eterna.

 

 

 

 

 

Io sono il pane

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 

Gesù rispose loro: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”

 

 

Chi è il tuo pane.

  • Ti danno da mangiare.     Il loro male.
  • Ti fanno mangiare.     Il loro male.
  • Ti fanno mangiare.     E ti fanno male.
  • Altro che pane.
  • E tu hai fame.
  • Hai ancora fame.
  • Hai ancora più fame.
  • Ti fanno bere.       Quello che dicono loro.
  • Ti fanno bere.       Perché lo dicono loro.
  • Ti fanno bere.       Come lo dicono loro.
  • E tu hai sete.
  • Hai ancora sete.
  • Hai ancora più sete.

 

Io sono il pane.

  • Il pane vero.    Ecco cosa è.
  • Il pane vero.    Ecco chi è.
  • Il pane vero.    Ecco che fa.
  • Il pane vero.    È una persona.
  • Il pane vero.    È Gesù in persona.
  • Il pane vero.    È il Figlio di Dio.
  • Il pane vero.    È Dio.

Della vita.

  • Il pane vero.    Non ti leva la vita.
  • Il pane vero.    Te la da la vita.
  • Il pane vero.    Ti da la vita vera.
  • Il pane vero.    Ti da la vita intera.

 

Chi viene a me non avrà più fame.

  • Io sono il pane.    Gesù è  il pane.
  • Io sono il pane.    Gesù è Dio.
  • Io sono il pane.    Quel pane  è Dio.
  • Io sono il pane.    È Dio il tuo pane.
  • Io sono il pane.    E non ti manca niente.
  • Io sono il pane.    Non ti serve niente.
  • Io sono il pane.    E non cerchi altro.
  • Io sono il pane.    Non speri altro.
  • Io sono il pane.    Non chiedi altro.
  • Io sono il pane.    E sei riempito.
  • Io sono il pane.    Sei saziato.
  • Io sono il pane.    Sei beato.
  • Se stai in Dio.      Ti basta Dio.

 

Chi crede in me non avrà sete, mai!

  • È Gesù.    È Dio.
  • È Gesù.    È lui che bevi.
  • È Gesù.    È Dio che bevi.
  • È Gesù.    E non bevi altro.
  • È Gesù.    E non ti bevi altro.
  • È Gesù.    E non ti danno da bere altro.
  • È Gesù.    E non ci sta più la sete.
  • È Gesù.    Non hai più sete.
  • È Gesù.    Si placa la sete.

 

 

  • È Gesù.     Il pane  del Padre.
  • È Gesù.     Il pane  che ti dà  il Padre.

 

 

 

 

 

La moltiplicazione dei pani

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.  E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

 

“Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece con i pesci, quanto ne volevano.”

 

 

Una grande folla.

  • Li ha moltiplicati   i pani.
  • Gesù.   Davvero.
  • Lo può  fare.
  • Perché   è Dio.

 

  • La moltiplicazione.
  • Ti dicono.    Che non è vero.
  • Ti dicono.    Che non si sa.
  • Ti dicono.    Che non lo fa.
  • Ti dicono.    Che però.
  • Ti dicono.    Che non lo so.
  • Ti dicono.    Che non si può.
  • E ti hanno levato  Gesù.
  • Ma Gesù    ci sta.
  • Ma Gesù    lo fa.
  • Anche oggi    lo fa.
  • Ancora oggi   lo fa.
  • Il miracolo   dei pani.

 

Dove potremo trovare il pane.

  • Lui lo sa.    Quello che fa.
  • Ma lo devi sapere.      Anche tu.
  • Ma vuole che lo sai.   Anche tu.
  • Ma ci vuole che lo sai.   Anche tu.

Duecento denari di pane.

  • Così  ti rendi conto.
  • Che l’uomo   non ce la fa.
  • Che nessuno  ce la fa.
  • Che l’uomo   non può.

 

Cinque pani di orzo e due pesci.

  • Basta   un pane piccolo.
  • Basta   un pane povero.
  • Basta   un pane semplice.
  • Basta   un pane.   A Dio.

Gesù prese i pani.

  • Quel pane.    Lo prende nelle sue mani.
  • Quel pane.    Lo tiene nelle sue mani.
  • Quel pane.    Tocca le sue mani.

Dopo aver reso grazie.

  • Lo chiede   al Padre.
  • Lo vuole  il Padre.
  • Lo fa   il Padre.
  • Rende grazie  al Padre.
  • Che lo fa   con lui.

Li diede a quelli.

  • Quel pane   è cambiato.
  • Non è più    come prima.
  • Non è più    il pane di prima.
  • Ora è pieno  di Dio.
  • Ora ci sta  Dio.

Quanto ne volevano.

  • E  non finisce.
  • E  non ha fine.
  • E  non ha mai fine.
  • Non  c’è la fine.
  • Come  in Dio.
  • Perché  ci sta Dio.

Furono saziati.

  • E ti sazia   fino in fondo.
  • E ti sazia   nel profondo.
  • E ti sazia   l’anima.
  • Lo può fare  solo Dio.

 

Raccogliete i pezzi avanzati.

  • Non lo butti.
  • Non lo getti.
  • Non lo calpesti.  Dio.

Nulla vada perduto.

  • Lo raccogli.
  • Lo ripari.
  • Non lo perdi.   Dio.
  • E non ti perdi.

 

Li raccolsero.

  • Ecco   che fa Gesù.    
  • Non ti da   solo il pane.
  • Ti da Dio.   

 

Lo può fare   solo Dio.

 

 

 

 

 

 

Non hanno pastore.

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

 

“Ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose.”

 

 

Ebbe compassione.

  • Gesù lo sa.   Cosa provi.
  • Gesù lo sa.   Che lo provi.
  • Gesù lo sa.   Perché lo provi.

 

Erano come pecore senza pastore.

  • Non sai   cosa fare.
  • Non sai   dove andare.
  • Non sai   con chi stare.
  • Sei   senza pastore.
  • Non hai più   il pastore.
  • Non ci sta più   il pastore.
  • Non sai   chi è il pastore.
  • Non sai   se c’è il pastore.
  • Non sai   se è il pastore.

 

Ecco perché sei senza.

  • Lo devi perdere.   L’altro pastore.
  • Lo devi perdere.   L’altro che non è il pastore.
  • Lo devi perdere.   L’altro al posto del pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che si è preso il pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che si è portato via il pastore.
  • Lo devi perdere.   Quello che ti ha portato via il pastore.
  • Lo devi perdere.   Per saperlo.
  • Lo devi perdere.   Per scoprirlo.
  • Lo devi perdere.   Per cercarlo.
  • Lo devi perdere.   Per trovarlo.
  • Il vero  pastore.

 

Il vero pastore.

  • Solo Gesù.   È il vero pastore.
  • Solo Gesù.   È l’unico pastore.
  • Solo Gesù.   È il tuo pastore.
  • Ti eri perso Gesù.   Come pastore.
  • Non avevi più Gesù.   Come pastore.
  • Non ci stava più Gesù.   Come pastore.
  • Non era più Gesù.   Il tuo pastore.
  • Lo hai lasciato tu.   Non ti ha lasciato lui.
  • Lo hai perso tu.     Non ti ha perso lui.
  • Ti sei perso tu.    Non si è perso lui.

 

 

E si mise a insegnare loro molte cose.

  • Torna  da lui.
  • Stai  con lui.
  • Sta lì  per te.
  • Sta lì  davanti a te.
  • E ti dice.   Che fare. 
  • E lo sai.    Che fare.
  • E lo sai.    Dove andare.
  • E lo sai.    Con chi stare.

 

  • E nessuno   te lo leva più.
  • Il tuo pastore.   Gesù.

 

 

 

 

 

 

Li mandò a due a due.

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».  Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

 

“Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.”

 

 

Prese a mandarli a due a due.

  • Ti manda  Gesù.
  • Non  ti mandi tu.
  • Per fare  come lui.
  • E non  come vuoi tu.

 

 

Proclamarono che la gente si convertisse.

  • Non ti manda Gesù.
  • A lasciarli  nel peccato.
  • A tenerli  nel peccato.
  • A inchiodarli  al peccato.
  • A farli  peccato.
  • Ti manda Gesù.
  • A levargli  il peccato.
  • A portar via  il peccato.
  • A mandar via  il peccato.
  • A liberarli  dal peccato.
  • A farli  senza peccato.

 

Scacciavano molti demoni.

  • Non ti manda Gesù.
  • Ad assecondare  i demoni.
  • A servire  i demoni.
  • A servirti  dei demoni.
  • Ti manda Gesù.
  • A scacciare  i demoni.
  • A buttar via  i demoni.
  • A buttar fuori  i demoni.
  • A far fuori  i demoni.
  • Se non scacci demoni.
  • Che  ti manda a fare?
  • Che  ci vai a fare?
  • Che  ci stai a fare?

 

Ungevano con olio molti infermi.

  • Non ti manda Gesù.
  • A farli  malati.
  • A farli  più malati.
  • A farli  disperati.
  • A farli  isolati.
  • Ti manda Gesù.
  • A rialzare  i malati.
  • A riempire  le loro ferite.
  • A riempirle  con l’olio di Dio.
  • A riempirle  con lo Spirito Santo.
  • A darle  allo Spirito Santo.

 

E li guarivano.

  • Ti manda Gesù.
  • A chiudere  le loro ferite.
  • A riparare   le loro ferite.
  • A risanare  le loro ferite.
  • A guarire    le loro ferite.
  • E non ci sono più  le ferite.
  • Se non guarisci  le ferite.
  • Che  ti manda a fare?
  • Che  ci vai a fare?
  • Che  ci stai a fare?

 

 

  • Vai.    Come è venuto  Gesù.
  • Vai.    Perché è venuto  Gesù.
  • Vai.    E fai come  Gesù. 
  • Vai.    E ci sta  Gesù.
  • Vai.    E ci sta  il Figlio di Dio.
  • Vai.    E ci sta  Dio.

 

 

 

 

 

 

 

Profeta in patria

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

 

“Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname? “

E tu,   sei ribelle,  come loro ?

 

 

Da dove gli vengono queste cose?

  • Non deve essere.   Più di te.
  • Non può essere.     Più di te.
  • Non può essere.     Sopra a te.
  • Non ci può stare.    Sopra a te.
  • Non può dire.   Quello che non dici tu.
  • Non può dire.   Se non lo dici tu.
  • Non può dire.   Se non è come dici tu.
  • Non può dire.   Se non sei tu.
  • Non lo può fare.     Se non lo fai tu.
  • Non lo deve fare.   Se non puoi tu.
  • Non lo deve fare.   Se non vuoi tu.
  • Non lo deve fare.   Lo puoi fare solo tu.
  • E non lo fai entrare.   Gesù.

 

E che sapienza è quella che gli è stata data?

  • L’autorità.   Te la sei presa tu.
  • L’autorità.   Te la sei presa tutta tu.
  • L’autorità.   L’hai fatta tua.
  • L’autorità.   È solo tua.
  • L’autorità.   Sei tu.
  • Non Dio.
  • L’autorità.   Non gliela dai.
  • L’autorità.   Non la molli.
  • L’autorità.   Non la passi.
  • L’autorità.   Non la cedi.
  • L’autorità.   Non la concedi.
  • Manco  a Dio.

 

Non è costui il falegname?

  • E allora,  lo abbassi Dio.
  • E allora lo fai.   Come te.
  • E allora lo fai.   Uguale a te.
  • E allora lo fai.   Pari a te.
  • E tu.   Ti fai come lui.
  • E tu.   Ti fai uguale a lui.
  • E tu.   Ti fai pari a lui.
  • E tu.   Ti fai Dio.

 

Ed era per loro motivo di scandalo.

  • E  lo dai   come scandalo Gesù.     Non tu.
  • E  lo fai    come scandalo  Gesù.    Non tu.
  • E  lo indichi    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E  lo accusi    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo rifiuti    come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo getti via   come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo butti via   come scandalo Gesù.    Non tu.
  • E lo fai fuori    come scandalo Gesù.    Non tu. 
  • Lo scandalo   non è Gesù.       Sei tu.

 

 

Non poteva compiere nessun prodigio.

  • Ti sei messo  contro Dio.
  • Ti sei rivoltato  contro Dio.
  • Ti sei ribellato  a Dio. 
  • Hai disprezzato  Dio.
  • Hai disonorato  Dio.
  • E  il Figlio di Dio.  

 

  •  E non compie   nessun prodigio.