In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
E tu, con chi stai ?
Stai con le parole.
Contano le parole. Ti nutri di parole. Ti fermi alle parole. E non vai oltre. Ti crogioli nelle tue parole. Ti vanti delle tue parole. E affondi nelle tue parole. E non cerchi di più. E non vuoi di più. Neppure Gesù. E non lo senti più.
Stai con Gesù.
Non ti bastano le parole. Scegli di stare con Gesù. Lo vuoi incontrare di persona. Lui conta più delle parole. Lo senti allora il suo cuore, che parla al tuo. E si apre, e comprende.
Gesù non è una parola. È un fatto. E fa i fatti. Il Padre non ti ama a parole. Ma a fatti. Ha mandato il Figlio per salvarti. Gesù non muore a parole. Ma a fatti. E risorge per farti risorgere. Veramente. Concretamente. Totalmente. Per sempre.
E anche tu, stai con lui.
Non a parole.
Ma a fatti.
E in verità.