In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.” E tu, quando sei stanco e oppresso, vai da lui ?
Non ci vai.
Non sei stanco. Li stanchi tu, gli altri. Li sfinisci tu, gli altri. Ma sei più stanco tu, di loro.
Non sei oppresso. Li opprimi tu, gli altri. Li schiacci tu, gli altri. Con il tuo peso. Sotto il tuo peso.
Non lo prendi, il suo giogo. Lo vuoi fare tu, il giogo. Lo metti tu, il tuo giogo sugli altri. E li porti dove vuoi tu. Non dove vuole Dio. E ti sei oppresso, da solo..
Ci vai.
Gesù, è le braccia di Dio. Che aspettano te.
Venite a me. E ti lanci. E ti getti. E ti fiondi. Dentro le sue braccia. Venite a me. E non sei più stanco. E non sei più a terra. E ti rialzi da terra. Venite a me. E non sei più oppresso. Il peso che ti schiacciava, si è levato. Lo ha preso lui.
Prendete il mio gioco su di voi. La sua croce è il giogo. Le sue braccia sulla croce. Sono come un giogo. E ti lasci portare. E ti lasci condurre. E ti lasci fare E imparate da me. E diventi come lui. Umile di cuore, come lui. Mite, come lui. Vero, come lui.
Il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero. E diventa tutto leggero. Tutto diventa facile. Tutto diventa dolce. Perché c’è lui.
E troverete ristoro. E prendi respiro. E prendi fiato. E prendi forza. Io vi darò ristoro. È lui il tuo ristoro. È lui la tua forza. È lui, il tuo respiro. È lui il tuo palpito. È lui il tuo battito. È il tuo Signore.
Ti rendo lode Padre. E non sei, solo tra le sue braccia. Ma anche tra quelle del Padre. Ma anche in quelle del Padre.
Con quelle braccia, vai verso l’altro. Quelle braccia, tendi verso l’altro. E non è più stanco, e non è più oppresso.