In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Non è un incontro qualsiasi, non è un incontro normale. È un incontro speciale. È l’appuntamento della tua vita. Quello con Dio. Quello con il Signore. Quello con il tuo Creatore.
Come i due discepoli, non sei lì per caso. Ti ha chiamato Dio. Nella notte, nella profondità del tuo cuore. Nella tua parte più intima e più vera. Ti ha chiamato da sempre. Ti aspetta li, da sempre.
Ecco l’agnello di Dio! Eccolo, è lui, il Figlio di Dio! È Giovanni mandato da Dio, che te lo annuncia. Quel dito puntato, quel braccio teso, è come una freccia, come un segnale che indica la strada.
Ora che fai?
Non stai a guardare, fermo, immobile, passivo, indifferente. Non stai a giudicare, distaccato, amorfo, noncurante.
Come i due discepoli, ti alzi e lo segui. Tutto di te si muove, tutto di te, va verso di lui. Il tuo si, il tuo ‘eccomi’, è intero, è totale. È concreto, e vero. È il tuo primo “eccomi”.
Che cosa cercate?
La verità del cuore, prima di tutto. Il discernimento. Che cosa e non, chi. Cosa ti muove. Cosa cerchi in lui. Cosa speri in lui. Cosa vuoi, attraverso di lui. Stai cercando te, o Dio. Stai cercando una tua idea, o Dio. Stai seguendo una tua emozione, o Dio.
Maestro, dove dimori?
Come i due discepoli, gli chiedi: dove dimori. Dove è la tua casa. Il posto dove stai. Perché ci voglio stare anche io. Quella è già la mia casa. Quello è già il mio posto. Ecco il tuo secondo “eccomi”.
Venite e vedrete.
Ti ha invitato. Te, proprio te. A stare con lui. Da subito, senza riserve. A vivere con lui. A sperimentare lui. Perché è lui la tua casa, è lui il tuo posto. E tu lì rimani. Lì stai. Ecco il tuo terzo “eccomi”.
Poi diventi voce, per tuo fratello. Lo porti a tuo fratello.
Come Pietro, vai da lui. E Gesù ti guarda. Mette il suo sguardo dentro di te. Ti ha guardato Dio ! Hai in te, lo sguardo di Dio. Il volto di Dio. Si è impresso in te. Nei tuoi occhi, nel tuo cuore.
Gesù ti chiama per nome. Ti chiama con il tuo nome. Ora sei nato alla tua vita vera, alla tua vita intera. E ti da un nome nuovo. Il nome della volontà di Dio, per te. Scritto da sempre, per te.
Il nome scritto nei cieli.