Emmaus

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.   Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».  Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.  Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».   Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

 

“Resta con noi, perché si fa sera e il giorno e ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero.”

E tu, lo riconosci, Gesù?

 

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Ti hanno chiuso gli occhi. Te li tengono chiusi.  Devono stare chiusi.      Così non lo vedi.

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Si sono chiusi.   Come lo pensavi. Come lo volevi.   Non ci sta più.   È finito.  Non è più.        Il morto sei tu.

Ma i loro occhi erano impediti.          Non ti si aprono gli occhi.     Sono chiusi.    Non lo vuoi vedere. Quello che non puoi tu. Quello che non sei tu.        E non ci sta lui.  E non ci sei tu.

 

Resta con noi.         Ma lo sente il tuo cuore,   che è Gesù.        E lo chiede  il tuo cuore.   Resta con me.    Stai con me.      Non mi lasciare.   Non te ne andare.      Non ci sto, senza di te.

Perché si fa sera.         Sto nel buio.    Mi circonda il buio.   Non si vede più niente.   Non si capisce più niente.  Non ci sta più niente.     Non rimane più niente.    Non sono più niente.

E il giorno è ormai al tramonto.       Non ci sta più la luce.      Ci sono le tenebre.  Ci sono solo le tenebre.     Mi tengono le tenebre.   Mi prendono le tenebre.       E sono tenebre.

Ed egli entrò per rimanere con loro.         Ed ecco Gesù.     Rimane con te.  Sta con te.       Non ti lascia.   Non ti lascia mai.    Sta al tuo fianco.           E non è più  sera.

 

Prese il pane.             Ecco chi è Gesù.       È colui che prende  il pane.   Nelle sue mani.   È colui  che  fa diventare quel pane,   il suo corpo.       Nelle sue mani.

Recitò la benedizione.        Ecco chi è Gesù.        È il Figlio del Padre.  Si rivolge al Padre. Ci mette il Padre.      Lo fa con il Padre.

Lo spezzò.         Ecco chi è Gesù.      È quello che ti da il suo corpo.   È quello che spezza il suo corpo.    Il suo corpo risorto.           Per darlo a te.   Con le sue mani.

 

Allora si aprirono loro gli occhi.         Ecco  come ti si aprono gli occhi.     Ecco quando ti si aprono gli occhi.        Ecco perché ti si aprono gli occhi.

E lo riconobbero.       È il Figlio di Dio.  Che ti apre gli occhi.     È Dio.  Che ti apre gli occhi.

E lo riconobbero.        Ecco come lo riconosci.  Gesù risorto.        Ecco dove lo riconosci.  Gesù risorto.        Ecco dove lo trovi.  Gesù risorto.       Nell’eucaristia.

 

Ora lo sai,   che è veramente risorto.

 

 

 

 

 

 

 

Tommaso

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo,  mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.   Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».  Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

 

“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!” Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”

E tu,    ce la metti la mano,  nel suo fianco ?

 

Con Gesù.

Te la mette Gesù,   la tua mano nel suo fianco.    La fa entrare Gesù,  la tua mano nel suo fianco.    E lo senti che, è vero.     E lo senti,  che è lui.

 

Metti qui il tuo dito.         Non è un corpo di luce.     Non è diventato luce.  Che non si può toccare.  Che non si può sentire.

Metti qui il tuo dito.         Non si è annichilito quel corpo.   Non si è annullato.   Non si è azzerato.      Per uno scontro  tra materia e antimateria.

Metti qui il tuo dito.         Non si è sciolto.  Non si è disciolto.  Non è sparito    . In una radiazione.    Non è diventato una radiazione.

Metti qui il tuo dito.      Quel corpo è vero.  È reale.  È vivo.    Gesù lo ha fatto divino.  Lo ha fatto entrare nella sua divinità.      E come Dio,  è vivo e vero.

 

Se non vedo nelle sue mani.         Devi vedere.   Con i tuoi occhi.     Lo devi vedere tu. Sennò non è vero. Sennò non è reale. Sennò non ci sta.     Hai fatto Dio come te.    Ma  non sei Dio.

Se non metto il mio dito.         Devi toccare.      Dio ci sta solo,  se lo tocchi.   Solo se si tocca. Solo se si fa toccare.       Hai fatto Dio come te.   Ma non sei Dio.

E non metto la mia mano.       Devi toccare.    Toccare con mano.  Con la tua mano.   La tua mano,  conta più di Dio.     La tua mano vale più di Dio.    La tua mano,  è come Dio.   Ma non è Dio.

 

Metti qui il tuo dito.       Lo prende Gesù,  il tuo dito.  E lo mette Gesù, nel segno dei chiodi.   Così lo tocchi il vuoto dei chiodi.    E lo senti, che non ci stanno più i chiodi.  E non ci sono più i tuoi chiodi.

Tendi la tua mano.       La prende Gesù, la tua mano.    E la mette Gesù, nella ferita del suo costato.   Così la tocchi.  E la sentì che non è più una ferita.  Che è guarita.   E non ci sta più  la tua ferita.

Mettila nel mio fianco.       La prende Gesù, la tua mano.  E la mette nella ferita della lancia. Al posto della lancia.      E la fa arrivare al suo cuore.   E ti fa toccare il suo cuore.

 

Mio Signore e mio Dio!    E tocca il tuo cuore.     E si scuote. Balza. Sobbalza. Il tuo cuore. Davanti al suo Signore.

Mio Signore e mio Dio!       Ecco come lo tocchi, Gesù. Con il cuore.   Ecco come lo senti, con la tua anima.

Mio Signore e mio Dio.          E la tua anima,   ora lo sa.   Ora lo canta.  Ora lo danza.  Che Gesù è veramente risorto.    Tutto. Intero. Davvero.

Vivo e vero.

 

 

 

 

 

 

È risorto!

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.   Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.   L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».   Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.      Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

 

 

“So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto.”                                               

 Perché  Gesù,    è risorto ?

 

È risorto!

È risorto,  anche con il corpo.   Ha fatto risorgere anche il corpo.   Ha fatto divino,  anche il corpo.     In quel corpo ci stai pure tu.    Ha fatto divino,  anche te.    E risorgi pure tu.  In lui.

 

Vi fu un grande terremoto.       La terra trema.    Sussulta.  Si scuote.  Balza. Sobbalza. Salta. La terra.     Ha gli occhi spalancati,  la terra.     Davanti alla risurrezione.

Un angelo del Signore, sceso dal cielo.      Trema il cielo.   Sussulta il cielo.  Balza. Sobbalza.  Si scuote il cielo.    Si apre il cielo.  Scende il cielo sulla terra.  Davanti alla risurrezione.

Rotolò la pietra.       È l’angelo di Dio.    È Dio che fa rotolare la pietra.    Che scansa quella pietra.  Che sposta quella pietra.  Che la leva quella pietra.       Che apre, quel sepolcro.

E si pose a sedere su di essa.   È l’angelo di Dio.   È Dio.  Che siede sopra a quella pietra. Che la tiene. Che la contiene.  Che la tiene ferma.   Così non lo chiude più.  Quel sepolcro. E non è più un sepolcro.

 

So che cercate Gesù, il crocifisso.       Cerchi Gesù, morto.   Lo pensi morto.  Lo pensi in croce.    Lo pensi trafitto.  Inchiodato sulla croce.

Non è qui.       Non è qui. Non è più qui.    E finita la morte.  Non ci sta più la morte.  Non la trovi la morte.  Qui.

Non è qui.    Non è qui.  Non è più qui.     È finito il dolore . Non ci sta più il dolore.  Non lo trovi il dolore.  Qui.

È risorto!        Gesù,  ha vinto la morte.     È uscito fuori dalla morte.   È uscito fuori dal sepolcro.     Ha scavalcato  il sepolcro.     Con il suo corpo risorto.

È risorto!         Il suo corpo risorto.     Ora è divino.  Vittorioso. Trionfante.  Maestoso.  Vivificante.    Luminoso. Puro. Immacolato.   Glorioso.   Eterno. Come lui.

 

Gesù venne loro incontro.      Lo volevi incontrare.  Lo volevi vedere.  Lo volevi abbracciare. Gesù.    Eccolo lì.    È venuto lui.  È venuto per te.

Salute a voi.        Il buongiorno te lo da Dio.   Ti saluta Dio.  Ti chiama Dio.  Ti chiama per nome, Dio.    Ti vuole Dio.  Ti cerca Dio. Ti parla di Dio.

Gli abbracciarono i piedi.      Ecco,   quel corpo non è luce.  Non è un corpo di luce.  Non è solo luce.  Non è un corpo annichilito.       È un corpo reale.   Un corpo che si può toccare.  Un corpo vivo.   Che si può abbracciare.

E lo adorarono.      Ecco ora lo sai,   che Gesù è Dio.     E puoi stare ai suoi piedi.  E te ne stai ai suoi piedi.    E lo adori.  Perché è Dio.

 

Solo Dio. È risorto.

 

 

 

 

 

 

 

La Passione

In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.   Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.  Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».  Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.   Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».   Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.  A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

 

 

 

“Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono…    Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:  “Davvero costui era Figlio di Dio!”

E per te,  Gesù sulla croce,   è il Figlio di Dio ?

 

Anche tu,  stai sotto la croce.       E che dici,  e che fai ?

Lo accusavano.         Lo accusi.     Hai il dito puntato contro di lui.   Sei contro di lui.  Stai contro di lui.     Gli dai la colpa.  Dai la colpa a Dio.    Ma è solo tua.

Sia crocifisso.          Lo condanni.     Te lo dicono gli altri.  Lo vogliono gli altri.  Fai come gli altri.     Ma lo gridi tu.  Ma lo dici tu.      E ti sei condannato tu.

Pilato.          Te ne lavi le mani.     Non ne vuoi sapere.   Non ti riguarda.  Non c’entra con te. Lo fai fuori. Lo metti fuori.     E fai fuori Dio.    E fai fuori te.

Una corona di spine.        Lo deridi.    Lo schiaffeggi.  Lo umili.     Come re  e come Dio.    E deridi  Dio.  Schiaffeggi Dio . Umili Dio.      E anche te.

Sputandogli addosso.       Gli sputi addosso.    E sputi addosso a Dio.   Colpisci Dio. Disprezzi Dio.  Dispregi Dio.  Dissacri Dio.       E anche te.

 

Lo insultavano.           Ci provi,  a farlo scendere dalla croce.     Lo vuoi tirare giù dalla croce.     Così non ci sta più la croce.     E non ci sta più la salvezza.     Manco per te.

Lo liberi lui ora.        Lo sfidi.   Lo provochi.    Lo neghi,  come Figlio di Dio.     E sfidi anche  il Padre.   E provochi anche il Padre.   E neghi anche il Padre.    Neghi tutto Dio.   E neghi anche te.

Emise lo spirito.       Ecco la morte.    Doveva arrivare alla morte.   Per far morire la morte.  Per far morire tutto quello che gli hai messo addosso.     Per far morire tutto quello che gli hai tirato addosso.

 

Si squarciò in due.          Ed ecco cosa è quella morte.    Si spezza il velo del tempio . Si spezza quello che ti separava da Dio.    Si spezza il tuo peccato. Si spacca il tuo peccato. Si schianta il tuo peccato.   Si strappa il tuo peccato.

La terra tremò.        Ed ecco cosa è quella morte.      Si scuote la terra.  Davanti al suo Signore.    Trema la terra. Davanti al suo Signore.    Si inginocchia la terra.   Davanti al  suo Signore.

Le rocce si spezzarono.        Ecco cosa è quella morte.   Si spezza la roccia.   Si spezza il tuo cuore di roccia.    Il tuo cuore pietrificato.  Il tuo cuore indurito.  Il tuo cuore impietrito.    E torna cuore.

I sepolcri si aprirono.       Ecco cosa è quella morte.   Apre i sepolcri. Anche il tuo sepolcro. È più forte dei sepolcri. Anche del tuo sepolcro.    E non ci stanno più i sepolcri.  E manco il tuo.

Risuscitarono.      Ecco cosa è quella morte.    È risurrezione.    I corpi dei santi che ci hanno creduto. Che ci stavano dentro. Che sono morti in quella morte.    Risorgono.

 

Il centurione.      E tu sei li,  sotto a quella croce.    Con gli occhi rivolti a Gesù.   Con gli occhi in Gesù.

Alla vista.      Lo vedi,  quello che ha fatto quella morte.   Lo vedi che fa.  Lo vedi cosa è.      E capisci chi è Gesù.

Presi da gran timore.         Solo Dio vince la morte.     Solo Dio  salva dalla morte.  Solo Dio   fa risorgere dalla morte.        E non ci sta più la morte.

Davvero costui era il Figlio di Dio.       Davvero. È vero. È sicuro.     Ora lo sai. Ora lo senti. Ora lo provi.      Chi è Gesù.

 

È il Figlio di Dio.

 

 

 

 

 

 

La risurrezione di Lazzaro

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».   Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.  Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».  Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».  Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

“Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”                                                E tu,   ci credi ?

 

A Gesù.

Solo Gesù,  te la da la risurrezione.    Solo in lui,  ci sta la risurrezione.    Solo lui,  è la risurrezione.

 

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ti batte più il cuore.  Non ti palpita più il cuore.  Non ci sta più il cuore.   Non hai più cuore.      Sei morto nel cuore.

Lazzaro.        Il morto sei tu.     Non ci credi più,  a Gesù.    Lo hai fatto fuori. Lo tieni fuori. Lo hai levato. Lo hai negato.     E ti sei fatto fuori l’anima.     E sei morto nell’anima.

Lazzaro.        Il morto sei tu.    Ti sei chiuso, nel tuo sepolcro.   Ti sei incastrato, nel tuo sepolcro.    Sei tu, il tuo sepolcro.  E non esci più.       E sei morto.  E sei sepolto.

 

Io sono la risurrezione.       La cerchi la risurrezione.  La cerchi dappertutto la risurrezione.  Quello che ti da vita. Quello che ti ridà la vita.      Ma non la trovi.  Ma non ci sta.  Nessuno te la da.

Io sono la risurrezione.      Ecco chi te la da     Ecco dove la trovi.  Ecco dove sta.   È una persona.    È il Figlio di Dio. È Dio.    È viva e vera. La risurrezione.

Chiunque vive e crede in me.        Ma ci devi credere in lui.  Ci devi stare in lui.  Ci devi vivere in lui.  Devi vivere di lui.      Allora si,  che la trovi.

Non morirà in eterno.       E in lui la risurrezione . Non ci sta un poco. Non ci sta per poco.   Non ci sta forse.  Non ci sta vediamo.  Non ci sta speriamo.

Non morirà in eterno.      Ci sta vero.  Ci sta davvero.   Ci sta sicuro.   Ci sta sempre.  Ci sta per sempre.     Perché è  Gesù.   E Gesù è Dio.   E Dio ci sta sempre.   Per sempre.  È eterno.

 

Credi questo?       Prima lo devi dire,  chiaro e tondo.   A chi credi. A che credi.   Si deve sentire. Si deve vedere.    Deve essere un fatto.  Deve diventare un fatto. Deve diventare concreto.    Quello che credi.

Si, Signore.       Si, credo a te Gesù.    Si, credo in te Gesù.     Si, sto in te Gesù.   Si, vivo in te Gesù.      Non ci sto senza di te.  Non ci posso stare senza di te.

Io credo che tu sei il Cristo.        E ce lo rimetti Gesù,  dentro di te.    E lo rimetti Gesù  al suo posto, dentro di te.     E lo fai stare Gesù, al suo posto, dentro di te   . Al posto di Dio. Dentro di te.

Il Figlio di Dio.       E ce lo rimetti Gesù,  come Figlio di Dio.     E lo riconosci Gesù, come Figlio di Dio.    E lo proclami Gesù, come Figlio di Dio.      Perché Gesù è  il Figlio di Dio. Perché Gesù è Dio.

 

Togliete la pietra.       Ci sta una pietra,  sul tuo cuore.    Ci sta una pietra,  che ti ha chiuso il cuore.    Ci sta una pietra, che ti pesa sul cuore.      Gesù te la leva.   La fa rotolare via.  La porta via.

Padre ti rendo grazie.       Non lo fa da solo, quello che fa.    Lo fa con il Padre.   La chiede al Padre, la tua risurrezione.   La fa decidere al Padre, la tua risurrezione.   La vuole anche il Padre, la tua risurrezione.      Ci sta anche il Padre,  nella tua risurrezione.

Lazzaro vieni fuori.     Vieni fuori dalla morte. Esci dalla morte.   Non ti ferma più la morte. Non ti blocca più la morte.   Non ti fa morire più, la morte.     Non ci sta più,  la morte.   E vieni fuori.

E il morto uscì.      Ed esci fuori.  Con le tue gambe.      E si vede che non sei morto.   E   lo vedono tutti,  che non sei morto.      E lo vedono tutti,   che non ci sta più la morte.

I piedi e le mani legate con bende.        La morte ti aveva legato.  Ti aveva imprigionato.     Ti aveva vinto.  Ti aveva soggiogato.       Ma ora non più.

E il viso avvolto da un sudario.      La morte ti aveva levato il viso.   Ti aveva coperto il viso. Ti aveva portato via il viso.    Non avevi più il tuo viso.    .  Ma ora non più.

Avvolto in un sudario.      È come il sudario di Gesù.    È come le bende di Gesù.   Che trovano nel sepolcro di Gesù.      Annuncia la risurrezione di Gesù.

 

Credettero in lui.     Quando la vedi. Quando la senti. Quando la provi.    La risurrezione.     Allora lo sai,  che Gesù è il Figlio di Dio.   Che Gesù è Dio.   Che Gesù  è la risurrezione.     E che è venuto,   per far risorgere  anche te.   In lui.

 

Ecco la Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

Il cieco nato

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.  Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.  Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.                                                                                    Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

 

 

“Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe”, che significa “inviato”.  Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.”                                                                                                                  E tu,  sei cieco ?     Chi  ti fa vedere?

 

Gesù.

Solo Gesù,  ti apre gli occhi.    Solo Gesù,  ti fa vedere.   Solo Gesù,  ti fa vedere Dio.

 

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Non ti fanno vedere. Non devi vedere. Non puoi vedere. Quello che  fanno loro.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.    Vedi quello che ti pare.  Vedi come ti pare. Vedi quando ti pare.    Vedi,  se ti pare.      E non ci vedi più.

Un uomo cieco.      Il cieco sei tu.      Vedi solo, quello che vuoi tu.   Vedi solo, quello che dici tu.    Ci stai solo tu.   Non ci sta Gesù.     E non ci vedi più.

 

Gesù..sputò per terra.       Come quando ti ha fatto,  con la terra.   Come quando ha messo dentro a quella terra,    il suo soffio, il suo alito di vita.       Perché è Dio.

Fece del fango con la saliva.      Fa del fango.   Come quando ti ha creato.   E ti plasma,  e ti riplasma,  e ti rifà gli occhi.     Ti spalma gli occhi,  con Dio.    Ti spalma gli occhi,  di Dio.    Perché è Dio.

Va’ a lavarti nella piscina di Siloe.      Ma per vedere.   Devi far toccare  quello che sta sui tuoi occhi,  cioè Gesù.    Con Siloe. L’inviato.    Cioè che Gesù  è inviato da Dio.

Tornò che ci vedeva.       È Gesù,   che ti ha mandato il Padre,  per farti vedere.    È Gesù,  che gli ha dato il Padre,  per farti vedere.     Con Gesù,  lo vedi il Padre.     E ti   fa vedere.   E ci vedi.

 

Ero cieco e ora ci vedo.      Questo è un fatto.  Questo è il fatto.  È avvenuto.  C’è stato.  Lo ha fatto Gesù.

Che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato.     Non è mai successo.  Non è mai accaduto.   Non può accadere. Non si può fare.    Aprire gli occhi. A un cieco nato.

Se costui non venisse da Dio.       È perché viene da Dio,  che lo può fare.   È perché ci sta Dio,  che lo può fare.      Nessuno lo può fare.  Solo Dio lo può fare.

 

Tu, credi nel Figlio dell’uomo?       Ecco, ora Gesù ti chiede,  di fare la tua professione di fede.    Devi dire a chi credi.  A chi credi veramente.

E chi è, Signore, perché io creda in lui.    Dimmi tu Gesù, chi è.  Dimmi tu Gesù, chi sei. Dimmi tu Gesù.      Ho gli occhi aperti.   Ora si sono aperti anche gli occhi del cuore.

Lo hai visto.     Lo hai sperimentato.   Lo hai toccato. Lo hai provato. Lo hai sentito.  Lo hai visto,  con i tuoi occhi.

È Colui che parla con te.     Sta davanti a te.  Sta con te. Parla a te.   Te lo dice Gesù.  Che è lui.  Chi è lui.     Che è Dio.

Credo Signore!       Ecco il tuo si, a Dio.    Si, ci sto.   Si, lo so. Si, ora lo so.  Si, lo vedo. Si, ora lo vedo.    Si,  ci credo.

 

Perché coloro che non vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te,  che eri cieco. Per te,  che avevi chiusi gli occhi.     Per te,  che avevi tappati gli occhi.

Vedano.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per aprirti gli occhi.  Per farti tornare a vedere. Per farti vedere.     Per farti vedere Dio.      E non sei più cieco.

E quelli che vedono.      Ecco perché è venuto Gesù.   Per te.     Che non ti senti, cieco. Per te, che vedi tutto.  Che capisci tutto. Che sai tutto.      Come Dio.  Più di Dio.   Al posto di Dio.

Diventino ciechi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te,  per farti vedere,  che non ci vedi.     Che sei tu,  il vero cieco.      Che non vedi Dio.   Che non vuoi vedere Dio.   Che non puoi, vedere Dio.

Siamo ciechi anche noi.     Ecco perché è venuto Gesù.    Per te.  Per aprire gli occhi anche a te.       Hai gli occhi dell’anima,  chiusi.    Accecati.  Incollati.

Siamo ciechi anche noi.          Ora lo sai che sei cieco.    E puoi andare da Gesù.      Gesù ti aspetta.         E ti apre,   gli occhi dell’anima.

 

Ecco   la Quaresima.

 

 

 

 

 

 

 

 

La samaritana

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».   Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

 

 

“Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”.                               E tu ,   la cerchi  l’acqua ?

 

Di Gesù.

Solo Gesù,   ha l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,  ti da  l’acqua che cerchi.    Solo Gesù,    è  l’acqua che cerchi.

 

Una donna samaritana.     Sei tu,   la samaritana.    Ti sei separato dal tuo Dio.  Ti sei dato a un altro di Dio.  Ti sei venduto a un altro Dio.    Hai un altro Dio.

Una donna samaritana.       È la tua anima,   la samaritana.    Gli hai levato  il suo Dio.  Gli hai levato l’acqua.    E l’hai fatta arsa.   Arida. Secca. Lacerata. Spaccata.    Non ci nasce più niente.  Non ci cresce più in niente.    Non ci sta più in niente.

Ad attingere acqua.       Anche tu,  vai al pozzo.    Ti manca l’acqua.   Non ci stai senza acqua.   Non ci puoi stare senza acqua.      E la cerchi,  l’acqua.

Ad attingere acqua.      E la cerchi,  nel pozzo degli altri.     E la vai a prendere,  nel pozzo degli altri.    E la vai a mendicare,  al pozzo degli altri.       Ma quell’acqua lì,   non la placa    la tua sete.

 

Dammi da bere.         Gesù  ti aspetta proprio li,   vicino a un pozzo.    Proprio li.   Quando hai bisogno dell’acqua.      Proprio li.  Dove vai a prendere l’acqua.

Dammi da bere.        Dammi   il tuo bisogno di acqua.    Dammi la tua sete.   Dammi la tua arsura.      Dammi quello che ti ha seccato .  Dammi quello che ti ha bruciato.

Dammi da bere.     Dammi il tuo peccato.    Metti in me  il tuo peccato.   Metti in me quello che ti ha separato.

Chi è colui che ti dice.    Chi te lo dice è Dio.   Solo Dio può riportare Dio. Dove non ci sta.   Solo Dio può riparare Dio. Quando non ci sta.     Solo Dio può rimettere Dio. Al suo posto. Dove sta.

 

Acqua viva.      Eccola lì.   Davanti a te,  l’acqua viva.     È lui,  l’acqua viva.   L’acqua che cercavi.  È l’acqua di Dio.      È Dio che cercavi.  È Dio vivo che cercavi.

Non avrà più sete in eterno.       È quella l’acqua,  che calma la sete.   Che placa la sete.  La sete di Dio.     È la sete di Dio che avevi dentro.     E solo Dio  la placa quella sete.  E non hai più sete.  Per sempre.

Diventerà una sorgente.    Non è solo acqua viva,  quello che ti da Gesù. Ti da la sorgente di quell’acqua.     È lo Spirito Santo. Che sgorga dal Padre.   E l’acqua di Dio non ti manca più.  Ci sta sempre.

 

Dammi quest’acqua.        Ecco, ora la chiedi a Gesù.  L’acqua.   Ora la prendi da Gesù, l’acqua.    Ora la attingi da Gesù, l’acqua di Dio.      E Dio torna in te.   Nella tua anima.

Dammi quest’acqua.       E non sei più arso.  E non sei più arido.  E non sei più secco. Lacerato, spaccato.    E non sei più  morto.      Sei rinato.  Sei risorto.

E non continui a venire qui.       E non la cerchi più,  l’acqua degli altri.   E non la mendichi più,   l’acqua degli altri.      E non ti serve più,  l’acqua degli altri.

Ad attingere acqua.      Se non te la danno,  meglio.     Perché la prendi di più,  da Dio.     La attingi di più,  da Dio.     Ti riempi di più,  di Dio.

 

E sei di più,   sorgente.                                                                                                       Anche   per gli altri.

 

 

 

 

 

 

La trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.  Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

“E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.”                                                                                                                      E il tuo volto,  brilla ?

 

Con Gesù.

Con Gesù,  brilla il tuo volto.   Davanti a Gesù, brilla il tuo volto.    In Gesù, brilla il tuo volto.

 

Li condusse in disparte.     Anche te Gesù,  ti conduce.   Anche te   porta in disparte, con lui.  Su un alto monte.  In alto. Vicino al cielo.

E fu trasfigurato.     E ti fa vedere.   Ti svela. Ti rivela.  Ti mostra. Ti dimostra.  Ti manifesta.   Chi è lui.

Il suo volto brillò.      Il suo volto è nel Padre.   È immerso nel volto del Padre.  Si specchia nel volto del Padre.     Si illumina  del volto del Padre.

Come il sole.     E il suo volto diventa  raggiante, luminoso, splendente.  Sfolgorante.  Appare, traspare, Dio.   L’essenza di Dio.      Perché è Dio.

E le sue vesti  candide.      E le sue vesti diventano candide.  Pure. Immacolate.  Appare, traspare,  la purezza di Dio.    La santità di Dio.     Perché è Dio.

Mosé ed Elia.      È lo splendore della sua gloria.   È la gloria della resurrezione.  E la gloria del Padre.     È lo splendore della gloria   del Figlio e del Padre.

 

Una nube luminosa.    Lo splendore continua.    Ecco una nube luminosa.  Lo splendore è una nube.   Lo splendore è lo Spirito Santo.    Che scende su di te.  Ti ammanta. E ti tiene. E ti contiene. E ti copre. E ti ricopre.   Dello splendore di Dio.    Nello splendore di Dio.

Una voce dalla nube.       Ed ecco  da quella nube,    appare,  compare,  traspare.   il Padre.    La voce del Padre.      Che ti dice,  chi è Gesù.

Questi è il Figlio mio.       Questi,  è il Figlio mio.     È il Figlio di Dio.  È Dio.   Lo dice Dio.    Lo dice il Padre.   Lo conferma il Padre.

L’amato.      In lui ci sta il mio amore.   In lui lo trovi il mio amore.   In lui ho posto il mio amore.

In lui ho posto il mio compiacimento.       In lui ci sta la mia gioia.    In lui ho posto la mia gioia.      In lui  ci sta la mia gloria.     È lui la mia gloria.

Ascoltatelo.     Ascolta lui. E non altro.   Senti lui. E non altro.   Segui lui. E non altro.

 

Ecco,  cosa appare.    Ecco cosa compare.    Ecco cosa si svela.   Ecco cosa si rivela.   In Gesù.     La Trinità.   Davanti a te.

E anche il tuo volto splende.   E anche il tuo volto risplende.    E anche il tuo volto brilla.

E ti brillano   gli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

Le tentazioni

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

 

“Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.”                               E tu,   nella tentazione,  che fai ?

 

Come Gesù.

Fai come Gesù.      Te lo fa vedere Gesù,  come fare.    Te lo fa vedere Gesù,  che fare.    E non ci caschi.    Nel tranello del Male.

 

Se tu sei Figlio di Dio.     Se…. Ci mette il se.        Il male lo nega,  come Figlio di Dio.    Non lo vuole, come Figlio di Dio.   Non ci deve stare,  come Figlio di Dio.    Te lo leva,  come Figlio di Dio.

Se tu sei.      Se tu sei……..Il Male lo mette in dubbio,  il Figlio di Dio.    Così lo umilia.  Lo abbassa.  Lo  attacca.     Ci prova a staccarlo  da Dio.     Come fa con te.     Così  non sei più di Dio.

Se tu sei.       Se tu sei il Figlio di Dio.     Lascia Dio.  Lascia andare Dio.   Non pensare più a Dio.    E mangia.  Mangia il mio pane.    Mangia le mie pietre.  Nere. Dure. Oscure.   E non sei più  di Dio.

Non di solo pane.    Non ci caschi nel tranello.    Non le mangi le sue pietre.  Non le metti dentro, le sue pietre.   Non ti nutri, delle sue pietre.     E non diventi pietra.

Ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.       È Dio il tuo pane.    È Dio il pane,  che metti dentro.     È Dio che il pane, che ti riempie dentro.    È Dio il pane, che ti sazia dentro.    E sei  di Dio.

 

Se tu sei il Figlio di Dio, gettati.       Se tu sei il Figlio di Dio.     Gettati giù.   Così vai contro Dio.   Vai contro i piani di Dio.   E getti via  i piani di Dio.     E salta la salvezza.    E non sei più di Dio.

Ti porteranno sulle loro mani.      Gettati giù.      E costringi Dio,  a venire a salvarti.     Lo obblighi a intervenire.   A venire fuori.  A farsi vedere.       E salta  la fede.     E non sei più  di Dio.

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo.         Non lo sfidi  Dio.    Non lo obblighi,  non lo costringi, non lo comandi.       Non vai contro Dio.  Non lo metti alla prova.   Non deve stare alla tua prova.   Non deve superare la tua prova.   Per essere di Dio.      Lo rispetti  Dio.       E sei  di Dio.

 

Tutte queste cose io ti darò.        Ti inganno.    Ti dicono che è, tutto mio.   Che te lo do io. Che te lo posso dare io.   Tutto il potere e tutta la gloria.       Ma non è mio.   E non ce l’ho manco io.

Se ti gettandoti ai miei piedi.        Ma ti devi gettare ai miei piedi.    Devi stare ai miei piedi. Devi stare sotto i miei piedi.    Ai piedi del male.      E non sei  più  di Dio.

Mi adorerai.       E adori me.  Invece di Dio.    Adori me. Più di Dio.   Adori me. Al posto di Dio.     Adori me.  Come Dio.      E sei mio.     E non sei più  di Dio.

Vattene, satana!      Gli dici,  no!   Gli dici, basta.  Gli dici, fine.  Gli dici, via.    Vai via!   Lo cacci via.  Lo mandi via.  Lo butti via.    Deve andare via.

Il Signore, Dio tuo, adorerai.       E dici di si,   a Dio.     Confermi il tuo si, a Dio.   È più forte il tuo si,   a Dio.      E stai con Dio. Dalla parte di Dio.     Non te lo fai portare via.   Non ti fai portare via.

E solo a lui renderai culto.    Uno solo, è Dio.   E solo Dio  è il tuo Dio.   E non adori nessun altro.     E non preghi nessun altro.       E non ci sta un altro Dio.       E non hai un altro Dio.   All’infuori del tuo Dio.

 

Gesù,    il Male non ce la fa,    a levarti  come Figlio di Dio.      Perchè sei Dio.    E nessuno ti può cambiare.      E il Male  se ne va.  Non ci sta.   Sparisce. Svanisce.     Davanti a Dio.

Con Gesù.   Ce la fai anche tu.

 

 

 

 

 

 

 

Amate i vostri nemici

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

 

 

“Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli. ”                                                                                             E tu,  ce la fai,   ad amare  il nemico ?

 

Con Gesù.

Solo con Gesù,  ce la fai.   Solo come Gesù,  ce la fai.   Solo perché ci sta Gesù,  ce la fai.    E sei figlio del Padre.

 

Amate i vostri nemici.      Non ci caschi.      Nel tranello del tuo nemico.    Ad essere come lui.   A diventare come lui.   A fare come lui.       A fare del male,  come lui.

Amate i vostri nemici.      Non ci caschi.    Nel tranello del male.     Non ci stai con il male.   Non stai dalla parte del male.   Non ti fai prendere dal male.    Non ti fai schiavo del male.

Amate i vostri nemici.       Il tuo nemico.  Ti ha messo davanti a una scelta.  Ti fa fare una scelta.  Ti obbliga a una scelta.    Devi fare una scelta.     Tra Dio  e il male.

Amate i vostri nemici.       E scegli Dio.    Ci metti prima Dio.  Del male.  Ci fai stare prima Dio,  del male.   Conta di più Dio,  del male.      E scegli Dio.  Più del male.

Amate i vostri nemici.        Hai scelto Dio.    E quel male non fa più male.    Hai scelto Dio. E quel male non ci sta più.     Hai scelto Dio.  E quel male non lo vedi più.   Hai scelto Dio. E quel male non lo senti più.

 

Pregate per quelli che vi perseguitano.       Quel nemico  ti ha fatto un favore.   Ti ha fatto scegliere Dio.     Ti ha fatto amare Dio.  Più di ogni cosa.      Più di te stesso.

Pregate per quelli che vi perseguitano.      Forse lui non ce la fa,   a vedere il male.   Forse lui non ce la fa,  a staccarsi dal male.     Forse lui non ce la fa,  a liberarsi dal male.   E ti chiede aiuto.

Pregate per quelli che vi perseguitano.     E allora lo fai tu,  per lui.   Lo metti davanti a Dio.  Ce lo metti tu. Davanti a Dio.    Ce lo metti tu,  nelle mani di Dio.      E lasci fare a Dio.

 

Se amate quelli che vi amano.         Non si vede quello che sei  veramente.   Quando vuoi bene a chi ti vuole bene.

Se amate quelli che vi amano.         Si vede quello che sei  veramente.    Quando non vuoi il male.  A chi ti vuole male.     Quando non fai del male.   A chi ti fa del male.     Quando non conta il male.    Più  di chi ti fa del male.

Se amate quelli che vi amano.         Si vede quello che sei  veramente.    Quando distingui il male,  da chi ti fa del male.     Quando stacchi il male,  da chi ti fa del male.    Quando distacchi il male.      Dentro a chi ti fa del male.

 

E con Gesù.     Stai con gli occhi,  rivolti al Padre.   Ti interessa il Padre.   Ti interessa lo sguardo del Padre.    Conta più lo sguardo del Padre.    Di ogni altro sguardo.

E sei figlio del Padre,   che è nei cieli.