Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Non è un’ipotesi, un’impressione, un ricordo. È corpo e sangue del Figlio di Dio. È vivo e vero. Nella sostanza, nell’essenza. Non nell’apparenza.
È corpo. È vitale e palpita. È parte di un cuore che batte. È un pezzo di cuore del Figlio di Dio, che batte per te. E diventa cibo, per te . Per stare con te. E diventare parte di te. Carne della tua carne.
È sangue. È il sangue del Figlio di Dio, versato sulla croce. Versato per te. Che viene su di te, e ti salva. Entra in te. E diventa parte del tuo sangue. Sangue del tuo sangue.
È un’intimità. È l’intimità più totale. È l’intimità di Dio.
È il sangue dell’alleanza. Un legame di sangue. Alleanza = ad-ligo. Che ti lega -a Dio. Che ti unisce a Dio. Che ti unisce al Padre, come figlio. Con il Figlio. Per lo Spirito Santo. Ti unisce alla Trinità.
E ti unisce anche ai fratelli.
Come i chicchi di grano, fanno un unico pane.
Come gli acini di uva, fanno un unico vino.
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