In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Cristo risorto, è con te. Cammina con te. Sulla tua strada. Al tuo fianco. Ti ascolta. Ti chiede che cosa ti preoccupa. E aspetta che tu glielo dici. Glielo dai. Lo metti in lui.
Ti senti solo. Ti senti abbandonato. Sei deluso, disperato, amareggiato. Non vai più avanti, torni indietro. Perché Gesù non è come lo pensi, non fa quello che vuoi . Morto e risorto, non ci stai.
Devi entrare in quel mistero. Allora entri anche nel tuo. Gesù te lo spiega, te lo fa capire. Con la sua parola. E con quella di Dio, rivelata ai profeti. Ti nutre prima con la sua parola e poi con il suo corpo, come nella messa.
Ma è il tuo cuore, che deve essere pronto. Si fa sera. Si fa buio. Ti trema il cuore. La paura ti fa tremare il cuore. La paura di stare da solo, di non farcela. Allora è il tuo cuore che grida, che invoca, che prega. Signore, non mi lasciare. Non te ne andare. Stai con me. Rimani con me. Vicino a me.
E Gesù rimane. Con te, per sempre. Nell’eucarestia.
Ecco la risurrezione.
È voler stare, con Cristo risorto.
È riconoscere, Cristo risorto, nell’eucarestia.
È trovarlo, lì.
È incontrarlo, lì.
È toccare il suo corpo risorto.
Nell’eucarestia.