La tempesta sedata

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.   Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».   Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

 

In questo tempo,   anche noi,   siamo come una barca  nella tempesta,   in balia delle onde.            E tu  che fai,    davanti alla tempesta?

 

Niente.

Te la fanno loro,   la tempesta.      Ti ci mettono loro,  nella tempesta.   Ti fanno morire loro, per la tempesta.      Per farti andare a fondo.   Per tenerti a fondo.  Per incollarti al fondo.  Con loro.  Come loro.

Sono loro,    la tempesta.     Ti ricoprono con le loro onde.   Ti travolgono con le loro onde. Ti rovesciano con le loro onde. Ti affogano con le loro onde.    Perché sono affogati,   loro.

E pure a Gesù,    lo rovesciano.   Lo fanno sparire.    Così non li tocca.  Così non li ferma.   Così non li comanda.      Ma  non ce la fanno.   Ma non possono.    Ma non ci riescono.    Perché Gesù  è Dio.     E non glielo fa fare.      E li fa piegare.   E li fa inginocchiare.    E li fa cadere.     E li fa precipitare.      Ancora. Ora.    Per sempre.

 

Chiami Gesù.

Non stai lì a guardare.   Chiami Gesù.    Lui ti può salvare.   Perché è Dio.   Ed è lì con te. Su quella barca.    Di che hai paura?

 

Ci fu una grande tempesta di vento.         Ecco la tempesta.    Una tempesta  tenebrosa, cattiva.     Una tempesta che butta al vento,  tutto quello che trova.     Una tempesta che sconvolge,   tutto quello che trova.  Una tempesta che si prende,   tutto quello che trova. Una tempesta che getta via,   tutto quello che trova.

E le onde si rovesciarono nella barca.           E ti sovrasta,   con le sue onde,   violente.   E ti impone, le sue onde.    E ti sommerge, con le sue onde.     E ti  rovescia con tutte le sue onde.    Te  e tutta la barca.

Tanto che ormai era piena.        Tanto,  che la barca  si è riempita,   di tutte le sue onde.   E si è assorbita,  tutte le sue onde.     E si è identificata,   con tutte le sue onde.   Ed è diventata,   tutte le sue onde.

 

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.      Gesù dorme.  Perché vuole vedere che fai.  Proprio li.    Davanti a tutta quella tempesta.   Davanti a tutto quel male,  che ci metti?     Ci metti te,  o ci metti Dio?      Ti rifugi in te.  O ti rifugi in Dio?     Lasci fare a te.  O lasci fare a Dio?      Ti fidi di te.   O ti fidi di Dio?

Maestro, non ti importa che siamo perduti?           Pensi  che ti ha lasciato.   Che ti ha abbandonato. Che ti ha dimenticato.   Che non ti vede. Che non ti pensa. Che non ci sta. Che non sa.

Si destò, minacciò il vento.        Si alza Gesù.  Si alza Dio.    È più grande Gesù, di tutto il male.     E il male si fa piccolo,  davanti a lui.     E il male si fa docile,  davanti a lui.

Taci, calmati!      Taci!  Lo dice al male, che sta in quella tempesta.   Lo dice al male che ha fatto,  quella tempesta.     Lo dice al male che è,  quella tempesta.      E  lo blocca.  Lo mette al muro.      E lo fa tacere.

Il vento cessò.           E lo fa cadere.   E lo fa piegare.    E lo fa inginocchiare.  Davanti a lui. E lo fa crollare.   Ai suoi piedi.

 

Perché avete paura?         Ci sta  Gesù.    Perché hai paura?       Ci sta lui.   Di che hai paura.      Ci sta lui.    E non ci sta più  la paura.

Non avete ancora fede?         Ancora non ti fidi,  di Gesù.   Ancora non ti affidi.    Ancora non lo sai,  chi è Gesù.     Ancora non lo sai,  chi è Dio.    Che è il tuo Dio.   Che lui ci sta.  Che lui lo sa.    Che lui,  fa.      Anche se non lo sai.   Anche se non pare.  Anche se non appare.

Chi è dunque costui, che anche il vento il mare gli obbediscono?        Ecco,  lo hai capito. Ora lo hai capito,  chi è Gesù.     È Dio.     Solo Dio  comanda  il vento e il mare.   Perché   è solo  Dio,  che ha fatto il vento e il mare.       E il vento il mare, sono suoi.    Sono in lui.   Non ci stanno  senza di lui.

 

Ecco   chi è Gesù.     È Dio.                                                                                                      È Dio   che ti salva.

 

 

 

 

 

 

Il battesimo del Signore

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».  Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

 

E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”               E tu,  in che acqua,  ti battezzi ?

 

Nella tua.

Ti lasci andare.      Ti lasci coprire.   Ti lasci ricoprire,  dalla tua acqua. Nella tua acqua. Ti lasci sparire.       E quando esci,  sei come prima.    E non si aprono i cieli.

Ti lasci andare nell’acqua  degli altri.      Ti immergi in loro.  Ti copri,  ti ricopri di loro.    Ti nascondi in loro.  E sparisci in loro.  E diventi loro.     E non si aprono i cieli.

E anche a Dio,  gli levi  la sua acqua.    Ti prendi la sua acqua.  Ti prendi il suo Spirito. Lo fai tu lo Spirito.     Scendi tu, sugli altri.  Li copri tu, gli altri.       Ma  tu non sei Dio.    E non si aprono i cieli.     Ma si chiudono  i cieli.   A te.

 

In Gesù.

Guarda quel battesimo.  Quello è anche il tuo.  È quello che succede anche nel tuo.     E non è solo acqua.   Ci sta lo Spirito Santo, dentro.    È lui che ci porta dentro quel battesimo.

 

E subito, uscendo dall’acqua.      E ci porta dentro Gesù.   In quell’acqua ci è entrato lui. Il Figlio di Dio.   E quell’acqua è diventata sacra. Di Dio.     E ti fa sacro,  di Dio.

Vide squarciarsi cieli.         Ecco. Davanti al Figlio di Dio, si aprono i cieli.    Ecco il battesimo in lui,  apre i cieli.   Si squarciano i cieli.  E appaiono i cieli.   E scendono i cieli, su di lui.   E si inchinano i cieli,  davanti a lui.

E lo Spirito discendere su di lui.        Ecco il segno di Dio.   Ecco il segno che è Dio.    Scende lo Spirito Santo.   Viene lo Spirito Santo.  Si posa su di lui.    Te lo dice lui.       Te lo indica lui.   Che è Dio.

Come colomba.    È lo Spirito di Dio. Non è una colomba.  Come una colomba scende, viene dal cielo. Appartiene al cielo. Si muove nel cielo e tocca la terra. E ritorna al cielo.

E venne una voce dal cielo.    Dove ci sta Gesù,  ci sta la Trinità.  Ci sta tutto Dio. Ci sta anche il Padre.    È la voce del Padre.   Che te lo dice. Che te lo indica. Che te lo garantisce.   Chi è.

 

Tu sei  il Figlio mio.    Ecco chi è Gesù.   Ecco in chi entri,  nel battesimo.  Ecco in chi ti immergi, nel battesimo.   Ecco in chi stai, nel battesimo.    Nel Figlio di Dio. In Dio.   E in lui,    diventi  anche tu,  figlio di Dio.

L’amato.    Ecco in chi entri, nel Figlio di Dio.  Nell’amore del Padre. Nell’amore di Dio. Vivo e vero.   E diventi anche tu,  amato da Dio.

In te ho posto il mio compiacimento.    Ecco in chi stai.  Nel Figlio di Dio. Che ha fatto quello che gli ha chiesto il Padre. Che ha compiuto la missione che gli ha dato il Padre. Che ha compiaciuto il Padre.    Che è la soddisfazione del Padre.   Che è la gioia del Padre.

 

E diventi  anche tu.                                                                                                              Gioia  di Dio.

 

 

 

 

È nato il Salvatore.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»

 

 

“Oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.    E chi è,  il tuo Salvatore ?

 

Un altro.

Ti fanno credere che  il Salvatore sei tu.    Che ce la fai da solo.  Che lo puoi fare da solo. Che basti da solo.    Ma non cantano gli angeli. E non si aprono i cieli.

Ti fanno credere che il Salvatore è un altro.   E ti fanno inginocchiare a un altro.  E ti fanno adorare un altro. E ti fanno cantare a lui.   Ma non ti salva. E ti fa schiavo di più.  Come lui.

Ti hanno levato  Dio Salvatore.   Ti hanno levato Cristo Signore.   Così non ti può salvare. Ti chiudono. Ti isolano. Anche da Dio.   Così non ti può liberare.  Ma Dio  è Dio.   E ci sta uguale. Nonostante loro.   E ti salva. Nonostante loro.   E ti apre il cielo.    A te. Non a loro.

 

Cristo Signore.

È il Figlio di Dio. È Dio.  L’unico Salvatore.   Quello vero. Quello sicuro. Quello per sempre. Ed è venuto dal cielo.   Per te. Oggi.

 

Vegliavano tutta la notte.      Anche tu sei nella notte.   Anche tu stai nel buio.   Anche tu   sei immerso nel buio.    E non vedi la luce.

Un angelo del Signore si presentò a loro   e la gloria del Signore li avvolse di luce.    Ecco  la luce.   L’unica luce che ti leva il buio.   L’unica luce che vince il buio.  L’unica luce che porta via tutto il buio.   La luce della gloria di Dio.

Non temete.       Non avere paura.  Non avere più paura.    È finito il tempo della paura.  Ora è il tempo della gioia.

E nato per voi un Salvatore.       Ecco chi è venuto. Il Salvatore.  Il tuo Salvatore.  Quello che speravi. Quello che sognavi. Quello che invocavi.

Che è Cristo Signore.    Non è uno qualsiasi.  È il Figlio di Dio. È Dio . È il Signore del cielo e della terra. Ed è venuto sulla terra. Per te. Oggi.

Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia.     Ecco  il segno.     Dio ha messo la sua grandezza, nelle cose piccole.   Dio ha messo la sua ricchezza, nelle cose povere.   Dio ha messo la sua gloria, nelle cose umili.    Così la puoi trovare.

 

E apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste.    Ed ecco si aprono i cieli. Solo il Figlio di Dio,  li apre i cieli.    E cantano gli angeli.   Solo a Dio, cantano gli angeli.

Gloria a Dio nel più alto dei cieli   e sulla terra pace agli uomini,  che egli ama.     Canta anche tu con loro.    Canta la gloria di Dio.  Lasciala suonare, risuonare, lasciala arrivare in alto, nel più alto dei cieli.   Davanti a Dio Padre.

 

Perché è lui,   che ti ha dato  il Figlio.                                                                                  Ed è lui,   che ti ha salvato.

 

 

 

 

 

 

L’ Annunciazione


In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

 

Allora Maria disse:   “Ecco la serva del Signore:  avvenga per me secondo la tua parola”.     E tu,  che dici ?

 

Dici  no.

Dici no   alla tua anima.      L’hai soffocata.  L’hai negata.  L’hai calpestata.    E non ha più la voce.   Per rispondere al suo Dio.

Dici no   all’anima degli altri.      L’hai chiusa, rinchiusa, svuotata,  imbavagliata,  sigillata,  la loro anima.     E non ha più occhi.  Per vedere il suo Dio.    Figurati rispondere.

Dici no   a Dio.     Lui ti ha fatto.  Lui ti ha detto di si.    E tu gli dici di no.  Cancelli  il suo sì. E cancelli anche il tuo.   E non ci sta più il tuo si.  E non ci stai più tu. Ti sei negato da solo. Sei diventato  un No.    Un no, vivente.   Un no, per sempre.

 

Dici sì.

Come Maria,   dici sì,  a Dio.   Rispondi di sì,  al tuo Dio.    E diventi un Si.  Un Si, vivente. Un Si, per sempre.

 

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.  Non riguarda solo Maria. Riguarda anche te.    Come Maria e in Maria,  ci stai anche tu.   Anche tu ci stai, dentro a quel concepimento.    Anche tu ci stai,  dentro a quel momento.

Come avverrà questo perché non conosco uomo.       Non pensare  nel modo umano.  Non guardare nel modo umano.     Dio è di più.  È molto di più.     E li passa e li sorpassa  i confini umani.      E fa le cose come Dio.    Perché è Dio.

Lo Spirito Santo scenderà su di te.      Ecco come fa Dio.   È lui stesso.   È il suo Spirito che scende su Maria.   È il suo Spirito che concepisce Gesù.  È il suo Spirito che fa Gesù.

E la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.         È la potenza  dell’Altissimo che scende  su Maria.      È  il Padre,  che fa il Figlio.      E lo Spirito Santo, con il Padre,  portano il Figlio.  E fanno il Figlio.      E c’è il Figlio.  Perché c’è la Trinità.

Colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio.    Ecco chi è  quello che nasce.  È il Figlio di Dio.   È Dio.    Nasce. Si incarna. Diventa carne.  Diventa concreto. Diventa visibile.    Ma rimane sempre Dio.   Ed è Santo.

Ecco Elisabetta.        Come Elisabetta.    Quando  sei sterile.    Quando tutto si chiude. Tutto si ferma. Tutto si blocca. Tutto si perde.  Tutto finisce.     Arriva Dio.   E cambia tutto.

Nulla è impossibile a Dio.     Dove è più difficile, opera Dio.  Dove è impossibile, opera Dio.  Dove è impensabile,  ci pensa Dio.     Così si vede che è Dio.   Che c’è Dio.   Che fa Dio. Che vuole Dio.

 

Ecco la serva del Signore.        È il Si,  di Maria.    Ma è anche il tuo si.     Si, ci sto.  Si, lo voglio.   Si, sono d’accordo.  Si, davvero.   Si, subito. Si, ora. Si, sono pronto.   Eccomi.

Avvenga per me secondo la tua parola.     Si, venga.  Si, avvenga.   Si, si faccia.  Si, si compia.   Quello che hai detto.    Si,  faccio quello che vuole Dio.  Si,  come vuole Dio.    Si,  perché lo vuole Dio.    Si,  a Dio.

E nasci anche tu.                                                                                                                 Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni battista

Venne un uomo mandato da Dio:  il suo nome era Giovanni.  Egli venne come testimone  per dare testimonianza alla luce,  perché tutti credessero per mezzo di lui.  Non era lui la luce,  ma doveva dare testimonianza alla luce.  Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».    Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

 

 

Quelli inviati,  venivano dai farisei.     Essi lo interrogarono e gli dissero:   “Perché dunque tu battezzi,   se non sei il Cristo, né Elia, né il Profeta ?”          E tu,  chi sei ?

 

Quello che vogliono loro.

Sei quello  che vogliono loro.    Sei quello che dicono loro.     Non sei, se non vogliono loro. Non sei,  se non lo dicono loro.     Sei loro.

E gli altri sono quello che dicono loro.      E gli altri sono  quello che impongono loro.   E gli altri sono quello che modellano loro.   A misura loro.  Sono loro.

E anche Dio lo fanno come loro.   Lo costruiscono come loro.  Lo aggiustano come loro.   Se lo modellano a modo loro.    Se lo cambiano a modo loro.       E Dio  non è più Dio.      Ci sono loro  al posto di Dio.        Ma non sono Dio.   E non sono più, nemmeno loro.

 

Quello che vuole Dio.

Non stai nella testa loro.  Stai nella testa di Dio.    Non sei quello che dicono loro. Sei quello che dice Dio.     Non fai quello che vogliono loro.   Fai quello che vuole Dio.

 

Io sono voce di uno che grida nel deserto.      Sono voce. Non sto zitto.  Sono grido. Non parlo piano.     Nel deserto del cuore, suono, risuono.    Sono grido. Per farmi sentire.

Rendete diritta la via del Signore.        L’hai storta,  la via del Signore.  L’hai distorta. L’hai contorta. L’hai deviata.  L’hai portata via da lui. Non è più sua.     Gliela ridai. Gliela rifai. Gliela rendi.     La fai tornare diritta.  La fai tornare retta.  La fai tornare giusta.

Io battezzo nell’acqua.      La fai tornare pulita.   La devi lavare. Gli devi levare quello che la sporca.  Quello che la blocca.  Quello che la chiude.

 

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me.  Mi ha mandato prima,  per dirvelo.  Per farvelo sapere.  Per farvelo guardare.     Ecco rivolgetevi gli occhi, a lui.    E non c’è più paura.  E non ci sono più le lacrime. E non c’è più il pianto.  E non c’è più l’angoscia.   E non ci sono più le catene.

A lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo.   Perché lui è il Signore.  Lui è Dio. Lui è il Salvatore.    Quello che aspetti.  Quello che sogni.  Quello che invochi.  Quello che implori.

Colui che viene dopo di me.      Quello che viene.   È il Salvatore  che viene a salvarti.       A liberarti.  A risollevarti.  Ad innalzarti.      A portarti ancora più in alto di prima.

 

Quello che viene.                                                                                                                    È il Paradiso  che ti viene incontro.                                                                                          Ecco  il Natale.

 

 

 

 

 

Gesù cammina sulle acque

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».  Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».  Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

 

 

E per te,    Gesù  che cammina sul mare,  cosa è ?

 

Un fantasma.

È un’impressione     Una suggestione.    Senza corpo. Gli levi il corpo.     Se non lo fai,  tu.

È un’apparenza.     Una forma.   Senza sostanza. Gli levi la sostanza.    E non è più Gesù.

E lo svuoti Gesù.     Lo smonti. Lo spacchi.   Gli stacchi la parte di Dio.   E non è più Gesù. E non è più Dio.    E non ti salva più.

 

È  il Figlio di Dio.

Non era un fantasma.       Le tue onde erano agitate.  E ti facevano cadere.    Ma a lui,  no. Non era un fantasma.       Il tuo vento era contrario.  E ti faceva cadere.      Ma a lui,  no.

Coraggio sono io.          Te lo dice lui,  chi è.    È Gesù. Non sei tu.     È Gesù. È di più.         Non abbiate paura.        È finita la paura.    Se ci sta lui,  non ci sta  la paura.    È Dio.

 

Signore,  se sei tu.         Non ti basta ancora.   Non ci credi ancora.                                       Comandami di venire verso di te.       Dammi la prova.   Devi darmi la prova, che sei tu.       E andò verso Gesù.      Ti  da la prova.    E ce la fai,  perché  hai messo lo sguardo fisso, in lui.

Si impaurì.          Basta un po’ di vento e lo levi lo sguardo.     Te lo porta via,  il vento.           E cominciò ad affondare.          E cominci a cadere.    Ad affondare,  nella tua paura.   Signore salvami.              Signore, tirami su.  Tirami fuori.      Solo tu lo puoi fare.

Gli tese la mano.          Ecco  la mano di Gesù.      Ecco  ti prende.   Ecco  ti tiene.          Uomo di poca fede.           Ecco perché hai paura.     Perchè non ci credi.                    Perché hai dubitato?         Che ci sta Dio.    Che Dio è tutto.   Che Dio può tutto.

E  il vento cessò.          Il  mare   si è inginocchiato.   Davanti a Dio                                      E il vento cessò.           E il  vento si è placato.   E si è inginocchiato.  Davanti a Dio

 

Davvero tu sei il Figlio di Dio.        Ecco chi è  Gesù.    È  il Figlio di Dio.    È Dio.                 E ti inginocchi  anche tu.

E  vero.     Più vero, di te.     È Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

La Trinità

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:  «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.  Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

 

 

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio,  unigenito,   perché chiunque crede in lui   non vada perduto.               E per te,    Dio  è Trinità ?       Padre,  Figlio  e Spirito Santo.  Tre Persone,   un solo Dio.

 

Non ci sta.

3 Persone  1 solo Dio.      Per te,   il 3  in 1,  non ci sta.    Non ci entra.  Non ce la fa.         Ma Dio  ce la fa.    E in Dio,  ci sta.

Nessuno l’ha pensata.     Il Figlio di Dio  l’ha rivelata.    Solo Dio lo sa.  Che è Trinità.

Nessun altro Dio ce l’ha,  la Trinità.   Nessuno  è Trinità.       Solo Dio è,   Trinità.

 

È  Trinità.

Lo Spirito Santo  è sceso.     E ti ha portato  Gesù risorto.        Ora tocca a te,  salire.    Ora sei tu  che sali.      In Dio.  Nella Trinità.

Il Padre   ti ha dato il Figlio.

Se sta in lui.               Non vai  perduto.                                                                                     Se sta in lui.              Ti salva.                                                                                                Se sta in lui.              Ti trasforma.                                                                                          Se stai in lui.             Ti fa  come lui.                                                                                         Se stai in lui.             Ti fa  divino.                                                                                              Se sta in lui.              Ti fa  di Dio.                                                                                          Se sta in lui.              Sali  con lui,  al Padre.

Se sta con lui.           Entri con lui,   nel Padre.                                                                         Se stai con lui.          Entri con lui,  nella Trinità.                                                                        Se stai con lui.          La senti  la Trinità.                                                                                 Se stai con lui.          La vivi  la Trinità.                                                                                      Se stai con lui.          Lo sai  che è una.

Se stai con lui.          Sei unito   alla Trinità.                                                                               Se stai con lui.          Sei in comunione   con la Trinità.

 

Se stai  con lui.                                                                                                                         Sei   in Paradiso.

 

 

 

 

 

Io sono la porta

In quel tempo, Gesù disse:  «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.  Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».  Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.  Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

 

 

 

Gesù disse:  Chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.   Io sono la porta:   se uno entra attraverso di me,  sarà salvato.   E tu,    da quale porta  entri ?

 

Da un’altra parte.

Per te  la porta,  è un altro.      Da lui devi passare.  A lui ti devi inchinare.   Lui devi seguire. Non Gesù.

Per te.  la porta,  sei tu.     Da te,  devono passare.    A te, si devono inchinare.  Te, devono seguire.  Non Gesù.

E la chiudi,   la porta principale.    E la sbarri.  E la muri.     Così  non ci possono passare. Così devono entrare,  da un’altra parte.     Che hai scelto tu.    Non Gesù.

 

Da Gesù.

Tu  Gesù,   sei  la porta.     La mia porta.

Io sono la porta.         Tu mi apri  la tua porta.    Le tue braccia.  Il tuo cuore.                          Io sono la porta.         E mi chiami.   Mi chiami per nome.   Tu lo conosci.  Tu mi conosci. Tu sai chi sono.    Nel profondo.  Fino infondo.

Io sono la porta.         E mi conduci fuori.   E mi tiri fuori.    Da tutte le mie prigioni.                Io sono la porta.         E cammini davanti a me.   Tu sai dove andare.  Tu mi puoi portare.  Io sono la porta.         E ti seguo. E vengo dietro a te.    E mi faccio portare da te.

Io sono la porta.         La conosco la tua voce. La riconosco la tua voce.   È la voce di Dio. Stampata nel mio cuore.

Io sono la porta.           Solo tu sei la porta.    Solo se passo  da te.    Mi posso salvare.        Io sono la porta.           Solo se passo da te.   Posso entrare  nel Regno di Dio.                   Io sono la porta.           Solo se passo da te.   Trovo ristoro,  nel Regno di Dio.

 

Io sono la porta.     Solo se passo da te.    Gli altri,   ti riconoscono.

Tu sei la nostra porta.    Solo se passiamo da te.   La viviamo.                                             La tua voce.                          

 

 

 

 

 

 

La resurrezione di Lazzaro

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

 

Gesù…trovò Lazzaro  che già da quattro giorni  era nel sepolcro.   Marta disse a Gesù: “Signore se tu fossi stato qui,  mio fratello non sarebbe morto!    Ma anche ora so  che qualunque cosa tu chiederai a Dio,  Dio te la concederà.”   Gesù le disse:  “Tuo fratello risorgerà”.        E tu,  sei vivo ?

 

Non sei vivo.

Ti hanno relegato. Ti hanno segregato. Ti hanno tappato. Dentro a un sepolcro imbiancato. E ti ci hanno lasciato.     E non sei vivo.

Ti hanno bendato.  Gli occhi, la bocca, le mani, i piedi.    E non puoi vedere.  E non puoi parlare. E non puoi fare.  E non puoi andare.     E non sei vivo.

Si sono presi, Dio.  Lo hanno requisito. Lo hanno rapito.  Lo hanno confinato, lontano da te. Separato da te.    Come se fosse loro. E non loro, di Dio.      E non sono vivi.

 

Sei vivo.

Ma  la mia anima,   non sta al chiuso.   E ti viene incontro,  Gesù.

Sì,  o Signore io credo.       E si precipita  da te,   con Marta e Maria.                                      Sì,  o Signore io credo.       Si inginocchia  davanti a te,   con Marta e Maria.                          Sì,  o Signore io credo.       E ti implora,  con Marta e Maria.   Fai qualcosa Gesù.  Tu,        la puoi fare.

Tuo fratello risorgerà.       Non pensavo tanto. Non speravo tanto. Non osavo sperare tanto. Io sono la resurrezione e la vita.     Ecco Signore,  cosa sei.    Ecco,  cosa mi vuoi dire. Ecco,  cosa mi fai capire.     Ecco,  cosa mi vuoi dare.

Chi crede in me, vivrà.     Si,  credo in te,  anche se muoio, vivrò.   Non morirò per sempre. Non morirò in eterno.   Solo Dio,  lo può fare.                                                                     Credi questo?                   Sì,  o Signore,  io credo che tu sei il Cristo,  il Figlio di Dio.

Dove lo avete posto?    Ecco chi è,  che viene davanti alla grotta.  Viene il Figlio di Dio. Togliete la pietra.     Levi la pietra.  Sposti la pietra. Rotola la pietra.   E si apre il sepolcro.

Padre, ti rendo grazie.    E il sepolcro,  non è più un sepolcro.  E la tomba,  non è più una tomba.                                                                                                                           Lazzaro, vieni fuori.     Hai messo il tuo Spirito, dentro di me.    E il mio corpo riprende vita.  Torna in vita.  Torna vivo.      Si Gesù, ora so chi sei.    Tu sei,  la resurrezione e la vita.

Liberatelo e lasciatelo andare.      E mi liberi anche  dalle mie bende.   Dai miei nodi.      Dalle mie catene.   Tu sei Dio, che mi libera.     Dio che mi salva.  Anche dalla morte.

 

Sì, o Signore,   ora vedo.                                                                                                          La gloria  di Dio.

 

 

 

 

 

 

La Presentazione al Tempio

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.  Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

 

Mosso dallo Spirito,  Simeone  si recò al Tempio,  mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù,  e lo accolse tra le braccia.        E tu,  che fai ?

 

Non ci vai.

Non ci pensi proprio.     Non lo aspetti proprio. Non lo vedi proprio.   Non ci stai proprio.

E vai  da un’altra parte.    E ti giri  da un’altra parte.   E corri  da un’altra parte.  Ti lanci  da un’altra parte.    Dove non ci sta Gesù.

E prendi in braccio, te.  E benedici, te.    La vuoi fare tu,  la consolazione.   La vuoi fare tu, la salvezza.   La vuoi fare tu,  la luce.   Non Gesù.

 

Come Simeone.

Lo aspettavi.     Lo aspettavi , da tanto.   Lo aspettavi,  da sempre.

È il Signore.        Ti porta lo Spirito Santo.   Ti muove  lo Spirito Santo.                                   È il Signore.        Lo vedi.     E ti si spalancano gli occhi.   E si spalanca  il cuore.                È il Signore.        Ti si spalancano  le braccia.    E lo prendi tra le braccia.                            È il Signore.         Il tuo volto nel suo.    Il suo, nel tuo.

È il Signore.         E alzi gli occhi al cielo.    Benedici il Padre. Per il Figlio suo.                     È il Signore.         Ecco chi è,  Gesù.     È lui,  la consolazione di Dio.  La tua consolazione. È il Signore.         È lui,  la salvezza di Dio.    La tua salvezza.                                               È il Signore.         È lui,  la luce di Dio.    La tua luce.                                                              È il Signore.         È lui,  la gloria di Dio.   La tua gloria.

 

Ecco,   è venuto.                                                                                                                       Ora,  lo hai veduto.

E non hai  più paura.