Nel deserto

christ-served-by-the-angels - Copia (2)

 

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

 

 

 

 

Puoi ritirarti anche tu,  nel deserto. Nella profondità della tua anima. A contatto solo con te stesso.  Lì c’è solo l’essenza delle cose. Li trovi la tua essenza.

Li puoi sentire,   chi sta con te.

Il male  che ti inganna,  e ti fa credere che è lui  l’unico che ti può sfamare.  E ti da il suo pane di pietra.  E fa  il tuo cuore di pietra.

Il male  che ti divide da Dio, e  ti fa credere che sei solo.   Che Dio non c’è,   se non viene dal cielo con tutti gli angeli,  se non si fa vedere.  Se non ti salva come vuoi tu,  e quando vuoi tu.   Se non è tuo.    E perdi  Dio,  e te  stesso.

Il male  che ti inganna  e ti fa credere  che lui ha  tutto.  Che lui possiede tutto.  Che ti da tutto.  Se lo adori.   Ma è lui che si prende tutto. Anche te.  Ti sembra di usare lui.   Ma è lui che usa te,  ti sfrutta, ti incatena,  ti fa suo.

Come Gesù e con Gesù,  puoi  non farti ingannare.  Puoi  farti liberare da quelle catene, da quella prigione.    Solo  Gesù  lo può fare.  Vai da lui.   Metti il tuo cuore  ferito  in lui.   Ecco  la conversione.

 

Come Gesù  nel deserto,   nella profondità della tua anima,  puoi stare   con Dio Padre.  Puoi rivolgere il tuo sguardo al Padre.   Puoi amarlo  nell’intimità più totale.  Cuore a cuore, viso a viso.   Puoi sentire la sua tenerezza,  puoi  riempirti del suo amore.

E  lui si prende cura di te.   Manda i suoi angeli,  a nutrirti, a custodirti, a consolarti.  Lui ti da la forza.  Per affrontare la tua vita.  La tua missione.

 

È  l’ora!   È questa l’ora  di convertirsi.

Di   con-vertire,   di   ri-volgere,   di  ri-portare,    di   ri-tornare.

Di   ri-posare,  di  ri-parare    tutto   il cuore,   in lui.

Nel Figlio di Dio,  e nel suo Vangelo.

 

 

 

 

 

 

Puoi purificarmi

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In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

 

 

La lebbra del cuore e dell’anima.    Il peccato  ti ha fatto venire la lebbra del cuore  e dell’anima.  Ti ha fatto nascere il pelo sul cuore.  I bubboni sul cuore.  I buchi nel cuore.

Ti ha bucato il cuore.  Ti ha piagato l’anima.  L’ha  deformata, mutilata, storpiata.   L’ha spezzata, divisa, frantumata.

Sei diventato un cadavere vivente.  Informe, strappato, lacerato.  Che non si può vedere, che non si può guardare.  Che non si può toccare.

Contagi.  Il tuo peccato contagia tutte le altre parti di te.  Contagia chi sta con te, chi lo vive insieme a te,  chi lo condivide con te.

Sei  isolato.  Sei tu che ti sei isolato da solo.  Sei tu che ti sei messo fuori  da solo.  Fuori da Dio.  Quando hai scelto il peccato al posto di Dio.  Quando hai fatto fuori Dio.

Sei  impuro.  Sporcato, macchiato, infangato.  Disonorato, oscurato, negato, dal peccato.

Se vuoi, puoi purificarmi.

Non gli chiede: puoi guarirmi.  Gli chiede di essere purificato.  Perché il peccato è la vera malattia. Che arriva  alla radice del cuore dell’anima. Che fa ammalare il cuore e l’anima.  Che prende tutto.

Ecco  chi è Gesù.

È l’unico medico  che ti può guarire da questa malattia.  Che la può curare. Perché è Dio, è il Figlio di Dio,  ed è più forte del  peccato.

Se vuoi.

Non è un dio magico, ipotetico, anonimo. È un dio vivo che ascolta, che vuole, che decide. Lo sente se lo chiedi veramente,  se vuoi veramente essere guarito.

Come il lebbroso, vai da lui.  Inginocchiati, riconoscilo come Dio.  Chiedigli anche tu:   “Purificami, dal mio peccato.  Tu lo puoi.  Tu puoi farlo. Solo tu puoi farlo.”   Con tutto il cuore, con tutta la disperazione,  con tutto il dolore che ti ha procurato.    Tu,  lo vuoi.

Lo voglio, si purificato.

Se lo vuoi tu,  lo voglio anch’io.   E’ nella relazione viva, vera, reale con Dio, che avviene la guarigione.  Gesù  è lì,  davanti a te, ti tende  la mano.  È un Dio che ti tende la mano, che ti tocca con la sua mano. Quando entra Dio, quando lo vuole Dio,  il peccato se ne va.  Il male se ne va. Ti lascia, ti libera.

Ecco chi è Gesù.

È il Figlio di Dio, che ti  toglie  il peccato.  E ti rende puro.

Sei stato purificato da Dio.  E la lebbra svanisce, e la lebbra sparisce.  Ma devi presentarti dal sacerdote per rendere effettiva, completa, ufficiale la tua purificazione.

E il tuo cuore risanato sussulta, esulta.  Non ce la fa  a stare fermo.  Non ce la fa stare zitto.  Si libra per l’aria, canta,  danza di gioia, per la gioia.

Così annuncia, così proclama, così testimonia  che Dio, il Signore, è venuto.

A purificare il cuore.

A santificare l’anima.

 

 

 

 

 

 

 

Guariva

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In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

 

La cerchi,  la vuoi, la sogni,  la medicina.  La ricetta giusta,  la medicina giusta,  che ti guarisce.

Sei  li,  nel dolore.    Ti  ha preso,  ti ha incatenato, ti ha annientato.   Non ce la fai a mandarlo via.  Non ce la fai  a scappare via.

Gesù   viene  a casa tua.   Viene a prendere la tua mano,  nella sua.  Il tuo Creatore, il tuo Signore,  ti prende per mano.

Lasciati prendere  per mano da Dio.   Ti da la sua vita e rimargina la tua ferita.  E il dolore, non fa più male.

Ecco  la medicina.

È Gesù.  È il Figlio di Dio.  È lui in persona.  È la sua mano tesa.  Che aspetta la tua.

Ecco  chi è Gesù.

È quello  che ti guarisce.   Guarisce le ferite del tuo cuore.  Guarisce le piaghe della tua anima.  E risana anche il corpo.   È   la  tua salvezza.

Ecco  qual è la ricetta.

Il Figlio di Dio  che prega il Padre.   Gesù te la insegna.   È il rapporto con il Padre.

Come Gesù e con Gesù,   anche tu, in un luogo solitario,  parlagli cuore a cuore, viso a viso.  Mano nella mano.

Porta  la mano del Padre,  al fratello che soffre.

Prendilo  per mano.

Con Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

Il Santo di Dio

miracolo-demonio - Copia (4)

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

 

 

 

Parole finte, parole false, parole vuote.  Ti orni, di adorni con le tue parole.  Ti nutri, ti sazi delle tue parole.  Come gli scribi.

Gesù nella sinagoga, non parla,   insegna.   Insegna in modo nuovo, in modo vivo, vero, pieno di Dio.  Porta Dio.   Si sente, la presenza di Dio.

Quando  porti Dio veramente,  quando Dio è presente,  si svelano i cuori.  Si scoprono le carte.

Il male  che è  nascosto, appartato, mascherato.  Infilato, celato, imboscato.  Mescolato, confuso, fuso.   In quel posto, in quella persona, in quel cuore.   Esce allo scoperto.

Viene fuori,  salta fuori.   Protesta, contesta.   Si sente attaccato, si sente minacciato.      Si sente rovinato.  Non può più vivere indisturbato.

Non può più  dominare il cuore.  Non può più possedere l’anima.  Non può più vincere, ingannare.  Straziare, deturpare, spezzare.   Non può più dividere,  e isolare l’anima.

È venuto  il Santo di Dio.  Il Signore di tutte le cose.  Più forte di lui.  Più grande di lui. Sopra a lui.

Solo Dio  lo può  schiacciare.  Solo Dio lo può eliminare.  Lui  ha l’autorità  di farlo.  Solo lui,  lo può fare.

Gesù è  colui che comanda sul male.  Che lo vince.  Gli ordina con autorità,  di andare via,  e il male obbedisce.

Ecco chi è  Gesù.

È Dio.  È il Figlio di Dio.  Il Santo di Dio.

Ecco chi è.

Il Salvatore.   Il Figlio di Dio che è venuto  a  liberarti  da ciò che ti imprigiona,  che ti fa male.   A liberarti dal male.  A  salvarti  dal male.

A salvare  te.   E il mondo.

Veramente.

E  per sempre.

 

 

 

 

 

 

Pescatori di uomini.

Vocazione apostoli

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

 

 

 

Io gli parlo, Signore, ma non mi ascolta.  Io ti porto,  ma non gli importa.

Non sei tu, che l’altro aspetta.  Non è la tua parola.  Non è la tua idea.  E’ Dio che vuole. L’altro lo sente,  che tu  sei davanti a lui.  Al posto di lui.  Prima di lui.

È Dio, il Figlio di Dio,  che l’altro  guarda.  È la parola di Dio, il Vangelo di Dio,  che ascolta. È Gesù,  il Dio che salva,  che lo fa credere.

Venite dietro a me.

Dietro.  Lui davanti, e tu dietro.   Lui prima e tu dopo.  Dietro,  per mettere i tuoi piedi  sulle sue orme.  Per avere i tuoi occhi  su di lui.   Per avere il tuo cuore  nel suo.

Pescatore di uomini.

Allora, solo allora, diventi tu, rete.  Fatta con la croce,  con la sua croce, con tante croci insieme.  Con quella rete, con quella croce,  puoi tirare fuori gli uomini dal fondo del mare,  dal buio della morte.

Come gli apostoli,   Gesù  ti guarda.

Ti ha guardato  Dio.  Il tuo cuore  lo ha riconosciuto.  Non c’è più misura.   Eri già  suo.   Sei subito suo.

Ti  chiama.

Chiama  proprio  te.  Ti chiama per nome.  Ti ha fatto per questo. Ti ha scelto per questo. Ti  ha amato  per questo.  Bisogna andare.

È giunta l’ora  di salvare il mondo.   È l’ora di Dio.   È l’ora.

Lascia  la tua rete.   Non stare lì impigliato, legato, bloccato.  Non stare li  a riparare i tuoi buchi, i tuoi strappi, i tuoi vuoti.   Lascia.

Subito,  ti chiama.

Non c’è  tempo, non c’è spazio.

Tu,  subito, vai.   Lui è  il Tutto   e tu gli dai tutto.

Subito.

 

 

 

 

 

Seguirono Gesù

 

Annibale_Carracci_-_San_Giovanni_Battista_testimone_orsi-Copia - Copia

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

 

 

Non è  un incontro qualsiasi,  non è  un incontro normale.   È un incontro speciale.            È  l’appuntamento della tua vita.  Quello con Dio.  Quello con il Signore. Quello con il tuo Creatore.

Come  i due discepoli,   non sei lì per caso.  Ti ha chiamato Dio.  Nella notte,  nella profondità del tuo cuore.  Nella tua parte più intima e più vera. Ti ha chiamato da sempre. Ti aspetta li, da sempre.

Ecco  l’agnello di Dio!  Eccolo, è lui,  il Figlio di Dio!   È Giovanni mandato da Dio,  che te lo annuncia.  Quel dito puntato,  quel braccio teso,  è come una freccia,  come un segnale che indica la strada.

Ora che fai?

Non stai  a guardare, fermo, immobile, passivo, indifferente. Non stai a giudicare, distaccato, amorfo, noncurante.

Come i due discepoli,   ti alzi e lo segui.  Tutto di te si muove,  tutto di te,  va verso di lui.     Il tuo si,   il tuo  ‘eccomi’, è  intero,  è totale.  È concreto, e vero.  È il tuo primo “eccomi”.

Che cosa cercate?

La verità del cuore,  prima di tutto.  Il discernimento.  Che cosa e non, chi.  Cosa ti muove. Cosa cerchi in lui.  Cosa speri in lui.  Cosa vuoi, attraverso di lui.  Stai cercando te,  o Dio. Stai cercando una tua idea,  o Dio.  Stai seguendo una tua emozione,  o Dio.

Maestro, dove dimori?

Come i due discepoli,  gli chiedi:  dove dimori.  Dove è la tua casa.  Il posto dove stai. Perché  ci voglio stare anche io.   Quella è già la mia casa.  Quello è già il mio posto.  Ecco il tuo secondo  “eccomi”.

Venite  e vedrete.

Ti ha invitato. Te, proprio te.  A stare con lui.  Da subito,  senza riserve.  A vivere con lui. A  sperimentare lui.  Perché è lui  la tua casa,  è lui il tuo posto.  E tu lì rimani.  Lì stai.  Ecco  il tuo terzo  “eccomi”.

Poi diventi voce,  per tuo fratello.  Lo porti a tuo fratello.

Come Pietro,  vai da lui.   E Gesù ti guarda.  Mette il suo sguardo  dentro di te.   Ti ha guardato  Dio !   Hai in te,  lo sguardo di Dio.  Il volto di Dio.  Si è impresso in te.  Nei tuoi occhi,  nel tuo cuore.

Gesù  ti chiama per nome.  Ti chiama con il tuo nome.  Ora sei nato  alla tua vita vera,   alla tua vita intera.  E ti da un nome nuovo.  Il nome della volontà di Dio, per te.  Scritto da sempre, per te.

Il  nome  scritto nei cieli.

 

 

 

 

 

 

Il battesimo del Signore

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In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

 

 

 

 

La cerchi  l’affermazione.   La conferma, il consenso.  L’approvazione,  il riconoscimento. La cerchi  nei punti,  nei voti,  nei numeri,  degli altri.    La  cerchi   anche finta,  vuota,  banale.    Per sapere  chi sei.

Chi sei.

Lo afferma , lo conferma,   Dio in persona.   Dio Padre  in persona.     Lui,  ti riconosce,     ti garantisce  davanti a tutti.   Ti identifica.   Ti autentifica.  Ti testimonia.

Nel tuo battesimo.  Come nel battesimo di Gesù.

Si squarciano i cieli,   si apre il paradiso   e viene il Padre.    Fa scendere su di te lo Spirito Santo.   Ti copre,  ti ricopre con lo Spirito Santo.   Ti riempie  di Spirito Santo.   E poi proclama: “ Questi  è mio figlio.  L’amato.   In lui  ho posto,  riposto il mio compiacimento”.

Ecco chi sei.   Sei  figlio di Dio.

Non hai  bisogno  del riconoscimento di nessuno, perché  Dio in persona, ti riconosce come   figlio suo.

Non hai bisogno  dell’approvazione di nessuno,  perché  Dio  in persona,  ti ama.  Sei  il suo eletto.

Non hai bisogno  del compiacimento di nessuno,  perché Dio in persona,  si compiace di te.  Hai in te,  il suo compiacimento.  La sua gioia.

 

Come Gesù,   se ti immergi  nella volontà del Padre,  e non nella tua.

Se  ti abbandoni alla sua volontà,  e non alla tua.

Se   fai la sua volontà,  e non la tua.

Se  compi   l’ opera  sua,   e non tua.

Allora si aprono i cieli   e discende  lo Spirito Santo,  sulla terra.

E  su di te.

 

 

 

 

 

 

Epifania

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 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

 

Qual è la tua stella?    Chi è la tua stella?    Chi ti guida?   Chi ti illumina?   Chi segui?        A chi  rivolgi lo sguardo?

È una cosa,  una persona,  un’idea.   L’hai messa troppo in alto.    Ed è caduta,   si è spenta,  si è persa.    O   è una stella finta,  falsa,  vuota.   Sintetica,  artificiale,  virtuale.   Fredda,  programmata.  Che ti prende,  ti acceca,  ti abbaglia.   E non ti fa più vedere la luce vera.

Come Erode,    non la vuoi la stella   sopra  a te.   Più alta di te.   Più splendente di te .   Vuoi essere tu,  l’unica stella.   Come Erode,  sei  nell’ombra.   Non sei luce,  non sei stella,  non sei cielo.   Non sei Dio.

 

Come i Magi,   guarda in alto.  L’unica stella è in alto,  è del cielo,  è di Dio.  È la sua stella. È il suo segno.   È il suo dito.   È la sua presenza.   Solo lui,  ti può portare dal Figlio di Dio.

È lui  che aspetti.  È lui  che sogni.  È lui  che cerchi.  È lui  che ti fa muovere.   E ti porta. E tu ti fai portare.  Dovunque, comunque.  Oltre tutto,  nonostante tutto.  Perché lui,  è il Tutto.

Quella luce  non ti porta in una reggia.   In un posto ricco,  prezioso,  sontuoso.  Ti porta  in una mangiatoia,   nella semplicità,  nella povertà,  nell’umiltà.   Che è la casa di Dio.   È  il posto di Dio.    È lì che trovi  il Figlio di Dio.  La famiglia di Dio.

Ecco  il regalo di Dio.  Se stesso. Per te.   È lui  il regalo vivente.  Dio in persona.  Per te.   E tu lo ricambi.

Come i Magi,  gli doni  il tuo oro.  I tuoi gioielli.  Perché è lui,  il tuo tesoro.  E’ il Re dei Re.

Gli doni   il tuo incenso.  Il tuo cuore e la tua anima.  Perché è lui,  il tuo Signore.  E’ l’unico Dio.

Gli doni  la tua mirra.  Il tuo dolore.  Perché lui lo porti con sé sulla croce e lo faccia diventare resurrezione.   Perché  è lui   la Vita eterna.

E rimani  lì,  ai suoi piedi,  incantato,  immerso  in quella luce.  Con gli occhi e il cuore pieni, ripieni di Dio.   Ripieni della luce di Dio.   Splendenti  della luce di Dio   e della gioia di Dio.

Al ritorno, porta quella luce ai tuoi fratelli.

Guardali con quella luce.

Diventa  un raggio di luce.

 

 

 

 

 

 

E’ venuto nel mondo

20071223-102 - Copia (2)

[ In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. ] Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [ Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,  pieno di grazia e di verità. ] Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

Non stare male   perché non sei  amato,  non sei  pensato,  non sei  voluto.  Dio ti ha  amato, pensato e voluto,  prima della creazione del mondo.   Lui è con te da sempre.

Anche  il Figlio di Dio,  esisteva prima della creazione del mondo.  Perché è Dio.  Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e in vista di lui.   Anche tu.  E non esisti senza di lui.

Il Figlio di Dio è venuto nel mondo per te,  per salvarti.  Per portare a casa tua,  Dio, per portarti il Padre.   Per  riportarti a casa tua, dal Padre originario,  dal  primo Padre,  da Dio Padre.  Come figlio.

 

Lui,  la luce vera,  è venuto,   per liberarti  dal buio e dalle tenebre,  da tutto il male che ti pesa, che ti schiaccia, che ti spezza il cuore.  Solo  lui lo può fare.  Solo un Dio.

Lui è la luce vera.   Se la riconosci,  se la vuoi,  se l’accogli,  ti  illumina.   Se  la abbracci e  la metti sul tuo cuore,  ti passa la sua luce e la sua gioia.

E non sei più come prima.   Splendi, risplendi anche tu.  E gli occhi e la bocca si riempiono  di raggi di luce.  E risplendono., e ridono e cantano e danzano quella luce.  E parlano di quella luce.

Diventi un  diamante,  che fa risplendere e irradia la luce di Dio nel mondo.

E lo annunci  e lo testimoni.

Come Giovanni.

 

 

 

 

 

 

Madre di Dio

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In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

 

 

Non i sapienti, non i saccenti, non gli scienziati, hanno visto.  Non potevano vedere loro, che si mettono al posto di Dio.  Loro, che giudicano Dio.  Loro, che pesano e usano Dio.

I pastori hanno visto.   L’Angelo ha annunziato a loro il Salvatore del mondo.  Hanno visto il segno, i cieli aperti e tutti gli angeli che glorificavano Dio e l’amore di Dio per gli uomini.

Hanno portato a Maria queste cose.  Come loro,  lasciati prendere dallo stupore.  Rimani nello stupore.

Come Maria,  custodisci  queste cose nel tuo cuore.   Tienile, contienile,  conservale nel tuo cuore.  Non misurarle con la tua logica, non pesarle con i tuoi calcoli,  non incatenarle ai tuoi schemi.   Proteggile, riparale,  anche da te stesso.

Come Maria,  medita queste cose nel tuo cuore.  Affidale allo Spirito Santo.  Lascia fare allo Spirito Santo.   Lascia che sia lui a parlarti,  a rivelarti le cose di Dio.

In Maria,  madre del  Figlio di Dio,  tempio di Dio,  ci sei anche tu,   tra le cose di Dio.  Anche  te,  custodisce nel suo cuore.

È  lei la madre che cerchi.  È lei la madre che sogni.  È lei la madre che speri.  La madre per sempre.   La madre di Gesù, di Dio che salva,   la madre che ti salva.

La madre dell’Amore incarnato.  Che ti ama con quell’amore.  Che ti ama veramente, realmente,  totalmente.

È sempre vicino a te,  non ti lascia mai.

Perché  lei   è tua madre,

e  tu sei  suo figlio.